OSSERVATORIO Astronomico di Bassano Bresciano

OSSERVATORIO Astronomico di Bassano Bresciano

Promosso da Ulisse Quadri di Bassano, da Luca Stabia di Palazzolo s.0. e da un gruppo di astrofili costituitosi nel 1983. Fa parte della rete di Osservatori associati al Minor Planet Center dello Smithsonian Astrophysical Observatory dell'università di Cambridge, che ne pubblica periodicamente le osservazioni; inoltre coopera con l'Istituto di Astronomia Teorica di Leningrado. Nel 1985, in occasione del passaggio della cometa di Halley, fu tra i massimi trasmettitori di dati all'International Halley Watch di Pasadena, Istituto della Nasa preposto allo studio specifico della famosa cometa. L'Osservatorio si occupa dell'osservazione degli asteroidi, detti anche pianetini, e delle stelle. Venne ufficialmente inaugurato il 29 aprile 1989. È equipaggiato con un telescopio di tipo Schmidt con ottica del diametro di 42 cm. E perciò il maggiore esistente in provincia di Brescia e, nel suo genere, anche il maggiore della Lombardia. In Italia strumenti analoghi si trovano solo nei più grandi Osservatori statali. Da un punto di vista tecnologico il telescopio dell'Osservatorio di Bassano si pone in una classe di livello internazionale essendo uno dei pochissimi in grado di funzionare in maniera computerizzata e completamente automatica con possibilità di comando remoto (per via radio). Lo strumento, del peso di 10 quintali, è alloggiato in un osservatorio con cupola girevole del diametro di 4.70 mt. Tutta la struttura è stata progettata in funzione delle esigenze di osservazione e di supporto al telescopio. In effetti tutto l'Osservatorio si comporta come un automa in grado di aprire la cupola, puntare il telescopio, eseguire le osservazioni in completo automatismo o comandato a distanza. L'Osservatorio viene impiegato principalmente nello studio degli asteroidi o pianetini (una miriade di piccoli corpi celesti che orbitano intorno al Sole tra le orbite di Marte e di Giove), delle comete e delle stelle variabili. L'Osservatorio è ben noto anche in Italia essendo in contatto con molti istituti di ricerca come ad esempio: l'Osservatorio di Merate, l'Osservatorio S. Vittore di Bologna, l'Osservatorio Chaonis di Pordenone, l'Osservatorio Giordano Bruno di Verona.