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ABBA Giuseppe Cesare

(Cairo Montenotte, 6 ottobre 1838 - Brescia, 6 novembre 1910). Patriota, letterato. Studiò presso gli Scolopi a Carcare (1849-1854) e poi all'Accademia di Belle Arti di Genova che presto abbandonò, arruolandosi, nel 1859, volontario nei cavalleggeri d'Aosta. Deluso, si portò a Parma e poi a Genova e il 3 maggio parti con la spedizione dei Mille, combattendo eroicamente a Calatafimi, a Palermo e sul Volturno, annotando su un taccuino le fasi della campagna. Conclusasi l'impresa, tornò a Cairo, per poi iscriversi all'università di Pisa. Dopo il tentativo di partecipare all'impresa garibaldina dell'Aspromonte, si dedicò completamente agli studi, scrivendo il poemetto "Arrigo" e "Da Quarto al Volturno". Partecipò poi come volontario alla guerra del 1866 guadagnandosi a Bezzecca la medaglia d'argento. Ammalato, tornò ancora a Cairo dove si dedicò agli studi; fu sindaco, si occupò di problemi economico-sociali e scrisse nuove opere (fra cui "Noterelle d'uno dei Mille"). Nel 1881 il ministro De Sanctis lo nominò professore nelle scuole secondarie. Insegnò dapprima al liceo "Evangelista Torricelli" di Faenza. Arrivò i Brescia nel 1884 "per elezione", cioè per scelta, povero e triste. Fu professore all'Istituto Tecnico "N.Tartaglia", dove insegnò e fu preside fino al 1910. Si affezionò alla città e quando nel 1908 si parlò di un trasferimento a Milano vi rinunciò, per non abbandonare un ambiente nel quale si sentiva rispettato, e si può dire, venerato. A Brescia, divenuto "simbolo dell'Italia eroica", scrisse molto, di aneddotica garibaldina, di storia, "Cose vedute", "Romagna , "Le Alpi nostre", "Vita di Nino Bixio", "Cose garibaldine", "Pagine di storia", "Comparse postume", "Ricordi e meditazioni", ecc.). Tenne parecchi discorsi ufficiali; ricordiamo quello per l'inaugurazione del monumento a Garibaldi nel 1889 e la commemorazione dello stesso eroe tenuta a Roma nel 1907, alla presenza del re. Il 5 giugno 1910 fu creato senatore a vita. Morì improvvisamente il 6 novembre dello stesso anno, religiosamente assistito dal prevosto di S.Alessandro don Zini.