VALENTINI Andrea

VALENTINI Andrea

(Brescia, 30 aprile 1820 - 5 aprile 1909). Di Andrea e di Margherita Roncaletti. Al battesimo ebbe come padrino don Alemanno Barchi, studioso di storia bresciana. Compiuti gli studi nelle scuole civiche delle Grazie, dal 1836 lavorò con il fratello Antonio nella legatoria paterna, aiutando il padre nella distribuzione dei libri della Biblioteca Queriniana. Mortogli il padre nel 1844, continuò come legatore il lavoro in Queriniana. Come ebbe a scrivere P. Guerrini, «dai vecchi esemplari di rilegature antiche egli seppe, con genialità naturale e con perizia, togliere modelli e forme di nuove rilegature artistiche, per cui venne in grande rinomanza presso gli amatori ed i bibliofili, acquistandosi così molto lavoro e largo plauso». Sue rilegature comparvero nell'Esposizione bresciana del 1857. Oltre che nella Biblioteca Queriniana ebbe modo di conoscere molti studiosi e uomini di cultura dell'Ateneo di Brescia che allora aveva sede al pianterreno della Biblioteca stessa, del quale fu bidello e distributore di libri e poi socio. La Biblioteca e l'Ateneo lo misero a contatto con molti illustri studiosi, tra i quali i due fratelli nob. Ugoni, il poeta C. Arici, il conte P. Tosio, il conte L. Lechi, gli avv. Pagani e Saleri, Giacinto Mompiani e Gabriele Rosa ed altri che ebbero per il Valentini stima, affetto e riconoscenza. Contatti con studiosi e varie personalità coltivò pure frequentando con assiduità fino agli ultimi mesi di vita il Caffè della Guardia Nazionale, poi Caffè della nuova Borsa presso la Crocera S. Luca.


Sposatosi nel 1847 con Giuseppina Comerio dalla quale ebbe sette figli (un maschio e sei femmine) cercò, per sostenere la sempre più numerosa famiglia, di allargare la sua attività aprendo, verso il 1850, sull'angolo meridionale del Broletto, una libreria, alla quale diede soprattutto, a partire dal 1862, un indirizzo di tipo antiquario. Tentò anche una breve attività di editore pubblicando un suo lavoro sui Concili Ecumenici e il Vocabolarietto bresciano-italiano di Gabriele Rosa. «Per indelicatezza di uomini che abusarono della sua bontà» e per un rovinoso incendio che il 18 gennaio 1870 consumò rapidamente il magazzino e le più preziose raccolte librarie antiche, fu costretto verso il 1876 a lasciare ogni attività.


Povero, ma sempre attivo, si rifugiò negli studi e nelle ricerche storiche con preparazione di autodidatta, ma con passione straordinaria per il documento. Già nel 1869 aveva pubblicato, come già detto, alcune Notizie Storiche intorno ai Concilii Ecumenici, lodate da "Civiltà Cattolica" ma, libero da cure finanziarie, si impegnò con accanita volontà a studiare e a trascrivere i documenti fondamentali della storia bresciana del Medioevo. Raccolse tutto nel "Liber potheris comunis et civitatis Brixiae", del quale offrì nel 1878 un'ampia notizia circa i codici, il regesto e l'indice cronologico dei documenti, la serie dei Consoli e dei Podestà ecc. Pubblicò a parte una prefazione e, dopo un improbo lavoro di decine di anni, uscì la trascrizione dei documenti, pubblicata nel 1899 per interessamento diretto del conte Francesco Bettoni Cazzago e di mons. Fè d'Ostiani, con loro introduzione.


Nel frattempo continuava un'intensa produzione letteraria pubblicando ogni anno, come ha scritto Paolo Guerrini nel necrologio, «volumi separati e di varia mole, comunicazioni brevi, ma importanti al giornale cittadino La Sentinella Bresciana, all'Archivio Veneto di Venezia, all'Archivio storico lombardo di Milano, e recentemente alla rivista quindicinale l'Illustrazione Bresciana. Fra le sue pubblicazioni minori ricordo la "Storia del Castello di Brescia", che ebbe l'onore di due fortunate edizioni, come la "Storia del palazzo di Broletto", l'illustrazione storica ed artistica "Delle Santissime Croci della Cattedrale", venerando e prezioso tesoro di arte e di fede, le memorie sul cronista cinquecentesco Pandolfo Nassino, del quale aveva pazientemente trascritto in quella nitida sua calligrafia quasi tutto il grosso ed importante manoscritto, le illustrazioni degli Statuti medioevali cittadini, da lui preparati per una edizione critica che attende ancora il mecenate che la metta in luce e la descrizione dei libri corali del convento di S. Francesco e dell'archivio capitolare, dei quali ultimi aveva, con pazienza e sapienza d'arte quasi benedettina, curato un buon restauro in occasione dell'Esposizione d'arte sacra (1904). E ricordevoli sopra tutte per mole e per importanza sono la trascrizione e l'illustrazione di due preziosissimi codici queriniani, le "Concordanze dei Vangeli di Eusebio", codice miniato del sec. X di sommo pregio per la patristica e per la storia dell'arte cristiana nell'oscuro periodo bizantino, ed il "Codice liturgico e necrologico" del celeberrimo monastero imperiale di S. Giulia, fondato dal re longobardo Desiderio. Questi due lavori, pubblicati a spese del patrio Ateneo in edizioni di lusso ed in un numero molto limitato di copie, trovarono accoglienze favorevolissime presso gli studiosi, ed ebbero le lodi incondizionate della stampa scientifica di Germania e d'Italia».


