TERZ'Ordine

TERZ'Ordine

Nell'accezione più comune si tratta di un'associazione di laici d'ambo i sessi affiancata a qualche ordine religioso, di cui cerca di imitare lo spirito, affinché gli iscritti (detti Terziari) possano conseguire la perfezione cristiana in modo consentaneo alla vita secolare. Il Codice di Diritto Canonico (Canone 303) ha fissato la natura del Terz'Ordine secolare come un'associazione di fedeli, i quali, in risposta a una particolare chiamata di Dio, si impegnano, attraverso l'osservanza di una regola approvata dalla S. Sede e sotto la guida e lo spirito di un Ordine religioso, a vivere il Vangelo. Nel quadro della chiamata universale alla santità il T.O.S. deve essere quindi considerato come una "vocazione" a vivere la vita evangelica secondo il carisma caratterizzante l'Ordine o la famiglia religiosa a cui si ricollega e in comunione con essa. Sono divisi in confraternite, sodalizi, governati secondo determinate regole approvate dalla S. Sede, portano uno scapolare o medaglia e sono tenuti a particolari pratiche di pietà. Esistono i più vari Terz'Ordini legati a singoli ordini religiosi. Un Terz'ordine fra i più antichi è quello degli Umiliati (v. Umiliati e Umiliate). Il più noto e diffuso in Italia è il Terz'Ordine francescano secolare.




TERZ'ORDINE FRANCESCANO SECOLARE, ora ORDINE FRANCESCANO SECOLARE. Obbedendo al disegno di S. Francesco d'Assisi di offrire a tutti gli uomini, anche a coloro che vivono e operano nel mondo, una pratica cristiana la più perfetta, accanto al primo Ordine per i religiosi e al secondo per le religiose nacquero congregazioni, associazioni per laici, terziari e terziarie. Per quanto si conosca, di una congregazione di Terziari in Brescia vi è riferimento in un codice della Biblioteca Queriniana che contiene le "Ordinationes fratrum congregationis beatissimae virginis Mariae ac beatissimi confessoris Francisci apud fratres minores de Brixia", in base alle quali la sua fondazione si dovrebbe porre tra gli anni 1265-1272. In seno alla stessa troviamo che sorse una "domus misericordiae", ospedale e ricovero di mendici e d'invalidi insieme. L'ospedale, che qualcuno ritiene fondato da un fra' Agostino nel 1340, risulterebbe invece fondato dal terziario Jacomo detto Gatino q. Lanfranco Zoni di Gixiago il quale l'1 giugno 1335 donava alla Congregazione di S. Francesco una casa alla quale altra ne aggiunse, in contrada Strada di mezzo, oggi via dei Mille (di fronte alla chiesa valdese). Grazie alla gestione dei Terziari e ai benefattori l'ospedale divenne il più grande e ricco di Brescia, confluendo poi nell'Ospedale Civile. Due terziari bresciani, Benvenuto e Nicola, sono presenti il 14 novembre 1289 al Capitolo Generale d'Italia celebrato a Bologna. Il Terz'Ordine, al di là delle opere di Misericordia, doveva essere particolarmente vitale se al Capitolo Generale d'Italia celebrato a Bologna il 24 novembre 1289 assieme ai rappresentanti delle 14 Province italiane sono presenti i confratelli di Brescia, Benvenuto e Nicola. Il Guerrini poi sottolinea: «Svolgendo i documenti notarili del '300 e del '400 è facile incontrarsi in professionisti, mercanti, letterati, uomini e donne del popolo, che portano il titolo di "frate" e si onorano di dichiararsi terziari anche in atti pubblici». E il Guerrini ricorda: «Francesco Giardini (m. c. 1504), notaio in Ghedi che si sottoscriveva sempre Frater Franciscus de Zardinis tertii ordinis, e anche il figlio Benedetto fu notaio e terziario». E ricorda ancora, «Giovanni da Frontignano e fra Giacomo di Cassano (?) terziari sindaci e procuratori del Consorzio "pauperum et miserabilium" di Orzinuovi che il 20 ottobre 1470 affittano alcuni fondi dello stesso Consorzio su procura fatta dal notaio terziario fra Francesco de Molis». A Chiari, in documenti notarili del Terz'Ordine, compaiono nel 1484 un fra Pasino qd. Giovanni de Clarentis; nel 1492 un fra Dusio de Bosetti; il 30 marzo 1500 fra Francesco de Gabiano tessitore di panni di lino, massaro della Congregazione del Terz'Ordine, procuratore dei frati della chiesa e convento di S. Apollonio. Come ha rilevato A. Mariella, contemporaneamente a quelle dei Terziari, doveva fiorire a Brescia «anche la Congregazione femminile delle Terziarie come testimoniano la trecentesca S. Elisabetta d'Ungheria affrescata in S. Francesco e il loro sepolcro. E anch'esse dirigevano un "Hospitale Dominarum" destinato alle donne e situato "prope hospitale de la Pera, contrata S. Francisci». A. Mosconi sottolinea come "nel secolo XV la riforma francescana dell'Osservanza, con S. Bernardino e discepoli, ridona slancio e fervore anche al Terz'Ordine, sotto la direzione dei frati prima di S. Apollonio e poi di S. Giuseppe". Negli "Annali del convento di S. Giuseppe", depositati all'Archivio di Stato, è citata più volte la Congregazione del Terz'Ordine.


