SOLDI Giacomo

SOLDI Giacomo

(Botticino S., 18 settembre 1806 - Brescia, 15 luglio 1836). Di Michele e di Oliva Pinelli. Fu pittore ornatista, allievo della scuola di Rezzato, del Teosa e Vantini. Ebbe fama di conoscere alla perfezione la pittura ornamentale e decorativa. Benché morto a soli 30 anni per colera, ha lasciato lavori in chiese e palazzi del Bresciano e del Veneto, che gli diedero notorietà. Apprezzati soprattutto gli affreschi dell'abside della pieve di Iseo, "ritenuti di uno stile purgato ed elegante" che, contrariamente a quanto afferma il Guerrini, sopravvissero ad un incendio. Presso i suoi discendenti esisteva anche un autoritratto. Ma la sua fama è affidata soprattutto al disegno per la litografia, mentre non esistono prove che sia stato incisore. È stato scritto che ebbe "genio artistico enciclopedico e appena il pittore Pietro Filippini ebbe a introdurre in Brescia l'arte litografica, il Soldi seppe dare sulla pietra tali saggi del suo valore, che arieggiano ai più finiti lavori di Francia; molte vedute della città e del contado bresciano da lui disegnate e litografate sono ancora tenute in gran pregio. In esse tutto è condotto con felice effetto: architetture, dirupi, piante e macchiette. Disegnò pure la figura con belle proporzioni, ed ogni altro genere di lavoro artistico fu da lui trattato con amore e diligenza, non potendosi dire dove fosse di preferenza più eccellente". Come ha affermato Riccardo Lonati: il frutto di breve, intensa collaborazione ha nel tempo subito ampia dispersione, tanto che i Musei civici o collezioni private non posseggono l'opera completa dei soggetti bresciani. Di lui e del Filippini abbiamo: "Raccolta di 60 vedute pittoriche della provincia bresciana disegnate dal vero da Giacomo Soldi ed impresse dalla Litografia Filippini" (Brescia, presso Pietro Filippini nell'ex convento di S. Afra contrada di S. Gerolamo, n. 862). "Fogli sciolti", sottolinea R. Lonati «suscitano ancor oggi particolare interesse, tanto da figurare in pubblicazioni d'argomento locale o da esser riprodotti fotomeccanicamente per illustrare calendari o pieghevoli augurali. È il caso di "Monte di Pietà" (mm 260x310), "Chiesa del Carmine" (mm 260x310), "Santa Chiara" (mm260x320), oppure della "Cartiera nella valle di Toscolano" (mm 315x230). Ma in rapida carrellata si possono ricordare ulteriori composizioni attestanti la felice vena descrittiva di Giacomo Soldi e utilizzate sovente per richiamare il volto storico di Brescia e di località della Provincia, ed ecco allora "Piazza del Broletto", "Interno del Palazzo del Broletto" (mm 260x310), "Museo romano" e "Chiesa del Corpus Domini" (mm 235x315), due prospetti del "Campo santo di Brescia" (260x310 e 240x315), "Vicinanze di Marone", "Il castello di Nozza", "Solarolo terra di Manerba", "Castello di Sirmione", altra "Cartiera nella valle di Toscolano", "Sabbio Chiese", "S. Maria degli Angioli a Sajano", "porto di Siviano", "Castello di Paratico", "Piazza di Adro", "Campagna bresciana"...». Dimenticata da tutti è la sua collaborazione, con Migliori, Grumer, Dragoni, Renica, Rottini, ecc., al "Museo Bresciano Illustrato" edito nel 1838. Secondo il Lonati: "l'accuratezza disegnativi di Giacomo Soldi, la valenza documentaria delle sue visioni urbane e paesistiche equivalgono, precedendole di qualche tempo, la finezza, la squisita purezza dei contorni, forza e trasparenza rilevate nei ritratti eseguiti da Emilio Maza mediante fotografia, tecnica affermatasi tra noi a metà Ottocento".