TAGLIAFERRI Pietro

TAGLIAFERRI Pietro

(Brescia, 1786 - 24 aprile 1875). Di Domenico e di Catterina Albricci. Sacerdote. Fu ispettore delle scuole elementari della città, godendo di grande stima da parte anche dell'autorità austriaca. Il commissario municipale Caleppini, in data 9 gennaio 1828, ne lodava, oltre che la cultura, "la buona attitudine a rendersi attenti, docili, affettuosi i ragazzi che tutti l'amano, l'ascoltano, l'ubbidiscono. Presta egli gratuitamente l'opera sua e con tanto impegno che, se ne usassero la metà quelli che sono pagati come Maestri, i vantaggi dell'istruzione pubblica sarebbero incalcolabili". Amico dei fratelli Luca e Celio Passi fu, con la sorella Maria (1805-1875), benefattore insigne dell'Istituto Dorotee di Brescia. Aiutò in ogni modo quelle suore che ospitò nella sua casa del Violino, specie durante le vacanze autunnali. Creato rettore del seminario di Brescia fu, a quanto ha scritto Paolo Guerrini, ottimo educatore, di larghe vedute, di mente perspicace e di gran cuore, che sapeva unire alla pietà verso Dio e il rispetto delle legittime autorità costituite, l'amore per l'Italia e il segreto anelito dell'indipendenza. Venne coinvolto nelle vicende del 1848 e permise ai chierici di arruolarsi fra i volontari di guerra. A lui come "cittadino rettore" i chierici rivolgevano parole di plauso chiedendo la sua benedizione. Rimosso da rettore del Seminario, si ritirò a vita privatissima continuando a svolgere intenso apostolato nella predicazione e nella direzione spirituale di molte anime, specialmente di religiose. Fu guida alla vocazione della beata Annunciata Cocchetti. G.B. Faustini (v.) nei "Discorsi" lo ricorda come «maestro ottimo nel catechizzare i fanciulli, della divina parola banditore robusto, instancabile nelle popolari missioni, reggitore sapiente del seminario diocesano».