VALLABIO Bernardino

VALLABIO Bernardino

Sec. XVI. Il Peroni lo dice "illustre in letteratura e nella cognizione della storia patria". Francesco Gambara ("Ragionamenti di storia patria") asserisce che «ebbe cognizioni di filosofia e valse nella prosa e poesia, dilettandosi di arte drammatica. Di ciò diede prova quando giunsero nella sua patria i duchi di Nemours e di Bouillon con altri Francesi di nome, i quali il Turchi presentò in una sua commedia intitolata l'"Agnella", che venne in Asola declamata, e poscia stampata prima in Trevigi nel 1558, indi in Venezia da Aldo Manuzio nel 1585. Di lui avvi pure una tragedia ed altre cose». È il presunto autore di una «Breve cronichetta dilettevole. Nella quale si narra il principio di questa Città di Brescia. Con la maggiore parte delle Ruine Guerre e Sacchi che essa ha hauto. Cavate dalle antiche e moderne Croniche insieme con molte altre cose successe in diversi luoghi per B.V. Cittadino bresciano» pubblicata per Lodovico da Sabbio, 1554, per Damiano Turlini, 1566; per Vincenzo Sabbi, 1584; per Pietro Vitali, 1630, per li Britannici, 1630; per Giacomo Vignadotti, 1677; per lo stesso Vignadotti, 1684. È ritenuto autore anche di un "Antico Calendario Bresciano" che Ottavio Rossi ritiene importante per "l'antichissima parte spettante la chiesa bresciana", dal Rossi stesso pubblicato nella vita dei SS. Faustino e Giovita (Brescia, per Bartolomeo Fontana, 1624).