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Antica famiglia originaria di Borno, dove gli ultimi discendenti sono dediti prevalentemente ad attività nel settore dell'edilizia. Della famiglia ebbe rilievo Giovanni (detto Canöa) appaltatore di strade, negoziante di legname, proprietario di segherie a Berzo, Borno e Malegno. Della famiglia di Esine emersero soprattutto il maestro Antonio (detto Cana), antiquari e restauratori di mobili antichi come Giovanni e il figlio Antonio, capaci operai, falegnami, ottimi artigiani.  
 
Antica famiglia originaria di Borno, dove gli ultimi discendenti sono dediti prevalentemente ad attività nel settore dell'edilizia. Della famiglia ebbe rilievo Giovanni (detto Canöa) appaltatore di strade, negoziante di legname, proprietario di segherie a Berzo, Borno e Malegno. Della famiglia di Esine emersero soprattutto il maestro Antonio (detto Cana), antiquari e restauratori di mobili antichi come Giovanni e il figlio Antonio, capaci operai, falegnami, ottimi artigiani.  
  
RIVADOSSI di Lumezzane: della famiglia di Lumezzane si ha traccia dall’inizio del 700. In un elenco di capi famiglia datato 1764, abitanti da almeno 50 anni nel Comune di Lumezzane S. Apollonio, pubblicato da Lino Lucchini, si leggono Pietro, Giovanni e Antonio Rivadossi. Da questi discendono le varie famiglie riconosciute in luogo dai soprannomi "Sesane", "Gianoto", “Fausti” e “Borei” tutte native nella frazione Premiano di Lumezzane S. Apollonio (v. Premiano, v. Lumezzane). Già alla fine dell'Ottocento monopolizzavano con i Bonomi, i Ghidini e i Pasotti le fonderie di Lumezzane (v. Rame, Ramai). Un ramo dei Rivadossi, quello dei "Faohte", si affermò, già dal 1860, nella lavorazione di ottone e bronzo, fondendo cascami e rottami. Si distinse particolarmente Faustino Rivadossi (1834-1912) che diede l'inizio ai "Faohte" e che aveva una fabbrica di ottonami in S. Apollonio. Il figlio Antonio (1860-1924) fu sindaco di Lumezzane S. Apollonio dal 1914 al 1919. Egli, con il curato don Angelo Rovetta, nel 1901, fondò la banda musicale S. Cecilia di S. Apollonio. Il figlio di Antonio, anch'egli Faustino (1897-1954), cessò l'attività dei "Faohte". Del ramo dei “Sesane” si ricorda Padre Bonaventura Rivadossi (1876-1937) (v. Rivadossi Bonaventura P.), carmelitano scalzo e missionario in Anatolia, ebbe dal Governo del Re l'onorificenza della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia e dal Governo della Grecia la massima onorificenza ellenica, Giacinto Rivadossi (1895-1969),  che nel 1922 emigrò da Lumezzane ad Agnosine e vi trapiantò la lavorazione di maniglierie, avviando una grande industria, la G.R.A.  (v. Rivadossi Giacinto, v. Rivadossi Giacinto s.p.a.) e Francesco Rivadossi (m. l’1 ottobre 1983) (v. Inoxriv) imprenditore. Nel secondo dopoguerra, le varie famiglie Rivadossi di Lumezzane, hanno aperto attività importanti, ancora oggi attive, per la produzione di stampi, casalinghi, trapani radiali, filo per elettrofusione, ecc.
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'''RIVADOSSI di Lumezzane''': della famiglia di Lumezzane si ha traccia dall’inizio del 700. In un elenco di capi famiglia datato 1764, abitanti da almeno 50 anni nel Comune di Lumezzane S. Apollonio, pubblicato da Lino Lucchini, si leggono Pietro, Giovanni e Antonio Rivadossi. Da questi discendono le varie famiglie riconosciute in luogo dai soprannomi "Sesane", "Gianoto", “Fausti” e “Borei” tutte native nella frazione Premiano di Lumezzane S. Apollonio (v. Premiano, v. Lumezzane). Nel 1791 si evidenzia un Francesco Rivadossi di Lumezzane che brevetto' un nuovo metodo di fusione dei metalli. Già alla fine dell'Ottocento i Rivadossi monopolizzavano con i Bonomi, i Ghidini e i Pasotti le fonderie di Lumezzane (v. Rame, Ramai). Un ramo dei Rivadossi, quello dei "Faohte", si affermò, già dal 1860, nella lavorazione di ottone e bronzo, fondendo cascami e rottami. Si distinse particolarmente Faustino Rivadossi (1834-1912) che diede l'inizio ai "Faohte" e che aveva una fabbrica di ottonami in S. Apollonio. Il figlio Antonio (1860-1924) fu sindaco di Lumezzane S. Apollonio dal 1914 al 1919, Presidente della Congregazione di Carità e giudice conciliatore; egli, con il curato don Angelo Rovetta, nel 1901, fondò la banda musicale S. Cecilia di S. Apollonio. Il figlio di Antonio, anch'egli Faustino (1897-1954), cessò l'attività dei "Faohte". Del ramo dei “Sesane” si ricorda Padre Bonaventura Rivadossi (1876-1937) (v. Rivadossi Bonaventura P.), carmelitano scalzo e missionario in Anatolia, ebbe dal Governo del Re l'onorificenza della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia e dal Governo della Grecia la massima onorificenza ellenica, Giacinto Rivadossi (1895-1969),  che nel 1922 emigrò da Lumezzane ad Agnosine e vi trapiantò la lavorazione di maniglierie, avviando una grande industria, la G.R.A.  (v. Rivadossi Giacinto, v. Rivadossi Giacinto s.p.a.) e Francesco Rivadossi (m. l’1 ottobre 1983) (v. Inoxriv) imprenditore. Si rammenta inoltre il Sacerdote Francesco Rivadossi (1877-1937) morto presso la casa di cura Villa Bianca di Brescia e la maestra Caterina Rivadossi che a fine '800 si prodigo' per la scuola femminile di Lumezzane. Nel secondo dopoguerra, le varie famiglie Rivadossi di Lumezzane, hanno aperto attività importanti, ancora oggi attive, per la produzione di stampi, casalinghi, trapani radiali, filo per elettrofusione, ecc.
  
