SABBADINI, Sabatino, Sabadino
SABBADINI, Sabatino, Sabadino
Sono presenti in Passirano dal 1288 investiti di beni dal Monastero di S. Giulia ma risultano presto presenti anche altrove come a Capriolo e a Palazzolo. Nel 1511 un Giovanni Francesco Sabatino veniva nominato a Brescia procuratore del fisco e segnalato per averlo fatto notevolmente aumentare. Nel 1568 i Sabbadini sono elencati nelle polizze dell'estimo cittadino. Un particolare rilievo ebbero i Sabbadini di Corteno che una tradizione locale vuole ivi relegati dalla Serenissima come ebrei, nella contrada di Doavo; dal '600 in poi, al cadere della Repubblica, scesero dalla contrada di relegazione ed occuparono i luoghi più belli di Galleno. Molti Sabbadini si trasferirono anche a Brescia e a Vicenza. Tale casato si suddivide in vari rami: Gasì, Nese, Dacc, Gasèt, Martinù. Fra i Sabbadini di Corteno si segnalò suor Domenica Sabbadini (v.). Alcuni Sabbadini si trasferirono poi a Brescia aprendovi norcinerie e salumerie. Fra questi si segnalò soprattutto Bortolo (Corteno, 1841 - Brescia, 1 marzo 1911), il quale aprì due salumerie considerate fra le migliori della città. Fu inoltre un personaggio di spicco del movimento cattolico cittadino. Suo figlio Stefano (v.) si distinse nella finanza e nella vita amministrativa della città. Altri Sabbadini di Corteno si trapiantarono a Torino e dintorni, facendo fortuna, come l'imprenditore Pietro Sabbadini (v.) "dei Davide".