Centro molto vivo del Terz'Ordine fu la chiesa di S. Francesco da sempre servita dai Frati Minori Conventuali. Difficile datare l'inizio in essa della Congregazione. Ma ci sono sufficienti motivi che ci spingono a pensare che la realtà laicale francescana sia sorta in concomitanza con il Primo Ordine. Lo fa supporre un affresco trecentesco della chiesa, ancora ben visibile, che segnala una scuola di teologia nella quale convenivano frati francescani, religiosi di altri ordini e laici. E proprio in questo periodo fioriscono per santità le Terziarie Caterina Pedazzi (v.) vedova Caprioli (m. 1485), serva di Dio e madre dello storico Elia Caprioli, la contessa Paola Gambara vedova Costa (m. 1515), beata (v. Gambara Costa Paola), e Maria da Idro (m. 1577), morta assistendo gli appestati. E soprattutto va ricordata la grande S. Angela Merici (v. Angela Merici s.) (m. 1540), che prese l'abito del Terz'Ordine dagli Osservanti di Salò andando poi vestita dell'abito cenerognolo ("beretino") cinta del cordone francescano e con un panno bianco sul capo. Veniva chiamata col nome di "Terzabita" e così volle essere sepolta. Figura di gran spicco legata alla Congregazione della chiesa di S. Francesco è il servo di Dio Giovanni Maria Coradello, morto in fama di santità nel 1609. Una lapide, sulla parete destra della chiesa di S. Francesco, lo definisce "religioso pur vivendo nel mondo"; ciò fa supporre che molto probabilmente fu terziario francescano della stessa chiesa. Anche il venerabile Luzzago ebbe grande stima per il Coradello.


A metà del sec. XVII sono due le Congregazioni femminili presenti in Brescia: quella legata al Convento di S. Francesco e quella (chiamata delle Pizzocchere) che si appoggia al Convento di S. Giuseppe. Le Terziarie nel 1681 erigevano in S. Francesco, sotto la quarta arcata a destra, il loro sepolcro con l'iscrizione "Sepulcrum Sororum Tertii Ordinis S. f. 1681", che ora è nel chiostro appoggiata al muro, sul lato sud. L'esistenza di piccoli gruppi è documentata a Quinzano d'O. Terziari e Terziarie sono sparsi in vari paesi della Valcamonica quali Bienno, Esine, Breno, Malegno, Edolo, Cemmo ecc. sia pure con abito diverso. Così quelle di Cemmo "portano un abito bigio con un velletto che copre lo stomaco sin alla gola poco differente dall'altre donne. Altre usano un abito incanonato, con un panno in testa di lino, come si può vedere in Breno stesso. Altre vanno vestite come l'altre donne ordinarie e forse portano qualche abitello segreto sulla nuda carne...".


La soppressione delle Congregazioni religiose decretata dai governi giacobini viene mantenuta in epoca napoleonica. Nel 1807 il Ministro del Culto G. Bovara richiamandosi al decreto del 16 maggio, ribadiva al Provinciale dei Frati Minori che «non può più oltre permettersi la propagazione di codesto Terz'Ordine di S. Francesco, e meno, dacchè le Regole dell'associazione sono in collisione colle istituzioni dello Stato». E pertanto non dev'essere «più oltre fomentata e propagata codesta istituzione, lasciando alla pietà dei singoli il formarsi il costume coll'imitazione dei Santi, senza contrarre vincoli di società che ritraggono dai doveri generali di cittadino e di suddito». Di nuovo e totalmente sarà poi soppresso, incamerandone tutti i beni e le proprietà, con le leggi del 10 maggio 1810.


