MARIA, SS.

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MARIA, SS.

Il culto mariano ha sempre avuto nel Bresciano una preminenza di grandissimo rilievo. Anche se non esistono a Brescia elementi paleocristiani di culto mariano e cioè iscrizioni, invocazioni, immagini dei primi tempi della Chiesa, tuttavia esso è fra i culti più antichi. I primi accenni mariani si trovano nelle pagine di due grandi vescovi bresciani e dottori della Chiesa: S. Filastrio e S. Gaudenzio. S. Filastrio difende la verginità di Maria contro le eresie del tempo nella sua opera Liber de haeresibus, composta, a quanto sembra, fra il 385 e il 391. Anche nei discorsi di S. Gaudenzio ( + 411 circa) la verginità immacolata insieme alla divina maternità di Maria vengono affermate ed esaltate con forza. Un indiretto accenno mariano si trova in una lapide in caratteri barbarici, reputata del sec. VI o VII, riguardante i santi Faustino e Giovita, ritrovata in S. Faustino ad Sanguinem, in cui i santi patroni sembra vengano invocati contro l'eresia ariana negatrice della maternità divina di Maria. Sono più che ovvie le affermazioni mariane dei più antichi codici queriniani come quello "purpureo" (assegnato al VI sec.) contenente i racconti evangelici o come quelle che si ritrovano nei brani liturgici del Necrologio del Monastero di S. Giulia, pubblicato da Andrea Valentini e in altri ancora. Infatti anche se la prima cattedrale di Brescia fu dedicata a S. Andrea, si ha ben presto notizia di una basilica invernale ("basilica hiemalis") dedicata a S. Maria Maggiore, che sorgeva sull'area dell'attuale Rotonda. Resti di mosaici del sec. VI che vi furono scoperti indicano l'antichità della stessa. Il titolo di S. Maria è confermato da documenti dell' 838 e si ricollega direttamente al mistero dell'Assunzione della Vergine, che fu il primo a trovare espressione anche in quella che, secondo studiosi qualificati, "è la più antica fra le vere e proprie feste mariane", celebrata con somma solennità fin dal sec. IV, probabilmente il 15 agosto, ritenuto, tanto in Oriente come a Roma, giorno anniversario della morte della Vergine santa. La festa dell'Assunzione fu in effetti anche a Brescia, oltre che la più antica, la più solenne e popolare delle feste mariane, anzi la festa mariana per eccellenza. Il popolo vi partecipava con entusiasmo perfino esuberante. La vigilia, per i primi vespri, riempiva la cattedrale e traboccava sulla piazza. Nel pomeriggio si svolgeva il grande corteo della oblatio, cioè dell'offerta di cera, di incenso e di denaro da parte del Comune di Brescia, dei Paratici delle arti e mestieri, delle Scuole e Confraternite e di tutti i comuni della provincia. Purtroppo, il giorno appresso, la festa assumeva quello che si dice il rovescio della medaglia. Nel pomeriggio del giorno dell'Assunta infatti, da porta Bruciata alla Pallata, si svolgevano le corse dei tori, mentre dall'estremità del Contradone (la attuale via Marsala) fino alla Porta di S. Nazaro, avevano luogo le corse degli asini e dei piccoli muli di Barberia che portavano in groppa le donne pubbliche mezzo svestite, staffilate a sangue con barbaro e collettivo sadismo da improvvisati aguzzini, nonostante le deplorazioni delle autorità ecclesiastiche.


A parte queste pagine nere, dovute a residui di paganesimo e ai violenti umori del tempo, il culto mariano si diffuse dalla cattedrale a tutta la città e la diocesi. Il Guerrini ha scritto infatti che «quando sorgono le prime cattedrali nella città e le prime pievi nelle campagne sono tutte dedicate a S. Maria Assunta con un concorde e possente concerto di voci antelucane che cantano il trionfo della Regina del Cielo». Lo storico è assolutamente sicuro della dedicazione all'Assunta di tutte o quasi le pievi bresciane, anche là dove poi cambiarono titolo. Fra le più antiche di queste pievi si possono ricordare quelle di Bione, Cividate, Erbusco, Gavardo, Ghedi, Gussago, Montichiari, Oriano, Orzinuovi, Palazzolo, Pisogne, Provaglio Sotto, Mura Savallo, Tignale, Tremosine, Trenzano, Vobarno, ecc. Altre, come quelle di Pontenove (Bedizzole), Carpenedolo, Comella, Nave (La Mitria), Quinzano e Salò hanno poi cambiato il titolo in quello della Natività di Maria; quella di Bagnolo nell'altro della Visitazione mentre altre, per ragioni locali, sono state poi intitolate a diversi santi. Il Guerrini pensa che anche «le stesse prime parrocchie che vengono formandosi nei secoli XI-XIV nei luoghi più lontani dal centro della pieve (tipico l'esempio di Villa Dalegno, Corteno e Malonno, prime filiali della pieve di Edolo) assumono e conservano il titolo dell'Assunta, così come aveva fatto ogni pieve rurale staccandosi dalla chiesa madre.


Un potenziamento della pietà mariana viene anche, nel bresciano, dallo sviluppo del monachesimo, sia quello primitivo pre-benedettino dei secoli V-VI sia quello più specificamente benedettino del sec. VIII (S. Giulia in Brescia, Leno, S. Pietro in Monte Orsino) e soprattutto quello cluniacense e vallombrosano del sec. XI e l'altro cistercense del sec. XII. Attraverso la riforma di Cluny, ad esempio, la festa dell'Assunzione, l'officio De Beata del sabato, le antifone Alma Redemptoris, Ave Regina Coelorum, Salve Regina Inviolata, ecc., trovano la loro più capillare espansione ovunque. È sotto la spinta della dilatazione della Chiesa bresciana fin nei più lontani angoli della diocesi e grazie agli ordini religiosi che nel bresciano sorgono chiese dedicate alla Madonna. Su circa 460 chiese parrocchiali, una ottantina sono dedicate alla Madonna nei suoi più diversi ed espressivi titoli: dell'Assunta (33 chiese parrocchiali), della Natività di Maria (12 parrocchiali), dell'Annunciazione, della Purificazione, dell'Immacolata, della Madonna della Neve, ecc. Più recenti le dediche di nuove chiese parrocchiali cittadine a Maria Madre della Chiesa e a Maria Madre e Regina. A Maria SS. sono dedicate più di 100 chiese sussidiarie, e centinaia di cappelle o oratori. Anche la Brescia civile non si è dimenticata della celeste Patrona. Sopra la porta della scalinata della Loggia vi è un'Annunciata di Pietro Marone. Una Madonna con Bambino e i SS. Faustino e Giovita di Pietro Marone, era nella sala del Consiglio. Sul Gonfalone del Comune di Orzinuovi, dipinto dal Foppa, domina la 'Vergine'.


