ORTI del Poeta

ORTI del Poeta

Vengono chiamati i giardini privati di Gabriele d'Annunzio nel Vittoriale di Gardone Riviera; un suggestivo scenario fra statue e ricordi di guerra. Vi si entra dalla "porta del Padreterno". Con un percorso obbligato si raggiunge il "Cimitero dei cani" dove riposa "Zan Zan" il levriero preferito dal poeta. Si entra poi in un frutteto circondato da nicchie e colonne sormontate da sculture, fra le quali la "Canefora" in bronzo del Martinuzzi. Dal frutteto si passa al giardino "all'italiana", poi alla limonaia, e passando dal "Belvedere" al "giardino delle rimembranze". Qui in un boschetto è l'arengo, luogo di memorie dell'impresa fiumana pensato dal poeta per gli incontri annuali in occasione dell'anniversario della marcia sulla città istriana, con i legionari superstiti. Vi sono state collocate 27 colonne di pietra grigia che ricordano le altrettante vittorie della grande guerra e tra queste una, più scura, a ricordo di Caporetto, con un'urna ancora intatta dove è conservata una manciata di terra proveniente dalla zona di battaglia. Tra le colonne alcuni seggi, fra i quali quello del poeta con inciso il motto «Non nisi grandia canto». Poco discosta è la zona dei «Massi dei monti di guerra del '15-'18» dove un San Francesco in bronzo del Barbetti domina su alcuni blocchi di roccia provenienti dal monte Grappa, dal Pasubio e da Croda Rossa. I cipressi di Aquileia segnano i confini degli "Orti". Questi sono stati ripristinati con grande cura dal F.A.I., con la collaborazione oltre che della Fondazione del Vittoriale, del Comune di Gardone Riviera, della Comunità del Garda, della Comunità montana dell'Alto Garda, dei giovani del Rotaract Club di Salò e Desenzano, dei volontari del Garda e dei ragazzi della Lega Bisse di Gardone Riviera. Sono stati riaperti il 19 marzo 1994.