MOSTASÙ

MOSTASÙ (El) de le Cossere

Scultura raffigurante una grossa testa o mascherone con il naso scalpellato rotto, collocato all'incrocio della contrada delle Cossere (o Concerie) e corso Goffredo Mameli. Secondo l'opinione di alcuni archeologi e studiosi (come Pietro Da Ponte) la scultura sarebbe stata qui trasportata da un altro edificio dove era usata come sostegno di mensola o come semplice ornamento. Secondo Paolo Guerrini invece sarebbe ancora pressapoco nel luogo originario. Uno studioso ungherese indicò al Guerrini nel faccione Teodorico re dei Goti. Quanto al naso rotto si racconta che l'imperatore Arrigo VII nel 1311, adiratissimo per la resistenza di quattro mesi opposta dai bresciani al suo pur tremendo assedio, avesse dato ordine di trucidare tutti i bresciani che l'avevano combattuto. Per intervento del card. Luca Fieschi, legato apostolico, l'imperatore ripiegò sull'ordine che venisse tagliato il naso ai maggiorenti della città. Di nuovo supplicato di avere pietà, avrebbe risolto di far tagliare il naso a tutte le statue e sculture della città. Delle statue deturpate ora non esistono che il "mostasù de le cossere" e un bassorilievo che si nota su un muro della cinta del Vescovado.