LE FESTE. Fanno da contrappunto alle chiese e santuari citati le feste mariane che anche nel Bresciano acquistano sempre più ampia importanza e si allargano ad una vasta e svariata gamma di espressioni. Alla festa dell'Assunta, infatti, fanno corona, nel corso dei tempi, altre profondamente sentite dal popolo cristiano. Nel più completo ed antico sacramentario benedettino bresciano (sec. XI), vengono elencate le feste della Purificazione (2 febbraio), della Annunciazione (25 marzo), di S. Maria ai Martiri (13 maggio) con la quale si ricordava la dedicazione del Pantheon alla Vergine e a tutti i Santi, compiuta da papa Bonifacio IV il 13 maggio 610; dell'Assunzione (15 agosto), della Natività di Maria (2 settembre). Di rilievo è anche la festa di S. Anna, madre della Regina del mondo (26 luglio) introdotta in occidente nel sec. VIII. La festa della Purificazione risale in Oriente al sec. IV, mentre in Occidente si diffonde soltanto nel sec. VII. A Brescia, veniva celebrata con particolare solennità nelle chiese di S. Gaetano, di S. Nazaro e di S. Giovanni, fin dal sec. XV, legata al sacro segno della carità «perché il culto della Madonna era accompagnato da operosità benefica a sollievo dei poveri delle parrocchie». Anche la festa dell'Annunciazione (25 marzo) ebbe origine in Oriente, nel sec. VI, diffondendosi in Occidente nel sec. VII. Leone XIII la elevò a rito doppio di prima classe. L'Annunciazione della Madonna è il titolo di molte chiese già ricordate e, in Brescia, della chiesa del Carmine, dove però, cadendo essa spesso nella settimana santa, viene trasferita alla Domenica in Albis, facendola seguire nei due giorni seguenti col Triduo in onore della Madonna delle brine. Al venerdì di Passione era fissata la festa della Addolorata. Nata nel sec. IV con i santi Ambrogio, Paolino da Nola, Agostino, ecc., si diffuse dal sec. XI in poi in tutta Europa trovando forte impulso nell'Ordine dei Servi di Maria, che dal convento di S. Alessandro in Brescia, si propagarono in altre località del Bresciano. Nel 1727, Benedetto XIII la estese a tutta la Chiesa. Nel Bresciano assunse anche il titolo di Madonna dello spasimo. Una Commemorazione della B. V. si teneva un tempo, il 29 maggio, nel civico santuario dei Miracoli e nel Santuario delle Grazie. Non se ne conosce l'origine, ma il Guerrini vi vede però «un evidente rapporto col mese di maggio e la devozione popolare che in questo mese si esercita». La festa della Visitazione di M. V. (2 luglio), adottata dapprima da vari ordini religiosi, con a capo i francescani, diventò generale alla Chiesa nel 1389 agli inizi dello Scisma d'Occidente, per intervento di Papa Urbano VI, per implorare dalla Vergine risveglio di carità e incremento di pace alla cristianità sconvolta dalle passioni umane. Anche nel Bresciano essa andò diffondendosi come titolo di nuove chiese erette in onore della Madonna, fra cui S. Maria in Calchera, Bagnolo Mella, Travagliato e, più tardi, Sacca di Esine. La festa della Madonna del Carmine (16 luglio), entrata in vigore nel 1387, si ricollega alla fondazione dell'Ordine dei frati Carmelitani sorto sul principio del sec. XII e trapiantatosi a Brescia nel 1346, diffondendosi poi in diocesi specialmente a Salò, Muscoline, S. Felice di Scovolo, Pontoglio, Gottolengo, Ostiano, Canneto, nel sec. XV. Nel sec. XVII arrivano nei conventi di Borgo Pile e poi del Castello, i Carmelitani Scalzi. È con essi che la devozione alla Vergine del Carmine si propaga in molte parrocchie della Diocesi, trovando un veicolo di diffusione nel Terz'ordine del Carmine. Notissima è l'origine della festa della Madonna della neve, dovuta al miracolo che sarebbe avvenuto sul colle Esquilino il 5 agosto 352. Tale festa diventò una delle più popolari nel bresciano. La festa della Natività di Maria rimonta in Oriente al sec.VI, in Occidente al sec. VII, diventando generale alla Chiesa nel sec. IX e di precetto nel sec. XI. Essa è festa patronale a Fiumicello, Coccaglio, Pedergnaga e nella antica chiesa di S. Maria di Palazzolo, diventata poi il Santuario delle Grazie. Nel sec. XII si diffondeva la festa della Madonna della Mercede o del riscatto degli schiavi, o anche della Misericordia, ad opera dell'Ordine fondato dai santi Pietro Nolasco e Raimondo da Penafort. Nel 1573 si affermava per decreto di Papa Gregorio XIII la festa della Madonna del Rosario, a ringraziamento della vittoria ottenuta il 7 ottobre 1571 dalle navi cristiane sui turchi. Dapprima chiamata festa di S. Maria della Vittoria, divenne festa della Madonna del Rosario. Leone XIII, nel 1883, la elevò a festa di II classe e nel 1887 estese a tutto il mese di ottobre i privilegi e le indulgenze della festa, dedicando al Rosario ben dieci lettere encicliche e due lettere apostoliche. Alcune feste tradizionali della Madonna del Rosario si diffusero per voti fatti nella guerra franco-ispano-austriaca del 1702. Molto diffusa, dal Settecento in poi, la festa del Patrocinio di Maria (fissata alla 2ª domenica di novembre), risalente, in Grecia, al sec. X, istituita per la Spagna nel 1656 da Papa Alessandro VI, e concessa poi, nel secolo seguente, a molte diocesi italiane.


Una festa molto popolare, nata in oriente nel sec. VI, introdotta nel calendario della Curia romana solo nel 1372, poco prima di quella della Visitazione, fu quella della presentazione di Maria al Tempio, fissata al 21 novembre. Il culto invece dell'Immacolata Concezione, già celebrata dai monaci orientali nel sec. V, ebbe il suo centro di irradiazione dalla chiesa di S. Francesco (sec. XIII) e dall'Ordine dei francescani minori, raggiungendo già nel sec. XV Bedizzole, Cignano, Lovere, Verolanuova, ecc. sempre sotto diretti o indiretti influssi francescani. Ancora alla Immacolata, nel sec. XVIII - un secolo prima della definizione del dogma - veniva dedicata la splendida parrocchia di Nave. Nel secolo XVII si diffuse anche nel bresciano il culto della S. Casa di Loreto (festa al 10 dicembre) che trova espressione nella chiesa della Carità di Brescia, nell'isoletta omonima sul lago di Iseo, e in altre chiese e cappelle del Bresciano. Si devono aggiungere, a quelle citate, altre feste diffuse solo in alcuni luoghi. Ricordiamo quelle della Madonna del Buon Consiglio (26 aprile) che da Genazzano (Roma) si andò propagando nel sec. XVII anche in Italia, potenziata soprattutto dai Papi Pio IX e Leone XIII; di Maria Ausiliatrice (24 maggio), istituita da Pio VII nel 1815, ma diffusa tra di noi dai Salesiani; della Madonna delle Grazie, legata specialmente alla liberazione da pestilenze e da calamità pubbliche in genere; della Madonna della Misericordia; di S. Maria degli Angeli, propagata in Italia da eremiti palestinesi nel 352 e rinverdita poi dalla devozione di S. Francesco di Assisi; del Cuore Immacolato di Maria, che ebbe inizio nel sec. XVII per opera di S. Giovanni Eudes, del SS. Nome di Maria, celebrata per la prima volta in Spagna, a Cuenca, nel 1513, estesa a tutta la Chiesa da Papa Innocenzo XI e fissata al 12 settembre da S. Pio X, nel 1911; della Purità di Maria (16 ottobre), istituita in Portogallo, con festa il 22 gennaio, ed estesasi a Venezia suo Dominio nel 1752; della Madonna della divina Provvidenza (3ª domenica di novembre) che ebbe il suo centro nella chiesa di S. Carlo ai Catinari dal 1677 e che Pio X, nel 1940, rese votiva per tutti i sabati dell'anno.