Per trent'anni inoltre con solerte tenacia, approfittando dell'acquisto della libreria e dei manoscritti del conte Giammaria Mazzucchelli e del suo segretario ab. Giambattista Rodella (che poi vendette alla Biblioteca Vaticana) e di altre molte ricerche personali, accumulò schede su schede bio-bibliografiche per un Dizionario degli scrittori bresciani rimasto poi inedito in Biblioteca Queriniana. Incommensurabile fu poi l'aiuto che il Valentini diede agli studiosi bresciani, italiani e stranieri.


Non gli mancarono riconoscimenti ed onori. Nel 1900 fu nominato socio dell'Accademia degli Agiati di Rovereto ed ebbe da Re Umberto, per motu-proprio, le insegne e la pensione di cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro; nel 1904 fu nominato cavaliere dell'ordine russo di S. Anna, e l'Imperatore d'Austria gli mandò in regalo una spilla d'oro con diamanti, recatagli espressamente dal console tedesco di Milano. Nel medesimo anno, all'Esposizione Bresciana, otteneva per i suoi lavori storici una grande medaglia d'oro. Paolo Guerrini ha scritto ancora: «Mitissimo per indole e modestissimo per virtù profondamente cristiana, ebbe prove amare, ma tutte le amarezze della vita egli seppe sopportare con rassegnazione, con generosità cristiana, con fede adamantina, riuscendogli di conforto, senza turbarne la modestia grande, tutte le manifestazioni di simpatia e di affetto che gli venivano prodigate da quanti seppero serenamente apprezzare le sue doti predare di uomo e di studioso».




