ADELMANNO, vescovo di Brescia

ADELMANNO, vescovo di Brescia

(Liegi, fine sec. X - Brescia, 1061). Rimase fino verso il 1020 a Liegi, da dove passò alla scuola di Fulberto di Chartres. Qui studiò con Berengario di Tours e altri dotti del tempo. Ritornò poi a Liegi, dove insegnò nella scuola della chiesa capitolare. Nel 1048 passò in Germania, da dove polemizzò con Berengario sulla presenza reale di Cristo nell'Eucarestia, appellandosi ad argomenti di autorità, per trattenerlo sulla strada dell'ortodossia. Nel 1057 veniva eletto vescovo di Brescia, dove, sembra, fu coinvolto nella lotta organizzata dai Patarini contro il clero simoniaco e concubinario. Chiamato a Roma da papa Nicolò II, partecipò nel 1059 al Concilio Romano Lateranense e nel 1060 al Sinodo Lateranense. Fu l'unico a pubblicare i decreti papali contro il clero indegno, per cui fu gravemente ferito da sacerdoti simoniaci bresciani. Alla sua morte fu sepolto nella chiesa dei ss.Faustino e Giovita. Gli sono attribuiti versi (Rytmi) "Alphabetici de viris illustribus", conservati nel British Museum e pubblicati in "Patrologia latina" 143, col. 1279-1798 (Deodato, Diodato, o Deusdedit).