ORDINI, CONGREGAZIONI. Mentre la carica spirituale dei più antichi ordini religiosi di tipo benedettino va esaurendosi, la pietà mariana trova, nel sec. XIII, nel Bresciano, potenziamento rinnovatore nell'ordine Francescano e poi via via in altri, come quello Carmelitano, Servita, ecc. Nel 1220 arrivano a Brescia i Domenicani, la cui devozione alla Vergine è vivissima. Ma l'impulso maggiore in tal senso viene dai Francescani che giungono a Brescia forse contemporaneamente ad essi. Sono loro a diffondere la devozione alla Immacolata. In concomitanza con la nuova fioritura di ordini religiosi, si diffondono le Confraternite, che trovano pure spesso nel culto mariano la loro espressione più qualificante e più viva. Fra le più antiche è una congregazione laicale mariana, fondata probabilmente tra il 1265 e il 1272, le cui regole sono contenute in un codice della biblioteca Queriniana, con un breve elenco dei ministri e lettere di comunione ed indulgenza. Essa costituisce una forma locale del Terz'ordine francescano e fa da prototipo a molte altre congregazioni affini, formatesi in città e provincia sotto i più diversi nomi di Consortia charitatis, Discipline, ecc. In seno ad essa, a confermare che quasi mai la vera devozione mariana è dissociata dalla carità verso il popolo, nacque agli inizi del secolo XIV la domus misericordiae, un'ospedale, cioè, e ricovero di mendichi e d'invalidi, che venne poi unito nel 1428 all'Ospedale di S. Cristoforo e nel 1445 assorbito nel grande consorzio di S. Spirito, che diventò poi l'Ospedale maggiore di Brescia. Ma si può dire che non vi fu quasi, per il passato, parrocchia bresciana dove non vi fosse confraternita o scuola della Madonna (Immacolata, Rosario, Suffragio, Mercede, ecc.). Nel 1600 nasce la Confraternita dei Rosarianti, che ha la sua sede prima in S. Giovanni Evangelista, poi in S. Giacomo a porta Paganora, poi nella chiesa di S. Brigida e in quella della Carità. Diffuse pure, specie in diocesi, sono le confraternite del Suffragio, che spesso accomunano la preghiera per i defunti alla devozione alla Madonna.


Dalla vittoria di Lepanto in poi, hanno rigogliosa diffusione le confraternite del Rosario. Si può dire che non vi sia parrocchia dove non ne esista una. Esse hanno un nuovo periodo di fortuna sotto il pontificato di papa Leone XIII. La devozione al Rosario ha anche nel Bresciano tre momenti particolari. Il primo ha come data precisa il 7 ottobre 1571, quando la vittoria della flotta cristiana sui turchi a Lepanto segnò un risveglio meraviglioso della devozione alla Madonna del Rosario, alla quale papa Pio V ascrisse la vittoria strepitosa. Da questa data si diffusero ovunque, anche nel Bresciano, le Confraternite o Scuole del S. Rosario. Il secondo periodo inizia con il 1716, quando, dopo una nuova vittoria dell'armata cristiana sui Turchi in Ungheria, papa Clemente XI estende la festa del Rosario a tutta la Chiesa. Il terzo momento è dato dalla consacrazione del mese di ottobre alla Vergine del Rosario, per iniziativa di Leone XIII. Rientrano in questa devozione le grandiose feste del Rosario di Manerbio, Verolanuova, Quinzano, Verolavecchia, Ghedi, ecc., che si svolgono con solenni processioni nelle domeniche di ottobre.


Le Confraternite sono nella loro massima espansione quando altre congregazioni religiose intervengono a dar vigore e solidificare la stessa devozione mariana. Il francescanesimo si diffonde ovunque diramandosi poi nelle tre grandi famiglie. I Minori conventuali custodiscono con amore la centrale della devozione all'Immacolata nella chiesa di S. Francesco d'Assisi che ne era stata la culla. I minori francescani invece hanno uno dei loro capisaldi di devozione mariana nella chiesa di Santa Maria degli Angeli di Saiano. Tenerissima è poi la devozione mariana che diffondono i Cappuccini fin dal loro primo apparire nel Bresciano nel 1536. «I cappuccini, scrive il Guerrini, sostennero ed infiammarono sempre più la devozione alla Concezione di Maria e per opera loro, nel 1625, la fiorentissima confraternita della Concezione veniva aggregata all'Arciconfraternita di Roma». Dai loro conventi essi cercavano di ottenere per le confraternite una chiesa od una cappella nella chiesa parrocchiale, nella quale promuovevano pratiche di pietà particolare e curavano l'esecuzione di una tela o di una statua. Eminentemente mariano è l'ordine Carmelitano che compare in diocesi nel 1400. Analoga è l'influenza mariana dei Servi di Maria, trapiantatisi a Brescia nel 1432 e diffusisi poi in altri luoghi della diocesi. I Gesuiti da parte loro non furono da meno, reggendo dal 1668 al 1773 il santuario delle Grazie. Ultimo segno dell'influenza mariana da loro esercitata è la Congregazione mariana del collegio C. Arici alla quale appartenne anche il Pontefice, Paolo VI. Vivissima è la devozione mariana delle Congregazioni tipicamente bresciane, specialmente dei Padri della Pace, che innalzano, nel '700, la bella chiesa di S. Maria della Pace, e dei figli di Maria Immacolata, fondati dal can. Ludovico Pavoni, che consacra alla Madonna il titolo dell'istituzione da lui fondata. Nel secolo XIX, si vanno declinando le confraternite, prendono particolare espressione solennissime feste popolari e sempre più frequenti pellegrinaggi. Le prime si compendiano, nel Bresciano, nelle feste straordinarie del Santuario delle Grazie del 1886 per l'incoronazione della venerata immagine per mano del vescovo Giacomo Maria Corna Pellegrini, con l'intervento di cardinali e vescovi, fra cui il vescovo di Mantova mons. Sarto, il futuro Papa Pio X. Nel 1896, l'8 settembre, per iniziativa del Circolo della Gioventù cattolica, presenti il cardinale di Milano Andrea Carlo Ferrari e quasi tutti i vescovi della Provincia ecclesiastica lombarda, fu celebrato il decennio dell'incoronazione. Solennissimo fu anche, nel 1911, il ricordo del XXV, con la partecipazione dei cardinali Ferrari di Milano e Maffi di Pisa, dei vescovi bresciani e di una folla innumerevole di fedeli. Al contempo i pellegrinaggi, sempre vivi anche nei secoli precedenti, assumono forma di vere e proprie manifestazioni di massa, accomunando alla devozione mariana anche il significato di manifestazione polemica contro l'anticlericalismo e le "insidie" alla fede religiosa. Come tali sono da vedere quelli per le già ricordate grandi feste delle Grazie del 1886, 1896, ecc., che preoccuparono le autorità dei governi liberali del tempo, fino a limitare o proibire troppo palesi e aperte manifestazioni esterne (come bandiere, stendardi, cortei, ecc.). Solenni celebrazioni furono compiute nel settembre 1936 in occasione del cinquantesimo della incoronazione. Come tali, ancora, sono da considerare i pellegrinaggi a Caravaggio, del maggio 1879, cui partecipano assieme ai cattolici "organizzati" della Lombardia, anche i bresciani con il loro vescovo e, soprattutto, i pellegrinaggi promossi dal Comitato Diocesano dal 1886 in poi nei diversi santuari bresciani (Madonna di Caravaggio, di Orzinuovi, di Ripa d'Oglio, di Pontevico, di Paitone, ecc.), che vedono presenti le associazioni cattoliche e che costituiscono i punti di riferimento dell'azione, anche amministrativa, politica e sociale, dei cattolici.


