ZAMPEDRI MARIO

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ZAMPEDRI MARIO


Brescia

Clarinettista e flautista

Mario Zampedri ha iniziato giovanissimo, all'età di nove anni, la sua carriera di musicista debuttando nella Banda S.Cecilia di Fornaci. Fu il nonno Giovanni, cui lo Zampedri sarà oltremodo riconoscente, che lo convinse a frequentare un corso di solfeggio, che si sa quanto sia ostico per i giovani ed …..anche agli altri, presso l'Oratorio di Fornaci. Il Maestro Pietro Monchieri noto compositore e direttore delle più prestigiose bande bresciane, capì subito il talento dello Zampedri inserendolo, quale clarinettista, nell'organico stabile della banda per ben quattro anni. Ormai il destino del giovane musicista era segnato, ed eccolo iscritto all'allora Istituto Musicale Venturi, divenuto poi Conservatorio di Musica "Luca Marenzio" nella classe di clarinetto sotto la guida del Prof. Alamiro Giampieri ( docente sia nel Conservatorio di Milano che in quello di Verona) con il quale si diplomò, con ottimi voti nel 1956. Purtroppo "Carmina non dant panem" per cui allo Zampedri fu giocoforza trovare un lavoro presso la nota industria "OM FIAT IVECO", lavoro che esplicò con diligenza e successo tanto da meritare nel 1995 il diploma di benemerenza da parte dell'Associazione Industriale Bresciana ed il titolo di "Maestro del Lavoro" e stella al merito con la consegna da parte del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per mano del Ministro Treu, in una solenne cerimonia presso la Camera di Commercio di Milano. Proseguiamo con l'attività musicale.

Dopo l'esperienza nella banda musicale di Fornaci ( dal 1946 al 1949) vediamo lo Zampedri nella Banda Cittadina "Isidoro Capitanio" ( dal 1951 al 1954 ) sempre sotto la guida del Giampieri; nel 1952 viene chiamato a completare l'organico orchestrale del Teatro Grande di Brescia con il "quartino" (da non confondere con quello da osteria essendo questi un clarinetto in mi bemolle, non sicuramente da bere!) nella "Aida" diretta da Alberto Erede e con interpreti rispondenti ai prestigiosissimi nomi di Maria Meneghini Callas e Mario Del Monaco.

Nel 1957, il nostro, fa parte stabilmente dell'orchestra del Teatro Grande che sotto la direzione del M°. Ottavio Ziino mette in scena i tre balletti: "Il Crepuscolo" di Mendelssohn, il "Bolero" di Ravel e "Il Mandarino Meraviglioso" di Bartok. Un paio di mesi dopo, chiamato al servizio militare, continua anche in questo ambito, l'attività musicale dirigendo, con il permesso del titolare M°. Maresciallo Lucio Badin, la Banda Militare di Montorio in un memorabile concerto in piazza Bra a Verona. Dopo il militare lo Zampedri si getta a capofitto in quella che sarà la sua lunga carriera e che lo accompagnerà sino ai giorni nostri: la musica leggera. Fonda il complesso "Mario e i Records" con i quali avrà la soddisfazione di accompagnare la celebre cantante "Mina" al Teatro Sociale di Brescia il 13 ottobre 1959 e poi è un susseguirsi di successi con i più svariati complessi (oltre una cinquantina) nelle località più note, sino a proseguire l'attività ai giorni nostri con il gruppo "Blue Harmony" formato da Enrico Marelli (canto e tastiere), Renzo Bersini (percussioni), Fausto Taglietti (fisarmonica), Michele Bertoli (batteria) e la cantante Cinzia Chiarini.

Nel cuore di Mario Zampedri è però rimasta l'ndimenticabile esperienza con il complesso "I Cinque Dollari", di cui fu il co-fondatore, per ben un decennio, dal 1961 al 1971, con il quale ebbe le soddisfazioni più grandi sia dal lato artistico che da quello umano nell'ambito di una vera amicizia fra i componenti, amicizia che prosegue tutt'ora. Il primo amplificatore usato dal complesso dello Zampedri negli anni cinquanta è stato un FBT "Personal Complex" a valvole con sei ingressi ed eco a nastro e lo si può ammirare in una delle sale del Museo Musicale Bresciano cui è stato donato.