HA PUBBLICATO: "Notizie storiche intorno i Concili Ecumenici" (Brescia, Valentini ed. 1869, pp. 148, in 16°); "Liber potheris della città e del comune di Brescia, e la serie dei suoi consoli e podestà dall'anno 969 al 1438" (Brescia, Apollonio, 1878, pp. 225, in 8°); "Prefazione al Liber potheris comunis Brixiae che verrà pubblicato da A. V." (Brescia, Apollonio, 1879, in 8°); "Il castello di Brescia illustrato con documenti inediti" (Brescia, Bersi, 1880, pp. 80, in 16°); "Cenni di bibliografia", in La Sentinella Bresciana, 1880; "Le Santissime Croci di Brescia illustrate con documenti inediti" (Brescia, tip. Istituto Pavoni, 1882, pp. 153, in 8°, con 5 tav. litografiche); "Di Pandolfo Nassino e della sua cronaca, e di alcune notizie storiche in essa contenute. Memoria" (Venezia, Visentini, 1885, pp. 22, in 8°(estr. dall'Archivio Veneto, serie II, vol. XXX, parte I, 1885); "Del palazzo di Broletto in Brescia, notizia tratta dal Liber potheris", nella Sentinella Bresciana, 1886; "Cenni storici intorno le SS. Croci di Brescia" (Brescia, tip. Istituto Pavoni, 1887, pp. 12, in 16°); "La rotta del Duca di Calabria (1483); episodio tratto dal codice queriniano di Pandolfo Nassino" (Venezia, Visentini, 1887, pp. 19, in 8°, estr. dall'Archivio Veneto, del 1887); "Codice necrologico-liturgico del monastero di S. Salvatore o S. Giulia in Brescia, pubblicato dall'Ateneo" (Brescia, Apollonio, 1887, pp. 328, in 4°; "Eusebio: concordanze dei Vangeli. Codice queriniano pubblicato dall'Ateneo" (Brescia, Apollonio, 1887, pp. 44, in 4°, con 56 tavole in fototipia da fotografie del cav. Costanzo Glisenti); "I manoscritti della collezione Di Rosa" (Brescia, Apollonio, 1890, pp. 61, in 4°, ediz. di 100 esemplari a cura del nob. cav. Clemente Di Rosa); "Le mura di Brescia" (Brescia, Queriniana, 1892, pp. 18, in 8°); "I musicisti bresciani ed il Teatro grande" (Brescia, Queriniana, 1894, pp. 162, in 4°); "Cenni storici intorno il palazzo di Broletto in Brescia" (Brescia, la Sentinella, 1895, pp. 8, in 16°); "Il palazzo di Broletto in Brescia" (Milano, tip. commerciale lombarda, 1896, pp. 24, in 8°, estr. dall'Archivio storico lombardo, anno XXIII, fasc. XI, [1896] pp. 164-188); "Ricerche intorno al Gonfalone antico della città di Brescia" (II ediz.) Brescia, Queriniana, 1898, pp. 14, in 8° (estr. dall'Archivio Veneto, tav. XXXVIII, parte I, 1889); "Gli Statuti di Brescia dai secoli XII al XV illustrati, e documenti inediti" (Venezia, Visentini, 1898, pp. 136, in 8°, estr. dal Nuovo Archivio Veneto, tomo XV, seg. 1898); "I corali del monastero di S. Francesco di Brescia" (Milano, Confalonieri, 1899, pp. 16, in 8°, estr. dall'Archivio storico lombardo, anno XXVI, fase. XXII, [1899], pp. 308-324); "Liber potheris comunis et civitatis Brixiae, con prefazione e regesto di Francesco Bettoni-Cazzago e Luigi Fè d'Ostiani". (Taurini, 1899, in 4°, Historiae patriae monumenta iussu regis Caroli Alberti edita, vol. XIX); "Il palazzo di Broletto in Brescia (III ediz. con nuovi documenti ed una tav., Brescia, Apollonio, 1902, pp. 42, in 8°, a spese dell'Ateneo); "Carlo Valguglio, letterato bresciano del XV secolo" (Brescia, Luzzago, 1902, pp. 28, in 8°); "I libri corali S. Mariae ecclesiae de Dom Brixiae" (Brescia, Luzzago, 1904, pp. 17, in 8°); "Cenni storici sul castello di Brescia (nuova edizione). (Brescia, tip. litografia bresciana, 1904, pp. 38, in 8°, estr. dall'Illustrazione Bresciana 1903-1904); "Carpenedolo. Cenni storici" (in Illustrazione Bresciana, 20 sett. 1903); Giannandrea Astezati. Saggio degli Scrittori bresciani (Brescia, tip. Istituto Pavoni, 1905, pp. 10, in 8°); "Mons. Luigi Fè d'Ostiani. Cenni necrologici con bibliografia" (in Illustrazione Bresciana, N. 83, 1 febbr. 1907); "Malvezzi Giacomo di Brescia, medico filosofo e storico" (in Illustrazione Bresciana, N. 91 del 1 giugno 1907); "I duelli e le giostre nella storia di Brescia", in Illustrazione Bresciana N. 98, del 17 sett. 1907); "Un musicista bresciano insigne del secolo XVIII (I). Pietro Gnocchi (in Illustrazione Bresciana, N. 106 del genn. 1908); "Il celebre musicista bresciano Luca Marenzio" (in Illustrazione Bresciana, N. 112, aprile 1908); "Un matematico precursore di Galileo Galilei nella scoperta della caduta dei corpi" (in Illustrazione Bresciana, N. 113, maggio 1908); "Cenni storici di Ghedi" (in Illustrazione Bresciana, N. 114, maggio 1908); "All'Ill.m° Sig. Co: nob. Antonio Brunelli, presidente della scuola professionale Berneri, nel giorno del suo onomastico". Opuscolo di p. 7, in 8°, senza data né luogo di stampa (cenni storici sull'Istituto Berneri); "Nelle nozze Farina-Signorelli (1902) e Signorelli-Callioni (1903). Poche parole di A. V." (senza data né luogo di stampa).


Nei "Commentari dell'Ateneo di Brescia" ha pubblicato: "Il codice di Eusebio della Queriniana" 1885, pp. 20; "Saggio d'illustrazione del codice necrologico liturgico del monastero di S. Salvatore in Brescia" (1886, pp. 174); "Gli statuti di Brescia dei secoli dal XII al XV" (1888, p. 81, e 255); "Sull'antico gonfalone di Brescia" (1889, pp. 155); "Alcune note intorno alle antiche fortificazioni di Brescia" (1892, pp. 40); "Notizie sui musicisti bresciani" (1892, pp. 211); "Il palazzo di Broletto in Brescia" (1902, pp. 220).