PIAN d'Artogne

PIAN d'Artogne

Comune della Bassa Valcamonica a m. 252 s.l.m., con superficie km. 21,05, distante da Brescia km. 51,8 formatosi una prima volta con la fusione dei due antichi comuni di Piano (ora Piancamuno) e Artogne dispersi in sette frazioni con legge dell'8 giugno 1805 del Regno d'Italia e con l'assegnazione dello stesso al Distretto di Breno. Il comune dopo aver vivacchiato senza particolari e rilevanti provvedimenti venne soppresso e i due comuni riebbero la loro autonomia per decreto del Governo austriaco del maggio 1816. Venne invece ricostruito nuovamente in data 14 febbraio 1929 tra i dissapori e le contrarietà delle due popolazioni che riottennero l'autonomia dei due comuni grazie a D.P.R. del 14 dicembre 1956 n. 1564, pubblicato sulla G.U. del 30 gennaio 1957 n. 26 e reso esecutivo con il 14 febbraio 1957.


Del comune di Piano d'Artogne furono dal 1929 al 1957 commissari e podestà: geom. Franco Morelli di Artogne, commissario (1929-1930), podestà (1930-1935); dott. Alfredo Santi di Darfo, commissario e poi podestà (1935-1938); Mario de Bernardis (1938-1941); Giovanni Battista Pianta (1941-1944); geom. Franco Morelli (1944-1945); Pietro De Martino, commissario (1945, ucciso dai partigiani nei giorni della Liberazione). Dal 1945 al 1957 furono sindaci: Battista Cotti di Artogne (aprile-giugno 1945); Mario Ravelli Damioli, di Artogne (giugno-ottobre 1945); Luigi Cotti di Artogne (1945-1946); Faustino Ghidini di Piancamuno (1946); Maffeo Alberti di Piancamuno (1946-1948); Domenico Cotti Cottini (Sterli) di Artogne (1948-1952); Luigi Martinelli di Pian Camuno (1952-1953); Giovanni Maria Cotti di Artogne (1953-1955); Cav. Maffeo Pe di Piancamuno (1955-1957); Antonino Corica, commissario (1957).