La pietà mariana, man mano si diffondono i mezzi di comunicazione, allarga le sue mete e i punti di riferimento anche fuori diocesi. Nel 1886 si incomincia a parlare dei primi pellegrinaggi a Lourdes, che si vanno moltiplicando nel nuovo secolo. Un potenziamento dei pellegrinaggi si verifica soprattutto con la costituzione di un apposito Segretariato, nel 1924. Presero particolare sviluppo i pellegrinaggi a Lourdes (nel 1930 fu organizzato il primo treno speciale), cui fecero da appendice significativa le Giornate Lourdiane per ammalati, tenutesi dapprima presso l'Istituto Palazzolo e negli ultimi anni presso molti santuari della diocesi. I pellegrinaggi, dal 1926 in poi, ebbero sempre più numerose mete mariane, come Caravaggio, Bovegno, Oropa, Pompei, Bienno, Loreto, ecc. Per gli ammalati, al Segretariato Pellegrinaggi corrisponde l'Unitalsi, cioè l'"Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari d'Italia" che annoverò, tra i suoi brancadiers, veri modelli di vita cristiana, quali Angelino Anselmi e Astolfo Lunardi. Particolarmente significativi furono i grandiosi congressi mariani di Manerbio del 1947 e di Bovegno del 10-18 agosto 1963, che vide presente il card. Carlo Confalonieri. Furono straordinarie tappe di lavorazione mariana le solenni incoronazioni di venerate immagini, di cui particolarmente solenni quelle del settembre 1948 a Bovegno e a Rovato.


Viva la devozione popolare alla Madonna che ha assunto anche nel Bresciano espressioni, le più varie e spontanee: in tal senso e sulla stessa linea dei santuari, fatte naturalmente le debite proporzioni, sono le "santelle", cioè piccolissimi tempietti o capitelli con un'immagine della Vergine, alcuni particolarmente venerati. Impossibile fare qui anche un elenco approssimativo. A volte vi sono vere e proprie serie di santelle, concentrate in uno stesso luogo, come a Bagolino, in Val Dignone. Sono sparse ovunque nei luoghi più pericolosi e dedicate tutte alla Madonna. A volte ad esse sono legate leggende e tradizioni, altre segnano i termini fra comunità vicine e diverse, altre ancora indicano la meta delle processioni rogazionali, parecchie sono frutto di voti comunitari o personali. La maggior parte si devono all'iniziativa di qualche buon sacerdote, di famiglie, di intere popolazioni. A volte sono ordini e congregazioni religiose a farsene promotori. Ai Serviti di Monte Orfano si deve, ad esempio, il sorgere di molte cappelle nella pianura, specie occidentale. Da parecchie di esse (come è ricordato nei singoli capitoli) sono nati dei veri e propri santuari. A volte, invece, le santelle dicono l'esistenza di vere e proprie chiese distrutte dall'incuria o dalla esosità umana che le ha volute sacrificare a qualche costruzione civile, ad es.: cascina di Muriatica, nella campagna di Milzanello.


Un censimento compiuto, con diligenza e intelligenza, dal dott. Formenti nel territorio di Bagolino ha verificato l'esistenza di ben 34 santelle di cui più di 20 dedicate alla Madonna e di 80 immagini murali delle quali più di 60 raffiguranti sempre la B. V. Alcune di queste hanno anche ex voto molto interessanti. Quelle della città sono state catalogate dalla Scuola ENAIP di S. Gallo di Botticino. Di circa 1300 ex voto censiti nel 1975-1980 quelli mariani soverchiano quelli dedicati alla S.S. Trinità, al Crocefisso, ai santi. La Madonna con il Bambino costituiscono la maggioranza. Così pure l'immagine mariana ha la prevalenza su qualsiasi altra nei "santi" stampati a Brescia. È inutile rilevare come la Madonna sia presente nel folklore, anche se lo spazio tiranno di queste pagine e i limitati studi bresciani in proposito, non permettono che dei rapidi accenni. La Vergine è presente anzitutto, nel bresciano, nel ciclo dell'uomo. In alcuni luoghi le ragazze chiedono alla Vergine, in forme diverse, particolare aiuto per trovare marito. In molti santuari, viva è la devozione verso la Madonna nel tempo della gravidanza. Le donne, dopo il parto, sono ancora solite pregare particolarmente la Vergine in ringraziamento e in propiziazione.


Le solennità mariane vennero sempre rese più vive con manifestazioni popolari straordinarie. La Madonna è presente nelle sagre e nelle fiere. La più importante è quella Madonna delle Grazie (8 settembre). Ad essa fanno corona altre come quella della Madonna dei custù, risalente al sec. XVI, o l'altra ancora della Madonna di Govìne di Pisogne, che vede illuminata per circa mezzo chilometro la strada del lago. Altre sagre si tenevano a Calcinato (8 settembre), Gottolengo (Madonna del Carmine), Lonato, Nave (Annunciazione), Sabbio Chiese (Annunciazione), Vestone (Visitazione). Sagre vere e proprie, nella Bassa bresciana, sono le feste della Madonna d'Ottobre o del Rosario. Lieto segno di particolare riguardo alla Vergine è l'uso, nelle sue feste, del suono d'"allegrezza" delle campane. Pia, gentile anche nel bresciano, l'usanza dell'Angelus del mattino, del mezzogiorno e della sera. Le mamme, per rendere ancora più soave l'usanza, raccontavano che a suonare le campane erano gli angeli e spesso ai bambini sembrava di vedere bianche ed evanescenti figure tra le bifore del campanile. La Vergine era sempre presente, interpretata da una qualche fanciulla del luogo, nelle processioni del Venerdì Santo in parecchi paesi della Valcamonica, a Orzinuovi e altrove. È protagonista con Gesù nella celebre processione del 26 luglio a Rezzato. La devozione alla Vergine è viva anche in filastrocche o cantate popolari e fiorì perfino sulla bocca dei cantastorie. Anche in altri modi si manifesta il folklore mariano. Il nome della Madonna viene dato ad alcuni cibi. Lo stesso serve anche a distinguere fiori e animali. Si parla infatti dei "lüsertù de la Madóna" (una specie di sorbo selvatico), della "tassina de la Madóna" (una sorta di ranuncolo) e di "scarpette de la Madóna" (una papilionacea a fiori gialli). Tali attribuzioni sono forse da considerarsi in relazione ad una qualche festa mariana in cui lucertole e fiori fanno la loro prima comparsa.


