OCCHI Saverio

Versione del 1 ott 2018 alle 08:49 di Pgibe (Discussione | contributi) (una versione importata: Import volume 10)

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

OCCHI Saverio

(Vezza d'Oglio, 2 marzo 1965 - Parete N di Lyskamin occidentale, Gruppo del Rosa, 17 maggio 1992). Trasferitosi a Brescia e poi a Rezzato entrò a far parte dal 1985 del Circolo Rocciatori Ugolini. Dopo una intensa attività alpinistica maturò la decisione di vivere completamente la montagna intraprendendo la strada che lo avrebbe portato a coronare l'intento di diventare guida alpina. Tra le oltre duecento salite di difficoltà estrema si possono segnalare: 1988: via Città di Brescia, Cima Tosa, prima invernale, via Dei Seracchi, Palon de La Mare, prima invernale. 1989: via Philipp Flamm, N Civetta, solitaria. 1990: via Tempi Moderni, Marmolada parete S, via Polvere di stelle, Crozzon di Brenta, nuova via, via Jumar Iscariota, Pil. a goccia Pizzo Badile, cascata Grande Scozzese, valle di Daone. 1991: via Cecchinel, Breche de Dru, via Bonatti, Petit Dru, via Supermatita, Sass Maor, via dell'Ideale, Marmolada parete S, via Attraverso il Pesce, ; via Spigolo Vinci, Pizzo Cengalo, solitaria invernale, via Divine Provvidence, Gran Pilier d'Angle, prima invernale. Gli è stata dedicata la via «Solitudine» aperta da Tiberio Quecchia e Francesco Prati , il 16 agosto 1992 sul Campanile Basso nelle Dolomiti di Brenta.