La presenza, nonostante le soppressioni, di padri francescani, la riapertura poi dei Conventi dei Frati Minori come quello di Rezzato nel 1837, oltre quello di Donego (1838), segna la ripresa del Terz'Ordine, con una novità tuttavia. Se prima d'allora il movimento si era sviluppato all'ombra dei conventi, ora incomincia a stabilirsi con un continuo crescendo in parrocchie sia cittadine che di campagna. Già il 3 agosto 1832 p. Zaccaria Gabrieli di Sonico veste, nel suo paese di origine, dell'abito di S. Francesco 62 persone; nel 1844, vestizioni hanno luogo a Corteno, Santicolo, Cortenedolo. Dal 1842 i padri Giuseppe da Bergamo, Angelo da Sabbioncello, Arcangelo Daelli da Milano, Paolo da Brescia, Federico, Lodovico, Andrea, Giacomo e Gerolamo diffondono il Terz'Ordine a Rezzato e nei dintorni, come a Montichiari (1842), Paitone (1851), Nuvolera (1853), Nuvolento (1853), Botticino Mattina (1853), Prevalle (1856), Carpenedolo (1859), Mocasina (1860), Botticino Sera (1860), Borgosatollo (1865), Castenedolo (1865). Nella stessa epoca dal P. Provinciale vengono delegati per il Terz'Ordine D. Giuseppe Conti, D. Ferrari e D. Giuseppe Ravera, che diffondono il Terz'Ordine in altre parrocchie della Diocesi che raggiungono il numero di 103. Sono terziarie le sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, fondatrici delle Suore della Carità. Importanti centri del Terz'Ordine in città dopo le nuove soppressioni del 1865 furono le chiese di S. Giuseppe e di S. Francesco d'Assisi. Continuarono ad attendervi anche i Cappuccini quando ritornarono nel Bresciano. Tra il 1868 e il 1871 mentre erano ospitati nel palazzo di Giacomo Ettori a Sale di Gussago fondarono le Fraternità di Sale, di Gussago, di Cellatica e di altre parrocchie viciniori. Trasferitisi poi in città nell'Ospizio di S. Elisabetta avviarono verso il 1874 la Fraternità cittadina nella Chiesa del Carmine, alla quale diede il meglio di sé fra Paolino da Verdello e che il 17 giugno 1877 venne costituita canonicamente sotto la direzione di don Romeo Melli che dettò anche un apposito regolamento. Un nuovo rilancio avviene sotto il pontificato di Leone XIII e l'episcopato di mons. Giacomo Corna Pellegrini. Sono circa 50 le Congregazioni che nascono in diocesi di Brescia, prima della fine dell'Ottocento, grazie soprattutto all'intensa azione di p. Costantino Mutinelli da Valcamonica, dello stesso beato Innocenzo da Berzo, e di un crescente numero di parroci. Tra le figure più eminenti di terziari quella del beato Giuseppe Tovini (m. nel 1897), che fu del Terz'Ordine ministro e maestro dei novizi.


Agli inizi del '900 sono instancabili apostoli nel bresciano p. Paolo M. Sevesi, p. Lodovico Antonelli, p. Francesco Cantoni, p. Gioacchino Caldiroli, p. Ermenegildo Bianchini. Le congregazioni fanno perno sulla Circoscrizione di Rezzato comprendente i distretti di Rezzato e Gargnano oltre che la diocesi di Mantova, e sulla Circoscrizione di Brescia comprendente i conventi di S. Gaetano in Brescia e di Saiano oltre a quello di Cividino e la diocesi di Cremona. Il Terz'Ordine trovò nuovo impulso anche nella chiesa e convento dei cappuccini in via Milano e soprattutto per iniziativa di p. Isaia Guzzetti da Gerenzano, superiore del convento dal 1908 al 1911 che riuscì, l'8 dicembre 1910, ad erigere una Congregazione nella chiesa del S. Cuore. Un nuovo rilancio del Terz'Ordine da parte dei padri Cappuccini si ebbe con p. Luigi Castelli da Guenzate, primo parroco della parrocchia del S. Cuore. Oltre che a diffonderlo in parrocchia e fuori, egli promosse i Cordigeri di S. Francesco, chiamandovi i giovani che desideravano entrare nel Terz'Ordine per prepararli a tale scelta.


