PRATO o Prata Francesco

PRATO o Prata Francesco

Sec. XV-XVI. Di Caravaggio. Vaghi, anzi del tutto insussistenti, secondo Rossana Bossaglia, sono i dati biografici. Adriano Peroni pensa di poterlo identificare con Francesco Prata di Graziadeo (v. Prato o Prata Graziadeo) architetto in Roma. Venne anche identificato con un omonimo pittore e orafo scolaro del Salviati n. nel 1512 e attivo in Roma. Altri, ancora, hanno stabilito una certa identità ancor oggi compenetrata con quella di Graziadeo Prato da Caravaggio, la cui attività in Roma nel 1470 è stata recentemente posta in luce, tanto da indurre ad attribuire i due nomi (Graziadeo e Francesco) ad un solo artista. Le opere certe collocano l'autore nella cerchia del Romanino accanto al quale U. Da Como lo pone.


Pittore, operò a Caravaggio (sue: Le Storie di Cristo in S. Bernardino), in Brescia e nel Bresciano. Brescia: S. Francesco (prima cappella a sinistra), Sposalizio della Vergine (firmata «Francisci - De Prato Caravagiensis - Opus 1547»); S. Agata, Martirio di S. Agata (pala dell'altare maggiore, attrib.). Isorella: Parrocchiale: Deposizione (attrib.). Manerbio: chiesa parrocchiale: Pietà (firmata). Nave: Pieve della Mitria: attribuita al Prato ma anche al Melone, Romanino, Civerchio la "Deposizione" ma da Sandro Guerini assegnata al Moretto. Travagliato: Sposalizio della Vergine (affresco trasportato su tela proveniente dall'antica canonica). Attribuzione di Gaetano Panazza negata da P. Tirloni, ma riconfermata da Luciano Anelli.