GHEDA Giuseppe

Versione del 31 mag 2017 alle 10:56 di Pgibe (Discussione | contributi)

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

GHEDA Giuseppe

(Brescia, 3 febbraio 1925 - Marcheno, 19 aprile 1945). Di Domenico e di Domenica Benedetti. Nome di battaglia "Bruno". A 13 anni fu operaio della O.M. Di orientamento cattolico. Frequentò una scuola serale per specializzarsi. Diciottenne nel settembre 1943 salì in montagna, per partecipare al movimento resistenziale. Ebbe il battesimo del fuoco a Croce di Marone con il col. Lorenzini. Si rifugiò poi sul Tonale. Arrestato a Ponte di Legno, venne portato a Brescia e rinchiuso in Castello. Subì sevizie ma non parlò e venne condannato a 20 anni di prigione. Il 13 luglio 1944 riuscì a fuggire con altri fra cui Speziale, Guitti ecc. dalle prigioni di Canton Mombello. Riparò in Valtrompia dove divenne comandante della 122a brigata Garibaldi fino all'8 ottobre 1944. Diresse alcune coraggiose azioni, fra cui quella alla S.E.B. e del sequestro di scarpe a S. Eufemia ed altre in pianura. Ritornò sui monti, al comando di una cinquantina di uomini della 122a brigata Garibaldi come vice comandante. Accerchiato sul monte Sonchino si difese fino a quando venne colpito da una raffica. Venne decorato di medaglia d'argento.