GOFFREDO

GOFFREDO

Sec. X. Figlio di Adalberto Azzo, atavo della contessa Matilde di Canossa e di Ildegarda, della stirpe dei Supponidi, appartenne ad una famiglia feudale che, grazie ad accorti rapporti politici e ai legami di sangue, andò estendendo la sua signoria e la sua influenza in un ambito sempre più vasto, preparando la costituzione della marca. Successe come vescovo di Brescia ad Antonio. Il Gradenigo asserisce che avrebbe coperto anche un'importante carica amministrativa. Per rinsaldare i rapporti tra Brescia e Canossa, Goffredo cede al padre alcune reliquie di sant'Apollonio che vennero sistemate nella chiesa che Adalberto Azzo aveva fatto erigere sul castello di Brescia in onore dell'antico presule e di altri santi bresciani, vescovi e martiri: Ursicino, Rusticiano, Maurizio, Alessandro, Vittore. La prima testimonianza dell'esistenza di questo tempio si trova in una bolla di Benedetto VII, del 29 dicembre 975. In cambio il padre avrebbe concesso alla Chiesa bresciana la decima della moneta. Ma si tratta di notizie controverse, mentre sicuramente falso è il diploma di Ottone che conferma i privilegi ottenuti. Tenendo conto della data segnata sul documento pontificio e dei due fatti, ovviamente anteriori, quali il trasporto delle reliquie e l'edificazione della chiesa, si può concludere che l'inizio dell'episcopato di Goffredo si possa collocare intorno al 970. Il vescovo ancora nominato e sottoscritto in un atto privato dell' giugno 979, passò in seguito, ad un'altra sede - forse quella di Luni - dove, il 28 luglio 981 e il 25 maggio 996, è rammentato un presule che porta il suo stesso nome e che, particolare questo molto significativo, sarebbe stato sepolto nel castello di Canossa.