Chizzola Giovanni Battista comandante
CHIZZOLA Giovanni Battista Comandante (Brescia 1640 - Szeged/Ungheria settembre 1691). Di Ferdinando e di Hadriana Negrobona. Seguendo le orme degli avi paterni e materni, scelse la carriera delle armi. È viene riportato che G.B., alfiere nel 1659, il 13 settembre, in una battaglia davanti a Wolin, vicino a Stettino alla foce del fiume Oder, sotto il comando del generale conte Starhemberg nel Reggimento Collalto nella guerra di Svezia, fu il primo ad innalzare la bandiera imperiale sulle mura conquistate e vittorioso conquistò quattro bandiere al nemico. Ritornato in patria nel 1661, dal servizio da lui prestato per alcuni anni alla Sacra Cesarea Maestà in Germania. In un documento del 1662 nell’archivio Averoldi si legge che il 17 settembre “Marchese Giberto Pio di Savoia, Camerlengo di Sua Maestà Cesarea e Colonnello di un Reggimento di fanteria tedesca testimone, che il G.B. Chizzola di Brescia (Stato Veneto) ha servito fedelmente e coraggiosamente nel suddetto mio fedele Reggimento in qualità di Capitano, come ci si aspetta da un tale incarico al servizio di sua Maestà Cesarea. Negli anni seguenti fu a servizio della Guardia papale. Il 7 luglio 1666 scrisse a Roma Mario Chigi Generale di Santa Chiesa: “Dovendo noi provvedere alla carica di Tenente della Compagnia di Cavalleria creata e comandata dal Capitano Don Andrea di Aquino per servizio di Nostro Signore e della Santa Sede …. volentieri abbiamo deciso di eleggere il Capitano Giovanni Battista Chizzola per la suddetta carica, e in virtù della presente a nostro beneplacito lo eleggiamo, costituiamo e nominiamo Tenente come sopra con gli onori, oneri, facoltà, privilegi ed emolumenti soliti e consueti, riservati a simili officiali. Comandiamo perciò a chi spetta, che in quanto tale sia da tutti accettato, trattato e riconosciuto, sotto pena della nostra disgrazia e di altre pene a nostro arbitrio.” Nel 1673 fu menzionato come comandante di una compagnia nel Reggimento imperiale di Fanteria N° 8 in occasione dell’assedio di Bonn e Magonza. Il suo accampamento invernale era a Kerpen/Eiskirchen nella zona chiamata Jülisch. Nell’agosto del 1674 si venne a battaglia a Seneffe presso Löwen, poi nel 1675 presso Altenheim, Saverne e Treviri come testimonia una lettera dell’ottobre 1674 scritta da un Martinengo a suo padre: “nel conflitto tra l’armi di Francia, con quelle de Collegati alla Mta Cesarea, le cicatrici che ne ha riportato, saranno eterni trofei del suo coraggio”. Dal 3 luglio fino al 15 settembre 1676 il capitano Chizzola si distinse durante le undici settimane dell’assedio di Philippsburg (vicino Karlsruhe/Reno) e fu ferito. Il 15 settembre l’esercito si mise in moto verso Bonn che fu accerchiata il 25 settembre ed occupata il 9 ottobre. Il reggimento procedette in Franconia e ricevette l’ordine di procedere verso i paesi di Tuttlingen, Blumfeld, Gissingen e di Wartenberg. Il reggimento stazionò a Philippsburg dal 1678 al 1688. Due lettere scritte a suo zio Giacomo Negrobona sono state ritrovate in un mercatino dell’antiquariato di Vienna, ed in tale missiva, risalente al 1678, egli lo ringrazia per i 400 fiorini ricevuti dai suoi fratelli e si aspetta ulteriore denaro. “Ma per i cavalli, servitù, alloggio saria la spesa molto alta, tanto più essendo appresso signori grandi doveri tenersi assai bene, altrimenti non saria ben visto, né rispettato”. Vi furono successive missive; in una datata 1684 egli scrive di problemi con suo fratello Achille, di diciannove anni più giovane, che era diventato bandito, e chiedeva allo zio di redarguirlo e riportarlo sulla buona strada. Dal 1687 è comandante del Reggimento di Fanteria n°8. Come conferma una traduzione di un testo tedesco risalente al luglio 1691, egli ricevette nel 1683 la dote di 6.000 imperiales di sua moglie Enrica, dall’eredità di suo padre. Dal 1684 al 1688 fu comandante a Philipsburg. In un assalto a Magonza il colonnello proprietario, conte Maximilian Laurenz Starhemberg, fu mortalmente ferito alla testa e morì 11 settembre. Anche il tenente colonnello G.B. Chizzola e altri 135 uomini furono feriti in quell’occasione. In data 16 settembre 1686 fu promosso colonnello. (Archivio di Guerra, Vienna) e il 11 settembre 1689 viene nominato nuovo comandante e in data 1° ottobre 1689, con uno scritto dell’Imperatore Leopoldo, fu nominato colonnello proprietario del Reggimento di Fanteria n° 8. In una corrispondenza tenuta con l’Imperial-regio Consiglio Aulico di Guerra viene indicato con il titolo di barone. Secondo un foglio Inventarium datato 15 settembre 1691 nell’archivio Averoldi, si ammalò a Peterwardein. In questo è scritto, che Graf G. B. Chizzola morì in un accampamento vicino di Szeged sul Theiss/Ungheria. Fu sepolto il 4 settembre 1691 nella chiesa della Compagnia Maria Vergine a Budapest, con lapide sepolcrale con iscrizioni e insegne militari. Un anno dopo, nell’agosto del 1692, per iniziativa di sua moglie fu sepolto in un sarcofago di marmo, ma la chiesa fu distrutta nella Seconda guerra mondiale. Sua sorella Teodora di Ferdinando e di Caterina Trussi si sposò con Nicolò Conte di Lodron. A seguito dell’estinzione della primogenitura dei vescovi di Salisburgo, i discendenti del Nicolò, della linea secondogenita, acquistarono il castello in Carinzia e lì vi dimoravano.
Storia della famiglia Chizzola, novecento anni senza riposo, 2023 Brescia, Edizione San Faustino BresciaArchivio Chizzola di Castegnato nell‘archivio della Famiglia AveroldiArchivio di Guerra Vienna - Kriegsarchiv Wien