Si deve ai Cappuccini del Convento della SS. Annunciata di Borno (fra i quali si distinse per zelo il beato Innocenzo da Berzo) la diffusione del Terz'Ordine in Valcamonica tanto da risultare istituito in 28 congregazioni in altrettante parrocchie e in 6 sulla Riviera Sebina con circa 12 mila iscritti. In grave decadenza, una ripresa venne segnata dal Congresso distrettuale tenuto a Breno nella chiesa di S. Maurizio l'1 settembre 1913 del quale vennero stampati gli atti. Un centro di notevole attività del Terz'Ordine francescano continuò nella chiesa di S. Francesco dei Francescani Conventuali dove entrava nel 1882 il beato Giuseppe Tovini che vi fu maestro dei novizi (1884) e priore nel 1894; e l'on. Giorgio Montini (v.) il quale fu maestro dei novizi e sul letto di morte ebbe ad esclamare "Muoio nella Chiesa cattolica, apostolica, romana e con il saio di S. Francesco". Anche il calzolaio servo di Dio Giacomo Bulgaro (1879-1967), suo vicino di casa, fu da lui indotto a entrare nella fraternità terziaria della chiesa di S. Francesco.


Il Terz'Ordine riprendeva vita nuova a S. Gaetano nel 1905 per iniziativa di p. Paolo Sevesi e subito p. Michele Marella nel 1908 lo mobilitava per fondare una casa per le fanciulle e donne dimesse dal carcere. Guidato da p. Vittorino Facchinetti e da p. Arcangelo Mazzotti il Terz'Ordine si diffondeva raggiungendo in cinque anni seicento aderenti. Giunto verso la fine del 1920 a Brescia p. Serafico Pinardi, il sodalizio veniva di nuovo mobilitato per l'assistenza ai carcerati da parte delle consorelle del Terz'Ordine che organizzarono dapprima una biblioteca, poi una scuola per analfabeti iniziata nel 1923 da p. Pinardi e sostenuta dal maestro Umberto Treccani. All'assistenza nelle carceri il Terz'Ordine diede il meglio possibile organizzando l'assistenza religiosa e ricreativa. Entrano nelle Congregazioni la scrittrice Marietta Bianchi, il servo di Dio mons. Mosè Tovini, mentre a Roma indossa, nel 1923, l'abito don Giov. B. Montini il futuro Paolo VI. Si contano a 150 le Congregazioni sparse nel Bresciano e da S. Gaetano esce un Bollettino di coordinamento. Intorno agli anni '30 del sec. XX si distinguono fra i più infaticabili propagatori i padri Ireneo Mazzotti e Gerolamo Martinelli. P. Anacleto Mosconi nel 1980 scriveva: "Ai giorni nostri si può dire che, tolte quelle di più recente costituzione, quasi tutte le Parrocchie bresciane hanno, più o meno fiorente, la fraternità del Terz'Ordine francescano, dipendenti dalle varie obbedienze. La sola fraternità presente nella chiesa di S. Francesco è composta da 120 fratelli e sorelle che, grazie ad un cammino cristiano sulle orme di Francesco d'Assisi, hanno scelto di vivere e annunciare la fede nelle loro realtà parrocchiali, impegnandosi in modo particolare nel campo della carità, della catechesi, della liturgia e del volontariato.


TERZ'ORDINE CARMELITANO. Confraternite, pie associazioni, sodalizi ispirati soprattutto alla devozione di S. Teresa di Gesù e comunque all'ideale Carmelitano, si diffusero specialmente nel sec. XVII da quando nel 1669 i Carmelitani Scalzi entrarono nell'antico monastero di S. Pietro in Oliveto in Castello. Come ha scritto p. Dionisio Stipi ("Invito a San Pietro in Oliveto", p. 212-213) "come presso le nostre chiese di Venezia e di Verona, anche all'ombra di S. Pietro a Brescia, erano in vigore queste forme di vita teresiana per secolari, con statuti propri, dettati da padri spirituali dell'ordine, che assicuravano alle anime simpatizzanti per la spiritualità carmelitana quel tenore rigoroso di vita che poteva intonarsi al loro stato. Era il Terz'Ordine che prosperava sotto altri aspetti e denominazioni, fin che presso tutti i conventi prese un unico volto, una struttura ben definita, con una sistemazione giuridica e una regola approvata dalla Santa Sede".


