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ACQUAFREDDA
Borgo a 32 km. da Brescia, a m.55 s.l.m., sup. com. 9,25 kmq., abitanti (nel 1951): 1.326, ('61): 1.177, ('71): 1.077; popolazione attiva 487 (agricoltura 132, industria 355, costruzioni 25, commercio 44, servizi 14, amministrazione pubblica 13). Si trova a un chilometro dalla riva sinistra del fiume Chiese nella pianura orientale bresciana, ai confini con il mantovano, cui appartiene ecclesiasticamente. Il suo territorio è ricco di sorgenti, donde il nome. Molto diffusi un tempo gli acquitrini e le paludi che la bonifica agraria riscattò e le cui acque furono incanalate nella fossa Guagna che proviene da Visano. Fu agro colonico romano.
CENNI STORICI. Si trova menzione del paese in documenti del sec. XII col nome di Aquae frigidae. Nei secoli XIV e XV fu dei Gonzaga, poi dei Visconti ed infine di Venezia. Vi ebbero potenza economica i Calabria, che furono al servizio dei Gonzaga e che vi ebbero notevoli possedimenti. Negli ultimi secoli fu quasi completamente proprietà dei nobili Bonzi, milanesi e della famiglia Di Rosa, discendente dai Calabria, che lasciò ricordi di grande carità, specialmente attraverso s.Maria Crocifissa. Nel 1848 vi si accampò l'armata italiana. La parrocchia si staccò nel sec. XV dalla pieve di Carpenedolo alla quale era soggetta. Dal 1722 al 1818 fece parte della effimera diocesi di Asola, passando poi a quella di Mantova. Ha due belle chiese, l'antica parrocchiale di S.Biagio all'estremità occidentale del paese, ricostruita nel 1 824 su elegante disegno neo-classico, e la chiesa votiva di S.Bernardino da Siena, eretta alla fine del sec. XV, riedificata fra il 1743 e il 1749, e divenuta recentemente la nuova parrocchiale. Nella chiesa di S.Bernardino esistono tele di F.Paglia (s.Antonio e s.Carlo Borromeo), di De Silvestri (s.Biagio e s.Bernardino), di Germano di Castelgoffredo (Ultima Cena), di F.Giugno (Transito di s.Giuseppe). Nella Disciplina, l'Assunta di Girolamo Muziano. Fra i personaggi da ricordare: Girolamo Muziano (1528-1 5'92) pittore rinomato, discepolo del Romanino e di Michelangelo.
ECONOMIA. La zona è eminentemente agricola. Vi si coltivano cereali e gelsi, mentre è in decadenza la cultura del tabacco, fino a pochi anni fa fiorente; nel sec. XIX fiorì un'industria della seta. Scomparsa è invece la vite. Vi si tiene mercato tutti i martedì ed il 19 ottobre la fiera di s.Biagio di merci varie.