POZZO di S. Tiziano: differenze tra le versioni

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POZZO di S. Tiziano

Esistente nella chiesa dei S.S. Cosma e Damiano di Brescia dietro l'altare dedicato al santo nella cappella a sinistra del presbiterio. Il pozzo venne costruito in occasione del rinvenimento nel 1490 da parte del vescovo Paolo Zane, dovuto a segnalazioni avute in sogno dalla badessa del monastero di S. Cosma, sotto il suolo dell'antico monastero di S. Agostino, del quale esiste ancora parte della chiesa incorporata nel Broletto, delle ossa del vescovo S. Tiziano trasportate alla chiesa dei S.S. Cosma e Damiano. Come racconta Francesco Roncali Perolino nella sua opera "De aquis brixianis" mentre si stava apprestando un nuovo e degno sepolcro per i resti del santo vescovo e l'urna che doveva contenerli era stata posta sopra un legno alto due palmi, ad un tratto, il legno cominciò a stillare acqua abbondantissima, purissima e freschissima. Il fatto richiamò subito molti ammalati che, bevutala, ottennero la guarigione. La fama dell'acqua prodigiosa si divulgò talmente che le monache furono costrette a costruire un pozzo con pareti di laterizi. Naturalmente il fatto richiamò sul luogo folle sempre più fitte di fedeli e durante una terribile siccità quell'acqua divenne anche più copiosa, tanto che si dovette costruire un'altra porta per smaltire l'afflusso dei devoti. Solo una volta l'acqua diminuì e fu quando un empio sacrestano la imbrattò di cose che è meglio tacere. Ma vuotato che fu il pozzo, tornò a dare acqua purissima e abbondante. Il conte Roncali definiva quelle acque sommamente salutari non perché avessero qualcosa di particolare ma per intervento divino, tanto che non avrebbero sopportato di essere mescolate con altre acque. Nel 1936 il prof. Carlo Brusa, scrivendo di questo pozzo, sottolineava di aver avuto assicurazioni che «durava tuttora la credenza nella virtù soprannaturale di quest'acqua: la quale nulla presenta di diverso da una eccellente acqua potabile e viene attinta dal profondo con un secchio calato a mano: ed esserci tuttora chi riferisca di mirabili effetti curativi».