RAGAZZI Pietro Fiorentino Vittorio

RAGAZZI Pietro Fiorentino Vittorio

(Sovazza, Novara, 1875 - Esine, 1947). Di Gaudenzio e di Angelina Strola. Ombrellaio ambulante, comparve a Esine verso la fine dell'800, richiamando l'attenzione degli esinesi con la sua voce alta e fessa. Nel 1901 sposò Giulia Grappoli. Abbandonati i continui spostamenti richiesti dal suo mestiere e lasciati gli ombrelli, aprì una bottega di mercerie, tessuti e cappelli che gli permise di sostenere la famiglia che si era fatta numerosa. Nella primavera del 1913, dopo la conquista della Libia, ideò di partire per Tripoli bardato di tutto l'occorrente alla confezione di gelati che sperava di smerciare ai musulmani e agli arabi assetati, senza considerare che costoro sarebbero stati ben più squattrinati di lui. Fu breve il suo soggiorno in Africa poichè l'anno stesso era di ritorno a Esine. All'inizio della I guerra mondiale si recò con la moglie a Forno d'Allione dove aprì una cantina alquanto prossima alle retrovie del fronte adamellino. Animato da idee pionieristiche per il suo tempo, estranee alla mentalità indigena, si mise perfino a raccogliere pelli. Nel 1917 gli era morta la moglie e la famiglia si disperse. Emigrò poi in Francia da dove ritornò nel 1926 menomato di un braccio perso in un incidente su una linea ferroviaria dove lavorava. L'1 dicembre 1935 avviò un negozio di rivendita di verdure e frutta nei locali dell'edificio della Cassa Rurale di Esine. È ricordata la sua trovata pubblicitaria della gabbia rotante a mezzo scoiattolo di fianco alla porta del negozio, il braciere delle caldarroste e il suo stridulo richiamo: "L'è bèla l'è rossa, è la rossa che vince!" con evidente allusione anche alla sua fede politica di socialista.