CHIZZOLA Francesco Luigi Maria Giuseppe: differenze tra le versioni

[versione verificata][versione in sospeso]
m (una versione importata: Import volumi 01-02)
 
(2 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 1: Riga 1:
 
'''CHIZZOLA Francesco Luigi Maria Giuseppe'''
 
'''CHIZZOLA Francesco Luigi Maria Giuseppe'''
 
+
(Brescia, 9 febbraio 1757 - Milano, 7 gennaio 1820) Nobile. Con suo fratello Giovanni Baptista (*1763) cavaliere del SMOM; figli di Alessandro e della contessa Teresa Martinengo Cesaresco. Entrambi senza figli, e così si estinse questa linea di Erbusco con proprietà a Maclodio, conservata fino ad allora. Studiò a Milano, nel 1792 sposò in nozze celebratissime con epitalamo la marchesa cremonese Teresa Ala Ponzone. Il 22 aprile 1797 venne arrestato a Brescia per tendenze antirivoluzionarie e condotto a Milano in ostaggio. Nel 1801 fu poi eletto deputato ai Comizi di Lione fra i Notabili del Dipartimento. Benché avversario delle nuove idee, dimostrò volontà di pacificazione e fu membro del collegio elettorale dei possidenti. Fece parte del Ministero degli Interni. A Brescia abitava nel palazzo di Porta Nuova. Francesco morì nel 1820, la moglie Teresa ereditò il patrimonio con testamento del 1° gennaio 1818 e, dopo la morte della vedova Teresa nel 1840, la tenuta con le suggestive terre di Erbusco, Maclodio, Motella e Quinzanello, per un totale di quasi 1000 piò (325 ha), con il palazzo di Brescia, in via Tosio 1, passò al pronipote Giovanni Francesco Martinengo-Villagana e Villachiara (1807-1867), nipote della sorella Clarina Chizzola, sposata Benaglio. Maclodio viene già venduto nel 1841. La famiglia era molto devota e fece molta beneficenza.
(Brescia, 9 febbraio 1757 - Milano, 7 gennaio 1820). Nobile. Di Alessandro e della contessa Teresa Martinengo Cesaresco. Nel 1792 sposò in nozze celebratissime con epitalamo la marchesa cremonese Ala Ponzone. Studiò a Milano. Il 22 aprile 1797 venne arrestato a Brescia per tendenze antirivoluzionarie e condotto a Milano in ostaggio. Fu poi eletto deputato ai comizi di Lione fra i Notabili del Dipartimento. Benché avversario delle nuove idee, dimostrò volontà di pacificazione e fu membro del collegio elettorale dei possidenti. Fece parte del Ministero degli Interni. A Brescia abitava nel palazzo di Porta Nuova.
+
 
+
 
  [[Categoria: Volumi_Enciclopedia_Bresciana]][[Categoria: Volume_2]][[Categoria: Lettera_C]][[Categoria: Volume_2 - Pagina_215]][[Categoria: Volume_2 - Lettera_C]]
 
  [[Categoria: Volumi_Enciclopedia_Bresciana]][[Categoria: Volume_2]][[Categoria: Lettera_C]][[Categoria: Volume_2 - Pagina_215]][[Categoria: Volume_2 - Lettera_C]]

Versione attuale delle 20:03, 25 nov 2024

CHIZZOLA Francesco Luigi Maria Giuseppe (Brescia, 9 febbraio 1757 - Milano, 7 gennaio 1820) Nobile. Con suo fratello Giovanni Baptista (*1763) cavaliere del SMOM; figli di Alessandro e della contessa Teresa Martinengo Cesaresco. Entrambi senza figli, e così si estinse questa linea di Erbusco con proprietà a Maclodio, conservata fino ad allora. Studiò a Milano, nel 1792 sposò in nozze celebratissime con epitalamo la marchesa cremonese Teresa Ala Ponzone. Il 22 aprile 1797 venne arrestato a Brescia per tendenze antirivoluzionarie e condotto a Milano in ostaggio. Nel 1801 fu poi eletto deputato ai Comizi di Lione fra i Notabili del Dipartimento. Benché avversario delle nuove idee, dimostrò volontà di pacificazione e fu membro del collegio elettorale dei possidenti. Fece parte del Ministero degli Interni. A Brescia abitava nel palazzo di Porta Nuova. Francesco morì nel 1820, la moglie Teresa ereditò il patrimonio con testamento del 1° gennaio 1818 e, dopo la morte della vedova Teresa nel 1840, la tenuta con le suggestive terre di Erbusco, Maclodio, Motella e Quinzanello, per un totale di quasi 1000 piò (325 ha), con il palazzo di Brescia, in via Tosio 1, passò al pronipote Giovanni Francesco Martinengo-Villagana e Villachiara (1807-1867), nipote della sorella Clarina Chizzola, sposata Benaglio. Maclodio viene già venduto nel 1841. La famiglia era molto devota e fece molta beneficenza.