  
 
   
 
   
 
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Versione attuale delle 08:10, 11 apr 2024

RIVADOSSI

Antica famiglia originaria di Borno, dove gli ultimi discendenti sono dediti prevalentemente ad attività nel settore dell'edilizia. Della famiglia ebbe rilievo Giovanni (detto Canöa) appaltatore di strade, negoziante di legname, proprietario di segherie a Berzo, Borno e Malegno. Della famiglia di Esine emersero soprattutto il maestro Antonio (detto Cana), antiquari e restauratori di mobili antichi come Giovanni e il figlio Antonio, capaci operai, falegnami, ottimi artigiani.

RIVADOSSI di Lumezzane: della famiglia di Lumezzane si ha traccia dall’inizio del 700. In un elenco di capi famiglia datato 1764, abitanti da almeno 50 anni nel Comune di Lumezzane S. Apollonio, pubblicato da Lino Lucchini, si leggono Pietro, Giovanni e Antonio Rivadossi. Da questi discendono le varie famiglie riconosciute in luogo dai soprannomi "Sesane", "Gianoto", “Fausti” e “Borei” tutte native nella frazione Premiano di Lumezzane S. Apollonio (v. Premiano, v. Lumezzane). Nel 1791 si evidenzia un Francesco Rivadossi di Lumezzane che brevetto' un nuovo metodo di fusione dei metalli. Già alla fine dell'Ottocento i Rivadossi monopolizzavano con i Bonomi, i Ghidini e i Pasotti le fonderie di Lumezzane (v. Rame, Ramai). Un ramo dei Rivadossi, quello dei "Faohte", si affermò, già dal 1860, nella lavorazione di ottone e bronzo, fondendo cascami e rottami. Si distinse particolarmente Faustino Rivadossi (1834-1912) che diede l'inizio ai "Faohte" e che aveva una fabbrica di ottonami in S. Apollonio. Il figlio Antonio (1860-1924) fu sindaco di Lumezzane S. Apollonio dal 1914 al 1919, Presidente della Congregazione di Carità e giudice conciliatore; egli, con il curato don Angelo Rovetta, nel 1901, fondò la banda musicale S. Cecilia di S. Apollonio. Il figlio di Antonio, anch'egli Faustino (1897-1954), cessò l'attività dei "Faohte". Del ramo dei “Sesane” si ricorda Padre Bonaventura Rivadossi (1876-1937) (v. Rivadossi Bonaventura P.), carmelitano scalzo e missionario in Anatolia, ebbe dal Governo del Re l'onorificenza della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia e dal Governo della Grecia la massima onorificenza ellenica, Giacinto Rivadossi (1895-1969), che nel 1922 emigrò da Lumezzane ad Agnosine e vi trapiantò la lavorazione di maniglierie, avviando una grande industria, la G.R.A. (v. Rivadossi Giacinto, v. Rivadossi Giacinto s.p.a.) e Francesco Rivadossi (m. l’1 ottobre 1983) (v. Inoxriv) imprenditore. Si rammenta inoltre il Sacerdote Francesco Rivadossi (1877-1937) morto presso la casa di cura Villa Bianca di Brescia e la maestra Caterina Rivadossi che a fine '800 si prodigo' per la scuola femminile di Lumezzane. Nel secondo dopoguerra, le varie famiglie Rivadossi di Lumezzane, hanno aperto attività importanti, ancora oggi attive, per la produzione di stampi, casalinghi, trapani radiali, filo per elettrofusione, ecc.