ZABELLI, Zuppellis, Zambelli

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ZABELLI, Zuppellis, Zambelli

(v. Sabelli Zabelli). La famiglia è presente in Travagliato già nella metà del sec. XV. Suoi membri sono tra i fondatori del locale Monte del Grano, per il quale istituiscono una Commissaria verso la metà del sec. XVII. Compaiono negli estimi della città di Brescia nel 1517. Come ha scritto F. Lechi ("Le dimore bresciane", vol. II, p. 153) si tratta di una famiglia discesa da Giovanni «de Zuppellis» che viveva nella quadra VI di S. Faustino nel 1434 e faceva il «pectenator lanae» e dove fino al 1469 si notano un Giovanni e suo figlio Pietro; un Vincenzo un secolo dopo era commerciante di formaggi e olio ed aveva casa in contrada S. Agata ed altre in contrada di «Sardena zoiosa» ad essa vicine.


Nel sec. XVI poi la famiglia acquista dai Bargnani la casa di via Veronica Gambara 1 e sale lentamente in una buona posizione finché nel 1626 Vincenzo può denunciarsi «senza esercizio», pur non avendo mai una grande proprietà immobiliare. Proprietà che rimane press'a poco uguale un secolo dopo, quando Francesco, figlio della contessa Giulia Benincasa da Padova, abiterà in questa casa, non molto ampia, ma dall'aspetto nobile, e con vicine molte famiglie di antica nobiltà. Nel 1740 gli Zabelli vennero ammessi al Consiglio Generale, ma dal principio del secolo XX incominciò la loro decadenza fino a Francesco qd. Antonio, morto a Milano nel 1958 senza figli. Con lui la famiglia si estinse. La casa venne venduta dagli Zabelli nel 1852 ai Pianeri e da allora passò attraverso altre proprietà; perdendo a poco a poco il suo carattere signorile, ma conservando, qui e là, i segni di un antico splendore.


Gasparo Zabelli è registrato da Stefano Fenaroli ("Dizionario degli artisti bresciani") come "intagliatore di legno" (v. Zabelli o Cibelli).


Ludovico qd. Giambattista compare come "aromatario" negli atti del notaio Vincenzo Morandi in Brescia, il 30 agosto 1624. Giovanni Battista Zabello nel 1628 era sindaco dell'Università degli speziali e provvedeva con altri due sindaci alla revisione degli statuti degli speziali bresciani. Gabriele e Bernardo Zabelli vengono ricordati fra i più caritatevoli benefattori della Congrega della Carità Apostolica. V. Zabelli è, alla fine dell'800, negoziante di mobili e tappezziere a Buenos Aires.


STEMMA: Semipartito troncato: nel 1° d'oro all'aquila bicipite di nero; nel 2° d'oro ad una testa al naturale con gli occhi bendati; nel 3° d'argento al monte d'azzurro di tre cime, movente dalla punta e sormontato da una ruota a cinque raggi di rosso; con la fascia d'azzurro carica di tre stelle d'oro di 6 raggi e attraversante sulla troncatura.