AERONAUTICA

AERONAUTICA

I bresciani hanno dato importanti contributi ai progressi dell'aeronautica. Basta citare gli studi e i progetti sugli aerostati e il "dirigibile a vuoto" del gesuita p.Francesco Lana (sec. XVII), il progetto di un tipo di dirigibile del conte Carlo Bettoni (1735-1786) di Bogliaco; un altro consimile progetto dell' arch. Gaspare Turbini del 1784. Né si deve dimenticare che una delle prime vittime dell'aeronautica fu nel 1894 Agostino Magnoni (che aveva preso il nome di Austin Wilton). Di rilievo furono pure gli studi e i progetti di un dirigibile metallico di Cosimo Canovetti (v.), le ricerche di aeronautica di Achille Bertelli (v.) e gli studi di navigazione spaziale di Luigi Gussalli (v.). Ma, soprattutto, la terra bresciana fu terreno sperimentale per i primi voli di aeroplani il più importante dei quali fu il Circuito aereo del settembre 1909 (v.), svoltosi nella brughiera di Montichiari, il primo tenutosi in tutto il mondo. Purtroppo pochi anni dopo Brescia doveva sperimentare a che cosa potevano servire quei velivoli. Infatti attraverso essi caddero dal cielo le prime bombe (v.Bombardamenti). Furono anche molti i bresciani che combatterono nell'arma aeronautica fra cui, uno di essi, Silvio Scaroni, guadagnò la medaglia d'oro. Nello stesso periodo della I guerra mondiale un campo di aviazione militare fu stanziato nell'attuale stadio militare. L'aeronautica fu anche in seguito una delle passioni dei bresciani che costituirono nel 1920 l'Aeroclub (v.). A favorire tale passione fu la presenza nel bresciano di un importante campo di aviazione (Ghedi), di un altro, rilevante, a Cividate Camuno, mentre a Desenzano si stanziò negli anni trenta una scuola di alta velocità, dove furono battuti diversi record. Durante la seconda guerra mondiale Brescia provò la durezza dei bombardamenti aerei (v.). Nel 1945 riprendeva l'attività l'Aeroclub e nel 1949 si teneva il primo avioraduno importante del dopoguerra.