MUSEO Gruppo Grotte di Gavardo

MUSEO Gruppo Grotte di Gavardo

Nato dalla necessità di dare una sistemazione ai materiali trovati in campagne di scavo iniziate dal Gruppo Grotte Gavardo (v.) dal luglio 1954, venne sistemato dapprima in una angusta stanza in piazza del Comune poi in un'aula dell'Oratorio maschile fino a quando, nel 1956, l'Amministrazione comunale di Gavardo decideva l'istituzione del Civico museo paleontologico di Gavardo che, sistemato nel castello Sigismondi-Dalla Via, venne inaugurato in una sola sala il 30 settembre 1956. Con la nomina nel 1957 a conservatore del museo del maestro Pietro Simoni, si andò ampliando e sistemando, grazie alla sempre più intensa attività esplorativa del Gruppo Grotte, tanto da esigere nel 1961 l'apertura di una seconda sala e nel 1969 di quattro sale di esposizione sempre nel castello Sigismondi. Le due sezioni di paleontologia e di preistoria vennero sistemate al pianoterra, quelle di archeologia classica e di argomento naturalistico al piano superiore. Le collezioni così riordinate vennero inaugurate il 13 aprile 1969, alla presenza di un folto stuolo di specialisti, in concomitanza con il XII Convegno degli ispettori onorari alle antichità della Lombardia. Nel 1976 veniva approntata una Guida del museo che, nel 1978, trovava una sua nuova sistemazione in una casa quattrocentesca di via Medici, appositamente restaurata su progetto dell'ing. Lodovico Cargnoni e del geom. Piero Braga. Finalmente nel 1988 il museo trovava una sua nuova dignitosa sistemazione nella casa del vescovo di piazza S. Bernardino, inaugurata il 28 maggio 1988, mentre per affrontare le gravi difficoltà di manutenzione e di agibilità, nel gennaio 1990 veniva avanzata la proposta di un Consorzio «Valle del Chiese» fra Provincia, Comunità montana della Valsabbia e dell'Amministrazione comunale di Gavardo. Attualmente il museo è diviso in quattro sezioni. Sezione I: paleontologia: raccoglie fossili marini e terrestri. Quelli marini provengono sia dalle zone di Gavardo, sia da zone limitrofe; quelli terrestri (mammiferi), tutti da una grotta carsica denominata «Buco del frate», situata sul M. Budellone, in Comune di Prevalle. Si tratta di resti scheletrici di animali risalenti al periodo glaciale (Pleistocene) fra cui sono compresi: orso delle caverne (del quale esiste la ricostruzione di uno scheletro completo), marmotta, cervo, bisonte, castoro, ghiottone, iena spelea, lupo, ecc. Sezione II: preistoria: sono ben rappresentati il periodo neolitico (località Roccolino-Schiave e grotta Buco del fico) e l'età del bronzo con abbondante materiale proveniente dal villaggio lacustre del Lucone cioè di un antico lago intermorenico nei pressi di Polpenazze. Reperto particolarmente interessante è una piroga monossile risalente al II millennio a.C. della quale se ne conserva il calco. Insieme di moltissimi vasi ceramici, di industria su osso e su pietra, di oggetti in bronzo. Sezione III: epoca romano-medievale: è costituita principalmente dai corredi funerari della necropoli romana del Lugone di Salò, con tombe databili fra il I e il IV sec. d.C. Reperti principali sono: profumari e balsamari di vetro, oggetti di ferro, di bronzo e d'oro, collane, fibule, armille, dadi (da gioco), vasi di terracotta, ecc. Un pezzo eccezionale è il vaso-borraccia figurato, sulle cui facce sono rappresentate due scene: da un lato il trionfo indiano di Bacco, dall'altro l'uccisione di Laomedonte, re di Troia, per mano di Ercole. Sezione IV: archeologia Valle del Chiese: sono presenti reperti di età preistorica, romana e medievale provenienti da varie località della Valle Sabbia e raccolti nel corso degli anni per opera del Museo. Principali località di ricerca: Vestone, Vobarno, Villanuova (Monte Covolo), Gavardo (Collina del San Martino). Il museo pubblica una «Rivista Annali del Museo», notiziario di preistoria e archeologia.