PALAZZI Faustino (2)

PALAZZI Faustino

(Brescia, 7 ottobre 1830 - Fiumicello, Brescia, 8 febbraio 1898). Di Vincenzo e Maria Dangolo. Impiegato al Monte Nuovo. Nell'autunno 1851 all'Osteria Rosso dell'olio era fra i promotori della Musica (poi banda) cittadina di cui venne nominato segretario. Frequentando l'Osteria della Buca nella contrada omonima (ora via Capriolo) e poi quella Pollo d'oro in contrada dell'Olmo (ora via G. Guerrazzi), entrò in contatto con Tito Speri ed altri patrioti bresciani che nel 1851 lo coinvolsero nel Sottocomitato d'azione del Comitato insurrezionale bresciano. Partecipò ad esercitazioni militari, alla diffusione di bollettini sovversivi. Sul Comitato egli poi scrisse nel 1886 un opuscolo non esente da inesattezze. Con Botticini, Farisaglio, Chiodi, Giustacchini si dedicò poi soprattutto alla stampa e alla diffusione di bollettini falsi stampati nella tipografia Venturini. Fu lui a dettare assieme a Carlo Giustacchini manifesti incendiari stampati in una specie di tipografia clandestina in un teatrino di Collebeato di proprietà di Pietro Botticini. Nel suo opuscolo pubblicato nel 1886 scrisse di aver partecipato ad addestramenti militari sotto la guida di Tito Speri ed altri particolari che poi Luigi Re riterrà imprecisi o contrastanti con altre testimonianze. Arrestato su indicazione del tipografo Venturini il 9 settembre 1856 ed interrogato dal giudice Grabmajer si limitò a confessare di aver partecipato nel 1851 a manovre militari comandate da Tito Speri, nel territorio di Collebeato e ad indicare in modo generico alcuni nomi che non servirono quasi per niente alla polizia, perchè già conosciuti. Il 25 gennaio 1857, mentre duravano ancora gli interrogatori, venne liberato per un'amnistia concessa dall'imperatore d'Austria. Con l'oste Primo Porta e con il fattore Pietro Botticini venne condannato per alto tradimento dalla Corte di alta Giustizia di Mantova per aver stampato e diffuso bollettini sovversivi. Dopo il 1860 fu presidente della società dei reduci delle patrie battaglie. Con Tosoni e Rosa fu animatore del partito repubblicano. Collaborò poi al periodico "Brescia Nuova". Nel gennaio 1875 con G. Rosa, A. Tosoni, A. Frigerio ecc. era fra i promotori del Circolo Bresciano del Progresso. Nel 1880 fu tra i promotori dell'Associazione dei non elettori di intonazione nettamente radicale. Morì suicida.


Pubblicò: "Del comitato insurrezionale bresciano nell'anno 1850-1851" (Brescia, Stab. Tip. "La Sentinella" 1886, in 8° pp. 119) che provocò rettifiche manoscritte di Antonio Frigerio e un opuscolo di G. Giulitti dal titolo: "Moti insurrezionali bresciani contro il dominio dell'Austria negli anni 1850 e 1855. Rettifiche alla storia pubblicata da Faustino Palazzi nell'anno 1886" (Genova, Tuschetti, 1907).