Nella stessa vita sociale vi sono vive vestigia mariane. La Vergine Santa è rappresentata come protettrice delle più diverse categorie sociali e in ogni epoca. Il Moretto l'ha dipinta con S. Nicolò da Bari a protezione degli scolari in una tela esistente nella Pinacoteca Tosio Martinengo. La festa della Madonna di Conche è voluta dai "moléte" (arrotini) di Lumezzane, per impetrare protezione nell'insidioso loro lavoro. Sono molte le fiabe e leggende popolari in cui è presente la Madonna. Alcune parafrasano, come ritessuti e rinnovati apocrifi, la vita della Madonna. Altre, e in maggior numero, nascono nel regno della fantasia del popolo. Sono storie di cavalieri o di poveri diavoli, di fanciulle pie o "leggere". Sono molte anche le categorie sociali che si sono consacrate alla Vergine: i cavatori di marmo di S. Gallo (che nel 1960 eressero sulla piccola piazza del paese una statua della Madonna a protezione delle cave di marmo); gli aviatori dell'aeroporto di Ghedi; i minatori della Valtrompia (che per le mani del card. G. B. Montini si consacrarono alla Madonna di Bovegno nell'agosto 1959), quelli dei cantieri d'Avio che, su iniziativa di don Marniga, portarono la Madonna della Pace, opera di Mario Gatti, sulla vetta dell'Adamello, i "ragazzi" bresciani del '99 (che nell'agosto 1956 insediarono in S. Lorenzo, per alcuni giorni, la Madonnina blu voluta da Renato Simoni) e anche i pescatori subacquei che, su idea di Roberto Rivolta e Roberto Zenaglio, vollero, nel giugno 1971, porre la statua della "Madonnina del Garda o del sub", disegnata da Franco Giullari di Sirmione, a otto metri di profondità in direzione del Vo di Desenzano. Significativa è la consacrazione di Comuni alla Madonna, fra cui quello di Cazzago, per mano del card. Siri e per iniziativa del sindaco M.o prof. Agostino Orizio. Fra le ultime manifestazioni di pietà mariane, sono da annoverarsi le giornate mariane per ammalati nei diversi santuari e nelle parrocchie stesse, le giornate di spiritualità mariana, organizzate dall'Unione Donne di Azione Cattolica, per mamme e spose. Ma la manifestazione più vistosa e più popolare è stata senz'altro la Peregrinatio Mariae, nel 1948-1949. A portarne l'idea, a Brescia, su un'esperienza fatta in Francia, fu don Agostino Canesi, che ne parlò al Congresso Mariano, tenutosi in Seminario nel 1947 ed ebbe subito vasta eco in tutta la diocesi (v. Peregrinatio Mariae).


Arduo un ELENCO CRONOLOGICO delle chiese mariane. Su via indicativa nel secolo VIII si registrano in città: S. Maria in Silvis, e in diocesi S. Maria in Silvis di Pisogne, il santuario di Montecastello, S. Maria Assunta di Gussago. Sono del sec. IX: S. Maria della neve di Gambara; S. Maria ad Elisabetta di Palosco. Risalgono al sec. X: S. Maria di Muriatica di Milzanello, la Madonna del Castello di Losine. Sono del sec. XI: S. Maria di Colombaro, la Madonna della Pieve di Corticelle. In città abbiamo la Madonna delle Consolazioni. Del sec. XII sono, probabilmente, la Madonna della neve di Capriano, di Conche (Nave), delle nuvole (Castelcovati), di Comella (Seniga), della Rosa di Montecchio, di Quinzano, la chiesetta dell'Isoletta di Loreto e la Madonna di S. Tommaso di Pilzone. Del sec. XIII abbiamo S. Maria di Favento di Adro, il santuario di Onzato di Castelmella, dei Prati di Rudiano e la Madonna della Pradella di Sonico.


Sono del sec. XIV, S. Stefano di Rovato, Valverde di Rezzato, la Madonna del Lavello di Ome, dell'Ingazzo di Bagnolo Mella, del Ducco di Barbariga, S. Maria di Bienno, delle Bredelle di Calvisano, del Buon Viaggio di Castegnato, S. Maria del Carmine di Flero, l'Addolorata di Monterotondo, la Madonna della rosa di Monticelli Brusati e S. Maria del Giogo di Polaveno. Sono probabilmente dello stesso secolo la Madonna nera di Bagolino, S. Maria della neve di Pisogne, la Madonna dei morti di Montecchio, del Ponte di Breno, della Supina di Toscolano, della Ceriola di Montisola, del Mercato di Iseo, della Rota di Marone. Del sec. XV si possono elencare: la Madonna dei Campi di Travagliato, della Stella di Bagnolo Mella, della Spiga di Quinzanello, di Masciaga di Bedizzole, la Madonna del Rosario di Borgo S. Giacomo, S. Maria di Cologne, la Madonna dell'Armata di Gambara, del Carmine di Gottolengo, del Carmine di Muscoline, della Stalla di Porzano, della neve di Prandaglio, l'Annunciata di Monte Orfano di Rovato. In città abbiamo: S. Maria della neve e l'Annunciata in S. Alessandro, la Madonna delle Brine delle Grazzine, dei Miracoli, e l'Immacolata in S. Francesco. Sono ancora con tutta probabilità, del sec. XV: la Madonna delle more di Lavenone, delle calchere di Agnosine, S. Maria di Bienno, del Restello di Erbanno, di Esine, della Rotonda di Piancamuno, della Consolazione di Prestine, del Cortaiolo di Vione, della Visitazione di Artogne, l'Annunciata di Borno, dei Tormini di Roè Volciano, di S. Felice del Benaco, S. Maria degli Angeli di Gardone V.T.


