MASSARDI Romarina Rina

MASSARDI Romarina Rina

(Virle Tre Ponti, 21 giugno 1897 - Montevideo, 1978). Di Luigi, industriale del marmo. Il nome venne suggerito dallo stesso Zanardelli, per ricordare l'attività di marmista del padre a Roma; mentre Rina, per suggerimento dello stesso statista, doveva essere il diminutivo di Trasteverina. Fin da bambina manifestò spiccata passione per la musica, coltivata dal padre, che la portava fin dai tre anni a spettacoli lirici a Brescia e a Verona, e in collegio in recite ed esibizioni. Il fallimento dell'azienda, portò il padre (v. Massardi Luigi) e la famiglia a Buenos Aires in cerca di fortuna, e poi a Montevideo dove Rina potè dedicarsi allo studio del canto sotto la guida del musicista cieco Amerigo Stampanoni e poi sotto quella dei coniugi Pedemonti. Per aiutare la madre inferma e il padre compromesso nel sistema nervoso si dedicò, attraverso sovvenzioni del Ministero della P.I., a tournée di propaganda della musica lirica. Si esibì anche al teatro "Urquiza" di Montevideo con una compagnia lirica italiana. Mortale la madre ebbe insperato sostegno da una ricchissima signora, Maria Emilia Franz de Piria, e potè ancor più affermarsi in concerti e in esibizioni operistiche fino a quando, il 14 novembre 1922, potè vincere una borsa di studio per l'Italia. Imbarcatasi con il padre sempre più ammalato, fu dapprima a Virle, dove vennero accolti con gran festa da tutto il paese. A Milano, il tenore Aureliano Pertile, uditala, la presentò al maestro Franco Paolantonio, sotto la cui guida perfezionò le sue doti canore su un repertorio non vasto ma suggestivo con la preferenza dei personaggi che esprimono dolcezza come Gilda del "Rigoletto", Lucia della "Lucia di Lammermoor" , Rosina del "Barbiere di Siviglia", Amina della "Sonnambula", Anna della "Loreley". Grande successo ottenne a Roma in un concerto tenuto alla ambasciata uruguayana. Si esibì, con successo crescente, nei teatri di Montevideo e di Buenos Aires. Ritornata di nuovo in Italia cantò in teatri come il Reale dell'Opera di Roma nel Rigoletto (di cui assommò 300 esecuzioni), al Regio di Torino (nella "Wally" di Catalani). All'inaugurazione del teatro Argentina di Roma cantò con Gigli e Stracciari. Nel 1932 risultò fra i dieci cantanti prescelti (fra i quali Bechi, Gigli, Pagliarini, Magno, Poli ecc.) al concorso "Voci Nuove del Maggio Fiorentino" ricevendo da Mussolini la medaglia d'oro e il diploma per frequentare i corsi dell'Accademia S. Cecilia. Nel 1933 compì una riuscita tournée nelle capitali dell'America latina e nell'inverno si esibiva al teatro Regio di Torino ed in altri teatri. Nel maggio 1934 vinceva il concorso nazionale per artisti lirici di Firenze. Nel luglio si esibiva in varie località italiane con il carro di Tespi. Nella stagione del 1935 tenne tre recite liriche al teatro Grande di Brescia, assieme a Gino Bertelli, Gino Lulli e Romeo Morisani, interpretando Anna nella "Loreley" e ottenendo vivo successo. La II guerra mondiale la costrinse a rimanere oltre oceano. Cantò al Metropolitan di New York, al Municipal di S. Paolo e a Rio de Janeiro, a Santiago del Cile, al Colon di Buenos Aires, al Solis e al Sobre di Montevideo e tenne numerosi concerti. Realizzò e interpretò anche una pellicola cinematografica dal titolo "Vocacion" di soggetto autobiografico proiettata con discreto successo nelle due Americhe e alla Biennale di Venezia. Ritiratasi dalla scena adottò una bambina di tre anni handicappata e diede lezioni di canto, morendo a Montevideo pare nel 1978.