EDILIZIA
EDILIZIA
L'Edilizia prima riservata ad iniziativa privata e ad imprese molto piccole, diventò un fatto economico sociale e imprenditoriale di un certo rilievo dopo la seconda metà del sec. XIX. L'edilizia popolare trovò infatti il suo primo lancio attraverso le case popolari, iniziate dalla Congrega della Carità Apostolica nel 1867. Nel 1878 sorgeva l'Istituto case popolari del Comune di Brescia. Altre case costruiva la Congrega apostolica nel 1904, 1908, 1925, 1937, 1939. Iniziative private dovute a Giuseppe Freschi (v. Edilizia Freschi) e più tardi al comm.Roberto Ferrari (v. Ferrari, villaggio), diedero vita ad interi villaggi. Un nuovo rilancio dell'Edilizia popolare si ebbe nel secondo dopoguerra sia attraverso i piani governativi come, soprattutto, per iniziativa della Cooperativa "La Famiglia" (v.) fondata da p.Ottorino Marcolini, con la costruzione di numerosi villaggi.
L'Edilizia fino al primo dopoguerra era costituita da piccole imprese regolate da ritmi stagionali ma tanto minute da sfuggire quasi del tutto al censimento del 1911. Il censimento del 1936 denunciava 16.200 addetti all'edilizia anche se certo non tutti occupati, tanto che il censimento del 1951 dava 8.488 addetti e 635 aziende. Nel 1956 le ditte iscritte all'Associazione edile erano 420 mentre i muratori regolati dalla cassa edile raggiungevano 21.000 addetti. In effetti uscita malconcia dalla guerra l'Edilizia bresciana andò riprendendosi attraverso la formazione di mano d'opera qualificata e specializzata da parte del Collegio dei Costruttori e a complete sue spese, e l'organizzazione di una particolare assistenza ai lavoratori edili della Cassa Edile bresciana in collaborazione con le associazioni sindacali. Con l'exploit verificatosi negli anni cinquanta il settore edile divenne fondamentale nell'economia bresciana e fu certo fra quelli che marciò più speditamente verso l'organizzazione aziendale e sindacale. Nel 1956 si contavano in provincia 14 scuole con 13.000 allievi. Tra le prime grandi imprese sono da segnalare quella dei Pisa, dei Deltratti, dei Rossi, dei Donati, di Garatti, I.B.A., A.B.C., I.C.E. di Breno, Togni Giuseppe e figlio, Bordiga-Costa-Cotelli, Baiguera e C., A.M. Ragazzi, Gelfi, ecc. Parecchie imprese bresciane sono trasmigrate in altre provincie. Nel settore organizzativo un gruppo di vecchie ditte si riunirono in un organismo sindacale indipendente che fu il Collegio dei Costruttori bresciani fondato nel 1945 il quale in breve tempo finì col rappresentare la quasi totalità delle imprese. Per la qualificazione del personale il Collegio istituiva scuole per muratori dislocate nei principali centri della provincia e che nel 1953 erano 14 con 1300 alunni. Altre scuole per muratori vennero promosse dalla Cooperative "La Famiglia" e da p.Marcolini in particolare. Per l'assistenza ai lavoratori edili venne creata una Cassa Edile Bresciana che assiste e assicura ogni operaio nei suoi diritti di assistenza. Le ditte operanti oggi, nonostante la crisi imposta dalla congiuntura economica, sono circa 570.