Appartengono al sec. XVI, la Madonna di Roane in Degagna, S. Maria di Cagnatico di Odolo, S. Maria delle Longhe di Fraine, della Visitazione di Angolo, delle Fraole di Gardone Riviera, del Rio di Salò, del Corno di Provaglio d'Iseo, di Vello, del Tronto di Concesio, di Tizio di Collio, della Calvarola di Collebeato, della Misericordia di Bovegno. Dello stesso sec. XVI si registrano la Madonna della neve di Adro, della neve di Auro di Comero, del Monte di Gianico, l'Addolorata di Monterotondo, la Madonna del Gavatino di Alfianello, di Pontegatello di Azzano, della roggia di Barco, del Massago di Castelletto di Leno, delle Croci di Gerolanuova, della Stella di Gussago, della Formica di Offlaga, della Pieve di Orzivecchi, del Carnerio di Orzinuovi, di Paitone, dello Spasimo di Pavone Mella, dello Spasimo di Pompiano, S. Maria degli Angeli di Saiano, la Madonnina di Scarpizzolo. A Brescia si registrano, oltre il santuario delle Grazie, S. Maria della Noce, dei Custù, della Rotonda. Nel secolo XVII si registrano i santuari di Marcheno, dell'Incidella di Gottolegno, della cava di Verolavecchia, del latte di Castrezzato, del Rio Secco di Capovalle, della neve di Bione, di Malpaga di Casto, del Visello di Preseglie, di Bisenzio, di Presegno, delle Cornelle di Provaglio, S. Maria ad Elisabetta di Cemmo, del Govine di Pisogne, Madonna del Rosario di Galleno (Corteno), della Divina Maternità a Deria di Paspardo, di Berzo Inferiore, dell'Androla di Cevo, del Brizzo di Roè, di Gaino, del Buon Consiglio di Serniga, della neve di Iseo, Madonna del popolo di Gardone V.T., di Marcheno, del Patrocinio di Novelle di Sellero, la Madonnina nera di Vico, la Madonna delle Grazie di Rogno, del Portico di Breno, dell'Addolorata di Spiazzi di Castelfranco, Madonna di Gandizzano, del Disgiöl di Zone, del Castello di Inzino. In città abbiamo la Madonna dell'Albera e poi della Carità, del Camino in S. Maria Calchera, del Lino, della Misericordia in S. Agata, del Tabarrino in S. Giovanni.


Nel secolo XVIII abbiamo i santuari delle Fontane di Caino, dell'Addolorata di Pizzi (Castelfranco), del Tronto di Concesio, della rupe di Bione, di S. Rocco di Capriolo, del Castello di Carpenedolo, di Caravaggio di Chiari, delle Lame di Mairano, delle Camprelle e la Madonnina nera di Nuvolera, di Caravaggio di Orzinuovi, dei tordi di Passirano, del Videtto di Pralboino, del Carrozzone di Prevalle, della B. V. dei morti di Gandino di Remedello Sopra, dei Pascoli di Vallio. In città: la Madonna del Buon Consiglio in S. Barnaba, S. Maria della Pace, del Patrocinio, la Madonna del Pianto, della Provvidenza in S. Lorenzo, della Purità, di S. Luca.


Vengono nel sec. XIX, l'Addolorata o del Colera di Orzinuovi, la Madonna di Lourdes di Palazzolo, del Cimitero di Lodetto di Rovato, di Caravaggio di Remedello Sotto, e il santuario di Piazze di Nozza. Fra i più recenti, cioè del sec. XX, sono da ricordare, la Madonna della Mercede di Pisogne, l'Ausiliatrice di Malonno, la Madonna della Divina Grazia (Azzano Mella), del Buon Consiglio di Demo, S. Maria del Ribelle di Cividate Camuno, la Madonna degli alpini di Boario e i Templi votivi della città, oltre alle più recenti nuove parrocchie.


MARIA SS. nella TOPONOMASTICA - di Aguzzano (Orzinuovi), in Alino (Zocco di Erbusco), dell'Androla (Cevo), dell'Adamello (Edolo, rifugio Garibaldi e Saviore), di Adro, de Alì o di Alino (Erbusco), di Angone, di Anveno (Gardone V.T.), in Aree (Brescia), di Auro (Comero), dell'Avello (Ome, Cerezzata), di Bagnolo (Serniga), del Bavorgo (Collio), in Bazena (Breno), del Benaco (Toscolano), alla Bergama (Borgosotto di Montichiari), di Betlemme (Cattedrale di Brescia, scomparsa), di Bertachiara (Travagliato), di Bienno, di Bigolio (Orzivecchi), di Binzago, di Bisenzio (Presegno), di Bonevio (Bione), dei Borra (città, S. Eustacchio), del Boschetto (Castelmella), di Bottonaga (Brescia), in Borzina (Sopraponte), di Bovegno, del Brizzo (Roè V.), di Burago (Muscoline), di Cagnatico (Odolo), in Calchera (Brescia), in Calchere (Binzago), delle Calchere (Agnosine), delle Calcine (Palazzolo S. Maria), Campagne (Pavone M.), delle Campagnole (Alfianello), della Calvarola (Collebeato), del Campello (Agnosine), in Campis (Palazzolo), in Campiglio (Gaino), di Camprelle (Nuvolera), di Caravaggio (Alfianello, Chiari, Gavardo, Ghedi, Mairano, Montirone, Nave, Orzinuovi, Palazzolo S. Giuseppe, Pralboino [scomparso], Remedello Sotto, Rezzato [santella "alla ràsega"], Rovato, Serle, Sopraponte), di Case di Viso (Pezzo), delle Caselle (Bagnolo M.), de Caseleriis (Quinzano), delle Caserite (Cassivico di Corzano), di Cassivico o Casipici (Corzano), di Cassaniga (Roè V.), di Castelgonelle (Brandico), del Castellazzo (Piancamuno), del Castelletto (Cazzago S.M.), del Castello (Castello di Leno, Paderno F.C.), del Castelletto (Quinzano d'O.), di Cerezzata (Ome), della Cesarina (Azzano M.), della Colomba (Brescia), di Claone (Lavenone), di Comella, di Conche (Nave), di Conicchio (Villaggio Prealpino), del Consorzio di S. Spirito (città), di Contegnaga (Flero), di Copenico (Preseglie), della Corna (parrocchiale di Mura Savallo), del Colle (Monticelli Brusati, Rovato, Saiano), della Conchiglia (Brescia Borgo Trento, scomparsa), del Convento (Vestone), della Corna (Mura S.), delle Cornelle (Provaglio Sopra), del Corneto (Saiano), del Corneto (Siviano), del Corno (Prestine, Provaglio di Iseo, Nigoline), del Cortaiolo (Vione), delle Crope (Brescia, scomparsa), di Cure (Siviano), della Curia Emilia (Quinzano, scomparsa), della Cussaga (Gaino, nella parrocchiale), delle Dazze (Mazzunno), di Deria (Paspardo), de Dom (Brescia, Cattedrale), del Dom (Manerbio), dei Dossi (Pontevico), del Dosso (Marmentino), del Ducco (Barbariga), del Duomo Vecchio (Brescia), del Faghèt (fra Bione e Casto), della Fantasina (Cellatica), di Fasano (Sulzano), di Fatima (Castenedolo, Pezzo, Case di Viso, Sopraponte), in Favento (Adro), del Feradone (Sciano di Gorzone), del Fenil Nuovo (Pontevico), delle Ferrate (Iseo), della Fiera (Brescia, Fiumicello), ai Finiletti (Travagliato), della Fobbia (Treviso Bresciano), di Fondolo (Vezza d'O.), della Fontana (Brescia), delle Fontane (Caino), delle Fontanelle (Noce, Montichiari), della Formica (Azzano, Corticelle, Offlaga, Sarezzo), delle Fornaci (Vestone, Torbiato), della Fusina (Odolo), di Gaino (nella parrocchia), di Galleno (Corteno), di Gaudizzani (Sale M.), del Gandos (Corteno), del Gaudino (Remedello Sopra), del Gavatino (Alfianello), di Gozzane (Roè V.), del Gazzo (Bagnolo M.), del Giogo (Polaveno) del Gonfalone (Palazzolo), delle Gonzere (Palazzolo), del Gorgo (Gorgo), della Grata (S. Gervaso), della Grotta (Polaveno), Terracotta di A. Martini sul grattacielo di Piazza Vittoria, (scomparsa), di Guasaringo (Gussago), del Guto (Pievedizio), dell'Incidella (Gottolengo), dell'Ingazzo (Bagnolo M.), del Laguzzano (Orzinuovi), della Lama (Mairano), in Lama o in Lame (Carpenedolo), di Lava (Malonno), di Lavacolo (Pezzoro), di Laveno sul Monte Lavagno (Paitone), del Lazzaretto (Bedizzole, Santella), di Lenzago (Salò), delle Langhe (Fraine), di Loreto (Bagolino, Corzano, Coccaglio, Iseo, Montichiari, Nuvolera, Palazzolo, Palosco, Provaglio, Serie, Vico di Edolo), di Losine, di Lourdes (Cignano, Edolo-ospedale, Zocco d'E.), di Lovernato (Ospitaletto), delle Lunghe (Chiari), di Maccagnere (Seniga), delle Malghe Rosse (Quinzano), di Malpaga (Calvisano), di Mangher (Vallio), di Marceliga (Capriolo), della Marella (Duomo di Rovato), di Masciaga (Bedizzole), in loco Maselloni (Preseglie), del Massago (Castelletto di Leno), del Mattarello (Vestone), del Mercato (Brescia, Iseo), di Mezzane (Calvisano), di Mezzano o della Rosa (Brescia distrutto nel 1517), della Mirandola (Cignano), della Mitra o della Mitria (Nave), di Mocenigo o di S. Giorgio (Vestone), del Molino (Calcinato), del Monastero (Colombara), del Monte (Berzo Inf.), di Montecastello (Tignale), di Montecchio o della Rosa (Quinzano, distrutta), di Monte Orfano (Rovato), di Monte Renica (Villanuova S.C.), di Mura, di Muriatica (Milzano), in Negestrem (Angolo), della Noce o delle Fontanelle o dei Livelli (Brescia), delle Nuvole (Castelcovati), dell'Oglio (Orzinuovi), di Ono (Ono Degno), di Onzato (Castelmella), di Oropa (Tonale, Pontedilegno), dell'Ospedale (Ospedale di Brescia), di Palazzolo (Brescia, Santuario della Madonna delle Grazie), di Paitone (Paitone, Ronco di Gussago), della Pallata (Brescia, edicola), della Scaletta (Brescia), del Salto (Bione), di Scarpizzolo, dei Pascoli (Vallio), di Tirano (Cortefranca), di Tizio (Collio), del Tonale (Pontedilegno), del Tormine (Ono Degno), dei Tormini (Roè V.), della Torricella (Brescia), del Trebio (Agnosine), del Trello (Lovere), di Trignano (Pedergnaga di S. Paolo), di Trobiaco (Provaglio Sotto), di Valtavareda (Ronchi di Brescia), di Valvendra (Lovere), di Valverde (Rezzato, Botticino S., Isorella, Padernello, Villanuova), di Vergnano (Chiesanuova), del Videtto (Pralboino), della Villa (Rivoltella), di Villa Mattina (Ono Degno), delle Vincellate (Verolanuova), in Visano (Calvisano), in Visala (Brione), del Visello (Preseglie).


