SAGRE di Ottobre
SAGRE di Ottobre
Celebrate quasi in ogni paese ed ora quasi solo in onore della Madonna del Rosario nelle domeniche di ottobre che si chiamano semplicemente la prima, o la seconda, o la terza, o la quarta di ottobre, se si deve sottintendere domenica, data fissa tradizionale per una festa in onore della Madonna, alla quale si aggiunge al lunedì seguente un'altra festa in onore di S. Luigi Gonzaga per dare almeno un carattere sacro anche a questa appendice della prima festa più solenne, nella quale non manca la processione pomeridiana, con la banda e lo sparo dei mortaretti con l'afflusso dei forestieri, parenti e amici che vengono anche da lontano a questo annuale convegno della «Sagra» per rinsaldare o riaccendere vincoli di affetto e di amicizia. Vino nuovo, castagne lessate, caldarroste, c'è soprattutto il piatto tradizionale del giorno, l'anitra al forno, il tacchino, il cappone in galantina, o la polenta con gli uccelletti allo spiedo, ghiottonerie da far venire l'acquolina in bocca anche a un morto. Per queste «sagre» esisteva ed esiste in parte quasi un calendario fisso: la prima di Quinzano d'Oglio, di Pedergnaga o di S. Gervasio, la seconda di Manerbio, di Verolanuova, di Passirano, della Mottella o di Barco, la terza di Leno, di Bassano, di Alfianello, la quarta di Collebeato o di Villa Cogozzo, ecc. Come scrive Paolo Guerrini ordinariamente la festa è rivolta a celebrare la Madonna del Rosario, rappresentata da una statua sfarzosamente vestita di abiti antichi e ricoperta di monili d'oro e d'argento: ogni parrocchia si vanta della sua Madonna e la vede passare sul trono, sorridente e benedicente, elevata su tante teste chinate a riceverne le grazie. Si crede che queste processioni annuali, nelle quali la statua della Madonna del Rosario ha il primo posto fra quelle di altri Santi e le cappelle delle S. Reliquie, siano un ricordo delle processioni ordinate da papa S. Pio V per celebrare ogni anno l'anniversario della famosa vittoria navale di Lepanto (7 ottobre 1571) che ha fermato e infranto la marcia dei Turchi verso l'Italia e Roma per via marittima. Ma è convinzione dello stesso P. Guerrini che queste feste, tradizionali quasi in ogni paese da molti secoli, e la stessa processione che in esse si compie abbiano una origine ben diversa e più remota.