SOLFERINO (2)

SOLFERINO (in dial. Solferì)

Comune in provincia di Mantova, a m. 127 s.l.m. con superficie comunale di kmq 13,07. Comuni limitrofi: Lonato (Brescia), Cavriana, Guidizzolo, Medole, Castiglione delle Stiviere. Il nome deriverebbe dal "sulphur" e indicherebbe antiche emanazioni sulfuree dell'anfiteatro morenico del Garda. Vi sono state trovate, in località Barche, tracce di popolazioni palafitticole. Con Castelgoffredo, Castiglione, Medole, Casalmoro, ecc. fece parte dell'antico comitato bresciano e ancora nel sec. XVI, quando ormai la giurisdizione civile bresciana era terminata, fino al 1784, appartenne alla diocesi di Brescia.


Nel 977 troviamo il primo documento in cui è riportato il nome di Solferino. Si tratta di una permuta di beni tra Berta, badessa del monastero di S. Salvadore e S. Giulia in Brescia, e un certo Riccardo di Lonato. Paolo Guerrini poi pensa che sia stata una succursale del monastero di S. Pietro in Monte di Serle e che quei monaci vi abbiano costituito un priorato con una scuola popolare, come indicherebbe il titolo di S. Nicola e la festa del 1.o agosto in onore di S. Pietro in Vincoli, che era la sagra del monastero accennato. L'antica torre, chiamata dopo gli avvenimenti del 1859 "La spia di Italia", sarebbe stata costruita nel 1016 con un piccolo castrum. Nel 1091 Uberto, conte di Parma, cedeva il "castrum Sulferini" ai monaci di Cluny dai quali fu ceduto ai conti di Montichiari. Nel 1261 i bresciani conquistarono Solferino e demolirono la torre. Di Solferino diventò signore, nel 1312, Rinaldo Bonacolsi detto Passerino, quarto capitano di Mantova, che aveva comperato il castello e la ricostruita rocca. Venezia cedeva poi Solferino a Gianfrancesco Gonzaga primo marchese di Mantova (1431) per i suoi servizi di soldato. Solferino perciò rimase feudo dei Gonzaga, ramo cadetto di Castiglione delle Stiviere, fino al 1772, quando Luigi Gonzaga cedette la signoria per 280.000 fiorini.


Nell'ambito della pieve di Castiglione che riceveva gli Oli santi direttamente dalla cattedrale di Brescia, la parrocchia ebbe per secoli la visita dei vescovi di Brescia. Il 23 maggio 1566 il vescovo Bollani vi visitava due chiese principali: quella di S. Nicola e quella di S. Pietro in Vincoli. Inoltre vi era l'Oratorio di S. Giovanni Battista sede della Disciplina. La parrocchia era affidata a due sacerdoti, il parroco don Cattaneo e il curato don Battista Romagnoli di Mariana, salariato dal Comune. Lorenzo Fattori e Bernardo Bergamaschi, rappresentanti del Comune, diedero al vescovo ottime referenze sui due predetti sacerdoti e sul buon andamento religioso della parrocchia. Fin dalle prime visite pastorali sono ricordate la scuola del SS. Sacramento e del S. Rosario, con l'obbligo di far celebrare messe e di mantenere i paramenti in ordine. La chiesa parrocchiale, intitolata a San Nicola, fu consacrata il 22 maggio 1647 da mons. Marco Morosini. Aveva a sè soggette la chiesa campestre di San Pietro, spogliata dai Francesi nell'anno 1700 delle suppellettili sacre e la chiesa dei Disciplini di San Carlo, cui è legata la confraternita, approvata nel 1649 da mons. Gradenigo. Ebbe anche un convento di Minimi soppresso nel 1653. La statistica diocesana di Brescia, pubblicata dal Faino nel 1658 (Coelum, pag. 289) riporta di Solferino, che allora contava 1200 anime, queste indicazioni: "la chiesa di Solferino, sotto il nome di Nicola da Bari è un' arciprebenda parrocchiale, con tre altari e che ha sotto di sè la chiesa di S. Pietro in Vincoli extra Castrum, la quale era stata l'antica parrocchia e l'oratorio di S. Giovanni Battista per i disciplini".