TITOLI - Solo poche chiese hanno un titolo mariano generico. Così è intitolata alla Madonna una cappella di Folzano in frazione Montina. Sono dette semplicemente di S. Maria chiesa o cappella di Azzano (già di proprietà dei Luoghi Pii), Mompiano, S. Bartolomeo (nel palazzo Guaineri), Cellatica (alla Fantasina), Cesovo (sull'altopiano di Caregno), Gavardo, Gussago (all'ospedale), Leno (proprietà Seccamani), Lovere, Marmentino (frazione Dosso), Mompiano, Pontevico (Istituto Cremonesini), Pralboino, Sulzano (frazione Tassano), Trenzano (alla Pieve). È detta della S.S. Vergine una chiesetta di Bornato (in fraz. Barco).


MADONNINA - Col nome di Madonnina vengono indicate per vezzeggiativo o perchè di forme ridotte alcune chiese. Il nome si applica tanto al luogo, quanto ad altre caratteristiche. Secondo la toponomastica abbiamo la Madonnina di: dell'Adamello, Cadimarco (nella parrocchia), di Castenedolo (nome di una chiesetta scomparsa, rimasta ad una cascina), Ghedi, Govine (Pisogne), Marcheno, Montichiari (fraz. Bergoma), dell'Oglio (Orzinuovi), Prestine, Sale Mar., Scarpizzolo. Vi sono inoltre "la Madonnina": del Boschetto (Castelmella), delle Campagne (Pavone Mella), delle Campagnole (Alfianello), del Castello (Losine), di Castenedolo, dei Custù (Brescia), dei Durcc (Sarezzo), di Forno d'Ono, dei Làder (Brescia), del Lino (Brescia), del Marèl (Lodrino, fraz. di Ivico), del Monte (Gianico), della Pace (statua sulla cupola della chiesa di S. Maria della Pace a Brescia), del Ponte delle Rocce (santella a Ossimo), della Riva (Pontevico), delle Rose (Montecchio di Quinzano, abbattuta), della Rotonda. (Duomo vecchio di Brescia), di Scarpizzolo, di Serf (edicola a Siviano), della Strada (Odolo), dei Sub (statua nelle acque del lago a Desenzano).


AI MISTERI DI MARIA S.S.: - Natività della B. V. Maria: Adro (al Favento), Botticino M., Breno, Calcinatello, Calvisano, Capriano, Carpenedolo, Cazzago Riv., Castelcovati, Castelmella, Castenedolo (fraz. Rodenga), Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corticelle P., Darfo, Edolo, Garda di Sonico, Gardone Riv., Gianico, Gorzone, Gottolengo, Losine (alle Trezze), Mezzane di Calvisano, Muscoline, Odolo, Offlaga, Ono Degno, Orzinuovi, Paderno, Palazzolo, Palosco (fraz. Treschere), Passirano, Pedergnaga, Pescarzo, Piancamuno, Pisogne (fraz. Govine), Polaveno, Pontogna, Pontoglio, Prestine, Provaglio Sopra, Provezze (a Persaga), Quinzano, Rudiano, S. Zeno (alla Pontevica), Tignale, Vallio, Vezza d'O., Villa di Erbusco, Vobarno, Volpino.


