UGOLINI Bruno

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UGOLINI Bruno

(Padova, 7 giugno 1889 - S. Giorgio di Nogaro, 31 maggio 1917). Di Ugolino e di Elisabetta Revere. Attivo nel circolo radicale Goffredo Mameli, nel febbraio 1910 veniva arrestato a Padova per aver partecipato ad accese manifestazioni anticlericali di disturbo ad una funzione di riparazione, indetta dal vescovo, in seguito ad una sassaiola ad una statua di S. Antonio. Sull'esempio del padre, fu appassionato cultore di botanica. Chiamato alle armi nel 77° Fanteria, combatté in val Daone, sul Sabotino, alle porte di Gorizia, alle quote 21 e 21 bis di Monfalcone, alle fonti del Timavo e a S. Giovanni Duino e si segnalò per diversi atti di valore. Oltre a tre encomi solenni meritò due medaglie d'argento: l'una per l'attacco ad un fortino austriaco del Sabotino, per avere, alla testa di una pattuglia, aperti i varchi nei reticolati nemici; l'altra con la seguente motivazione: «Appreso che una pattuglia della Compagnia di cui egli aveva il Comando era stata sorpresa da forze avversarie superiori e che un valoroso sottufficiale del reparto era caduto ferito in prossimità della posizione nemica, precedendo uno dei suoi plotoni accorreva generosamente e fulmineamente sul luogo dello scontro, e, incurante del pericolo, sotto le violente raffiche della fucileria avversaria, faceva ripetute ricerche del ferito stesso, impedendo ai nemici di farlo prigioniero» (Monfalcone, 6-7 maggio 1917). Il 28 maggio fu incaricato di affrontare il nemico annidato in case e boscaglie presso S. Giovanni di Duino; una scarica di mitragliatrice lo colpiva. Ferito a morte, fu trasferito nell'ospedale di campo n. 234 di S. Giorgio di Nogaro, dove morì. Venne promosso capitano per meriti di guerra. Anche sui campi di battaglia continuò a coltivare la passione per la botanica giungendo perfino a fermarsi sotto il fuoco nemico per raccogliere erbe e fiori che lo interessavano come studioso.


Lasciò in eredità un erbario che il padre, prof. Ugolino Ugolini, presentò al Congresso della Società Italiana per il progresso delle scienze di Trento del settembre 1930 con una relazione dal titolo: "Un Erbario di Guerra, composto dal cap. dott. Bruno Ugolini con piante delle Tre Venezie raccolte durante la guerra al fronte sulle linee di combattimento, illustrato e pubblicato dal padre prof. Ugolino Ugolini" e raccolto in Val Daone, Sabotino, Carso dal 24 maggio 1915 al 28 maggio 1917. Il suo nome venne inciso in una lapide inaugurata a Rovereto durante il convegno e dedicata agli scienziati caduti in guerra. Inoltre il 4 novembre 1932 gli venne dedicata sul colle S. Stefano di Collebeato, su iniziativa dell'U.O.E.I., una lapide, poi rifatta nel 1974, con le parole, "Il Consiglio direttivo / della sezione di Brescia / dell'U.O.E.I. / riconsacra questo campo / a Bruno Ugolini / ricordando / nel nome suo glorioso / i propri soci / caduti per la patria 24/5/1914-5/5/1974".