RIVA Luigia

RIVA Luigia

(Brescia, 20 febbraio 1822 - 21 settembre 1896). Di Luigi e di Faustina Fogliatta. Ancella della Carità col nome di Maria Agnese, fu segretaria, maestra delle novizie, vicaria generale. Figlia unica, orfana di madre in tenera età, fu affidata alle cure di un'ottima istruttrice, poiché il padre, occupato nella milizia, non poteva accudirla personalmente. Entrò poi, come educanda presso le Agnesine che vivevano separate nell'Istituto delle Zitelle e che poi furono fuse con la stessa istituzione. Si applicò con impegno e costanza nello studio ed ebbe come compagna Ottavia Tedeschi, che succederà a santa Maria Crocifissa nel governo dell'Istituto delle Ancelle della Carità. Luigia, delicata di salute, con la guida della nobile Camilla Cazzago, donna di grande equilibrio e virtù, crebbe serena e vivacissima, con un'intelligenza aperta e capace di grandi intuizioni. Lasciò scorgere prestissimo la profondità del suo animo e del suo amore per il Signore, la sua volontà tenace che le faceva superare con serenità ogni genere di difficoltà, di prove e di malattia. A 25 anni, il 4 novembre 1847 chiese con insistenza di far parte dell'Istituto delle Ancelle della Carità e sotto la guida sapiente di S. Maria Crocifissa Di Rosa e di Mons. Faustino Pinzoni, forgiò il suo spirito alle ascensioni più impegnative verso la santità. Il 18 giugno 1852, fu tra le ventisei Ancelle che, nella Chiesa di san Lorenzo, vestirono con la Fondatrice l'abito religioso. Tre giorni dopo emise i voti di castità, povertà e obbedienza assumendo il nome di suor Maria Agnese. Nell'agosto del 1852, fu scelta da mons. Pinzoni e da S. Maria Crocifissa per la fondazione della comunità dell'ospedale di Udine e divenne responsabile delle 25 Ancelle che condivisero con lei le fatiche dell'opera. Collaborò con umiltà e semplicità accanto alla Fondatrice per il consolidarsi e il diffondersi dell'Istituto. Nel 1855, richiamata nella Casa Madre in Brescia, si ammalò gravemente; passò un lungo periodo nell'infermeria e, guarita, occupò all'interno della comunità varie delicate importanti mansioni, in particolare quella di segretaria e di maestra delle novizie. Si prestò per l'assistenza dei colerosi, contagiati dalla terribile epidemia scoppiata in Italia nell'estate del 1859, e poi tra i feriti della città nell'ospedale san Gaetano, con grande delicatezza e carità. Nello stesso anno fu eletta Vicaria Generale dell'Istituto, distinguendosi per le sue doti di governo, unite ad un'intelligenza vivace e aperta a fermezza di carattere, prudenza, longanime pazienza. Fu l'appoggio principale di madre Luigia Tedeschi, la superiora generale che prese il posto della Fondatrice e che le fu compagna di educazione nell'Istituto delle Zitelle, in Brescia. Per 48 anni, la presenza di madre Agnese Riva, rallegrò e illuminò con la sua rara virtù non solo la Comunità di Casa Madre, ma l'intero Istituto. Passò gli ultimi anni di vita su una sedia a rotelle, ma non cessò di essere il conforto e la guida per le molte consorelle che ricorrevano ad attingere alla sua prudente e profonda carità lo spirito genuino della Fondatrice. Morì di apoplessia il 21 settembre 1896, due mesi dopo la morte della compianta amica e superiora generale Paola Luigia Tedeschi. Ad imperitura memoria l'Istituto delle Ancelle della Carità la ricorda con un'epigrafe posta all'interno della Casa Madre: «PROFONDO DOLORE / IRRADIATO DA GAUDI D'IMPERITURA SPEME, / ALEGGI AI FUNEBRI / DI SUOR AGNESE RIVA / ANCELLA DELLA CARITÀ / LASCIA EREDI DEL ROBUSTO SENTIR TUO E DI TUE SUBLIMI VIRTU' L'ISTITUTO / DA TE ILLUSTRATO CON OPERA INDEFESSA E SAGGIO CONSIGLIO / DI CUI FOSTI PER DIECI LUSTRI GLORIA E DECORO / COMBATTENDO, MORENDO DA FORTE SUL CAMPO DI FATICA / IL XXI SETTEMBRE MDCCCXCVI».