BADESSA

BADESSA

Fu così chiamata la superiora dei monasteri benedettini di S.Giulia, S.Cosma e S.Spirito, S.Maria di Pace della città e S.Damiano di Verolanuova e di S.Maria di Manerbio, nonché quella dei conventi francescani di S.Chiara (vecchia e nuova), delle Cappuccine e delle Agostiniane. In sostanza tali badesse non ebbero privilegi liturgici particolari, ma solo la presidenza del coro, del capitolo e del governo conventuale, senza distinzioni esteriori, fatta eccezione della Badessa di S.Giulia, la quale invece ne ebbe di singolarissimi. In particolare aveva diritto al trono in presbiterio, all'anello abbaziale e ad un piccolo pastorale, quasi come un vescovo. In trono la badessa riceveva l'obbedienza dei suoi chierici, conferiva la tonsura ed il beneficio, promuoveva agli ordini minori e maggiori, rilasciando lettere dimissoriali per l'ordinazione da parte di un qualsiasi vescovo. In più nominava i parroci delle chiese soggette al monastero, come quelle di Piancamuno e Solato, e concedeva le patenti di confessione per i sacerdoti addetti al monastero. Il vescovo stesso non poteva entrare nelle chiese monastiche senza il suo permesso.