Gabric gabre
GABRIC Gabre Calvesi - (Imotski, Croazia, 17 ottobre 1914 – Brescia, 16 dicembre 2015). Atleta specializzata nei lanci, dirigente sportiva, insegnante e giornalista italiana di origine dalmata, bresciana di adozione. Orfana di madre ancor giovanissima, nel novembre 1923 fu portata negli Stati Uniti dal padre, Martin Gabric, ex ufficiale dell’Impero Austro-ungarico, e affidata al fratello Filippo, medico, che viveva con la famiglia a Chicago, nell’Illinois. A sedici anni Gabre ritorna in Dalmazia, a Zara, allora territorio italiano. Qui sviluppa la passione per lo sport, già coltivata negli anni americani. Con i fratelli Missoni pratica canottaggio, nuoto, tennis e poi, dal 1934, atletica leggera. Nel 1936 fa parte della squadra azzurra alle Olimpiadi di Berlino, dove si classifica decima nel lancio del disco. Due anni dopo, agli Europei di Vienna si classifica sesta. Interrotta ogni attività agonistica durante il periodo bellico, Gabre per tre anni, presta servizio come segretaria e interprete al comandante delle Forze Alleate a Brescia. Nel 1941 sposa a Milano, Alessandro Calvesi, bresciano di Cigole, grande allenatore degli ostacolisti azzurri. Da lui avrà due figlie, Mariella e Lyana, quest’ultima moglie di Eddy Ottoz, per anni primatista dei 110 a ostacoli. Dopo la guerra, Gabre riprende caparbiamente ad allenarsi e a gareggiare: nel lancio del disco è 7° agli Europei di Oslo nel 1946, e 17° alle Olimpiadi di Londra nel 1948. Ha indossato per 21 volte la maglia della Nazionale italiana. E’ stata quattro volte (1938, 1940, 1942, 1946) campionessa italiana di lancio del disco, nonché primatista italiana della specialità, migliorando per sette volte il suo primato. Ha praticato anche le altre discipline di lancio, stabilendo un record personale di 12,40 m nel lancio del peso (1942) e di 31,30 m nel lancio del giavellotto (1939) ma si è cimentata anche con il salto in lungo. Una longevità atletica la sua, che l’ha trascinata in pedana anche alle soglie dei cent’anni, con risultati eccezionali nella categoria Master, conquistando svariati titoli mondiali ed europei nel lancio del disco, nel getto del peso e nel tiro del giavellotto. Chiusa la fase agonistica, con il marito Sandro Calvesi si trasferisce a Brescia. Nel 1950 fondano insieme l’Atletica Brescia, punto di riferimento nazionale ed europeo per il settore ostacoli. Gabre ne è dirigente e allenatrice, oltre che insegnante di ginnastica nelle scuole superiori. Sarà poi, avanti negli anni, anche pioniera nell'insegnamento e nell'organizzazione della ginnastica per anziani, fondando le “Pantere Grigie”. Negli anni cinquanta inizia l'attività di giornalista, firmando articoli su tutte le principali testate sportive nazionali: "Gazzetta dello Sport", "Guerin Sportivo", "Corriere dello Sport", "Tuttosport" ecc. Nel 1960 , ai Giochi olimpici di Roma, è capo dell'Ufficio stampa della FIDAL allo Stadio Olimpico, a coronamento di una intensa attività giornalistica nel settore. Dal 1984 al 1989 è stata, prima donna, Presidente del PANATHLON Club di Brescia. Numerosi i premi ricevuti, tra cui il Premio d’onore CONI Nazionale, il premio “Una vita per la scuola”, il “Fair play per la carriera”, il Premio “Nazionale FIDAL”. Nel 2003 le è stato conferito dall'Ateneo di Brescia e dalla Fondazione Civiltà Bresciana il “Premio della Brescianità”, quale interprete dei valori dello sport praticato e divulgato per passione. È stata scelta, unica italiana, dal regista tedesco Jan Tenhaven per il film Herbstgold, che ha vinto il premio “Orso d'Oro” nel 2010 a Berlino. Muore all’età di 101 anni, lasciando un mirabile esempio di impegno, di rettitudine e di entusiasmo. Brescia dal 2016 la ricorda – unica sportiva tra le poche donne – nel Famedio del cimitero Vantiniano, che onora concittadine e concittadini illustri. A Gabre Gabric è stato intitolato il 25 settembre 2021 il nuovo stadio di atletica di Sanpolino, il primo impianto sportivo di questo tipo in Italia dedicato a una donna. Ai coniugi Calvesi è stato intitolato il Liceo paritario scientifico ad indirizzo sportivo di Brescia.