Nel 1747 un gruppo di Terziarie Carmelitane fondò in Desenzano un collegio nell'edificio dove poi, nell'Ottocento, per iniziativa di don Gerolamo Bagatta e don Felice Deder, sorse il Collegio per l'educazione della gioventù maschile. Accanto al collegio delle Carmelitane che, essendo terziarie, mantenevano lo status laicale, fu costruita la chiesa dedicata a San Giuseppe, che i desenzanesi in seguito chiamarono la chiesa del Collegio, fino a che essa fu trasformata in auditorium. Lo stesso p. Stipi tuttavia sottolineava come "un Terz'Ordine Teresiano vero e proprio nasce verso la fine dell'Ottocento con un gruppo scelto di anime (che trova un'interprete d'eccezione in Elisabetta Seneci (v.)) tutto preso dal trasporto per la vita claustrale del Carmelo. Cioè, per un ideale specifico di consacrazione integrale, con la forzata permanenza provvisoria o duratura nel mondo".


TERZ'ORDINE CARMELITANO TERESIANO FEMMINILE. Si costituì nel 1875 presso il Convento di S. Pietro in Castello. Alla fine dell'800 ne fu superiora Giuditta Bossi, e vice priora Elisabetta Seneci che, divenuta priora nel 1906, ne rianimò le sorti indirizzandolo verso la pratica della verginità nel mondo. Nel 1926 venne aggiunta una seconda sezione separata dalla prima per donne sposate. Nel 1931, per aprire il campo della spiritualità carmelitana alle anime di ogni ceto, i superiori locali pensarono di assimilare la congregazione bresciana a quelle esistenti presso le altre case religiose, creando, nel Terz'Ordine due sezioni: sezione-nubili e sezione-sposate con propria cappella e stendardo. Accanto, prese piede anche il Terz'Ordine maschile pure con cappella e stendardo, mentre il Terz'Ordine con l'imposizione dell'abito si allargava anche fra il clero e i seminaristi. Nella sezione-nubili, specie per l'ardore della compianta piissima Maria Zani, spuntò un nuovo germoglio, destinato a diventare, a suo tempo, un istituto secolare "olocausto alla SS. Trinità". Nel 1947 venne decisa l'unificazione del Terz'Ordine mentre l'esperienza della Seneci sfociava nel Cenacolo Carmelitano eretto con decreto vescovile del 13 aprile 1975.


TERZ'ORDINE DOMENICANO. Del Terz'Ordine domenicano vero e proprio poco o nulla si conosce di specifico, molto invece ci è noto circa le confraternite dei Rosarianti molto diffuse in Diocesi specie dal sec. XVI in poi (v. Rosario, Rosarianti). Soppresso il Convento di S. Domenico si svilupparono le confraternite della Madonna del Rosario. Il Terz'Ordine domenicano venne fatto rinascere da mons. Luigi Fossati negli anni '60 del sec. XX.


TERZ'ORDINE DEI SERVI DI MARIA. Presente a Brescia fin dal sec. XV, con perno sul convento di S. Alessandro e sulle comunità di S. Gottardo sui Ronchi, di Rovato, Passirano, Capriolo, Calvisano, ecc. fu il Terz'Ordine dei Servi di Maria specie attraverso la Confraternita dell'Abito della B.V. Maria eretta nel 1610 in S. Alessandro, a Brescia, su iniziativa dei conti Annibale, Maria e Alfonso Provaglio e con sede sull'altare da loro eretto. Particolarmente diffuse le "sorores tertiarie" che nel 1488 tennero il capitolo generale a Bologna. Viene da alcune fonti indicata come promotrice del Terz'Ordine la beata Elisabetta Picenardi di Mantova. Sta il fatto che le Confraternite sono agli inizi del '500 sparse fino agli angoli della terra bresciana come a Bagolino, grazie alla beata Lucia Versa e a Maffea Macinata, a Idro grazie alla "beata" Maria Adeodata Regoli.