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SONCINI Lelio

(Brescia, battezzato 18 ottobre 1634 - 1 giugno 1707). Del nob. dr. Virginio e della nob. Lucrezia Sala. Dopo la laurea "in utroque iure" a Padova e l'iscrizione, nel 1661, al Collegio dei Giudici (del quale poi divenne Priore) venne ammesso nel 1666 al Consiglio Generale dal quale fu eletto Abbate (1670-1671) e ricevette incarichi di varia natura. Gli furono infatti più volte affidate ambascerie a Venezia e commissariati per vertenze riguardanti il fiume Oglio. Con lettera del 1 ottobre 1698 fu nominato membro per Brescia del Commissariato costituito con la Corona di Spagna per la vertenza tra il Comune di Pumenengo e quello di Rudiano. Fu anche Consultore legista del Sant'Uffizio dell'Inquisizione di Brescia (nomina del 3 novembre 1699). Restano manoscritti presso la Queriniana tre suoi discorsi di saluto ai Podestà veneti: per la partenza di Alvise Tiepolo (12 gennaio 1670), per l'ingresso di Andrea Cornaro (9 gennaio 1670) e per la partenza dello stesso (7 giugno 1671). Sposò a Provezze il 26 settembre 1695 la nob. Barbara Fenaroli q. Ercole, la quale alla sua morte (26 aprile 1745) lasciò al figlio Virginio il palazzo e la proprietà di Provezze.