IMMACOLATA: in città: parrocchie nel quartiere S. Eustacchio, Fiumicello, Mompiano, Medaglioni di S. Gottardo, Urago Mella (propr. Mina), S. Anna (fenile delle Monache), Volta (cascina Pirlo), Cattedrale (Scuola Baldini), S. Alessandro (Casa Moro), S. Alessandro (Casa della Provvidenza), S. Alessandro (Collegio Cesare Arici), S. Giovanni (Collegio Dorotee), S.S. Nazzaro e Celso (Suore Poverelle), Caionvico (Asilo), Mompiano (Fondazione G. Bonoris), S. Cuore di Gesù (Comboniani), Urago M. (alla Cucca), S.S. Trinità. In diocesi: Carpenedolo, Maclodio, Nave, Pedrocca, Sale M., Tignale (Casa Esercizi Spir. di Montecastello), Bedizzole (propr. Gioia), Borgo S. Giacomo (detta del Castello), Castrezzato, S. Gervasio Br. (Disciplina), Urago d'O. (Disciplina), Bienno, Gorzone, Adro, Angolo, Barco, Bassano Bresciano, Capriolo, Chiari (Ist. Buon Pastore), Chiari (oratorio femm. di Campagne), Chiari (oratorio masch.), Cogozzo (asilo), Cossirano (asilo), Edolo (Suore operaie), Dello (Canossiane), Gambara (oratorio femm.), Bovegno, Brione, Calcinatello, Capriano del C., Corti Erbusco, Gavardo, Maclodio, Maderno, Nigoline, Peschiera M., Pezzaze, Pisogne (oratorio femm.), Prestine, Pudiano, Rino di Sonico, Rovato, Rudiano, S. Pancrazio, Seniga, Siviano, Breno, Brandico, Cecina di Degagna, Cellatica, Manerbio, Orzinuovi, Provaglio Sotto, Seniga (Maccagnere), Tremosine, Viadana (fraz. Oriana), Angolo (congr. Artigianelle), Bovezzo, Capriano.


ANNUNCIAZIONE: città: S. Maria del Carmine, S. Gottardo, S. Alessandro (Villa Paradiso). Diocesi: Bargnano, Binzago, Borgosatollo, Calcinatello, Carpenedolo, Cogno, Comella, Corvione, Isorella, Monte Berzo, Salò, Azzano M., Bedizzole, Nave, Corticelle, Marcheno, Ospitaletto, Rovato (Monte Orfano), Rovato (S. Stefano), Serle, Sonico, Vione, Bagnolo, Concesio, Ludriano, Manerbio, Bienno, Travagliato, Berzo Demo, Brandico, Cecina di Toscolano, Muscoline (alla Canova), Capriano, Nuvolera, Palosco, Brandico, Provaglio d'Iseo, Serle, Calcinato, Gavardo (Rampeniga), Leno, Lodetto, Lograto (Navate), Muscoline, Mura, Porzano, Rodengo, S. Paolo (Trignano), Urago M. (Torricella), Bedizzole, Borno, Manerbio, Lovere.


MATERNITÀ DI MARIA: Brescia: S. Cuore (Istituto Razzetti), S. Gottardo (Villa Paolo VI), S. Bartolomeo (alla Mole), Villaggio Prealpino (al Conicchio), Volta (alla Maggia), Mompiano (alla Torricella).


In diocesi: Barbariga, Barghe (a Fossane), Bedizzole, Botticino, Bovezzo, Calvagese (fraz. Monte), Castelletto di Leno (asilo), Clusane, Gardone V.T. (fraz. Alveno), Grignaghe (fraz. Passabocchi), Iseo, Losine, Nozza (a Piazzo), Paspardo (in Deria), Passirano (alle Caselle), Remedello Sopra (al Gandino), Sabbio Ch., Sarezzo (Crocevia), Solato (fraz. Taole), Vestone (al Mattarello), Vobarno.


PRESENTAZIONE AL TEMPIO: S. Maria in Silva (città), Pro vaglio Sotto (Cesane), Angolo, Castegnato, Bedizzole (Macesina), Torbiato, Tremosine (Sompriezzo).


VISITAZIONE: in città: S. Maria Calchera, S. Eufemia della F., S. Giovanni Ev., S.S. Nazaro e Celso, S.S. Trinità (monastero). In diocesi: Adro, Angolo, Bagnolo M., Bogliaco, Calcinato, Calvisano, Castegnato, Corteno (fraz. Piazze), Fucine di Darfo, Gardone Riv., Monticelli d'O., Offlaga, Palazzolo, Palosco, Pontevico, Provaglio Sotto (fraz. Trebiaco), Quinzano (ex Convento), Quinzano (al Castelletto), Roè V. (ai Tormini), Sacca di Esine Salò, S. Paolo (fraz. Trignano), S. Vigilio di Rogno, Sulzano, Torbiato (alle Fornaci), Travagliato, Tremosine, Vello (fraz. Raverdine), Vestone (fraz. Prono).


PURIFICAZIONE: in città: S. Afra, S. Maria della Pace. In diocesi: Borgo Poncarale.


ASSUNTA:in città: Duomo Nuovo, S. Agata (S. Maria del Lino), S. Afra in S. Eufemia (Seminario Santangelo), S. Clemente (S. Maria in Solario), S.S. Nazaro e Celso (Monastero dei S.S. Cosma e Damiano e S. Maria della Mansione), Volta, Chiesa Nuova, Cristo re (alle Grazzine), S. Faustino (Dorotee).


In diocesi: Provaglio Sotto, Quinzano, Sale M. (poi S. Zeno), Tremosine, Trenzano, Vobarno, Idro (poi S. Michele), Lograto (poi S. Pietro), Carpenedolo, Pontevico (poi S. Tommaso e S. Andrea ap.), Maderno, Azzano M. (poi S. Pietro), Cemmo, Manerbio (poi S. Lorenzo), Concesio (poi S. Antonino), Quinzano, Corvione, Bovegno, Dello, Inzino (poi S. Giorgio), Ovanengo (poi S. Giorgio), Montichiari, Bornato (poi S. Bartolomeo), Cividate (poi S. Giovanni B.), Brandico (poi S. Marzia Madd.), Adro (poi S. Giovanni B.), Botticino S., Cimbergo (poi S. Martino), Colombaro Corteno (in Pisogneto), Forno d'Ono, Lovere (in Valvedra), Montecchio (in Ronco), Muscoline, Navazzo, Pontogna, Ponte Saviore, Pontoglio, Rovato (del Castello), Sellero, Adro, Esine, Malonno, Piano di Bovegno, Ospitaletto, Paderno, Paitone, Piancamuno, Preseglie (del Visello), Rezzato, Rudiano, Sonico, Bienno, Treviso Bs., Vione, Capriolo, Esine, Piano di Bovegno, Mompiano, Villanuova, Adro (in Castro), Mura (di Savallo), Breno, Castrezzato, Collio (Tizio), Cologne, Fraine, Losine, Lozio (in Laveno), Malonno (Lava), Marmentino (al Dosso), Marone (della Rota), Montecchio, Ome (Cerezzata), Muscoline (in Burago), Odolo (in Cagnatico), Orzinuovi (in Aguzzano), Rudiano (in Pratis), S. Gervasio (alle Casacce), Travagliato (in Bertachiara), Verolavecchia (Scorzarolo), Vione (in Cortaiolo), Bovegno (fraz. Piano), Capovalle (Rio Secco), Collebeato (della Calvarola), Nave, Iseo, Pisogne, Montecchio (in Ronco), Rudiano (alle Cavete), Capriolo, Chiari, Pontedilegno, Rovato, Alfianello, Astrio, Erbanno (del Restello), Agnosine (al Tribbio), Breno (in Valdegna), Bogliaco (Fornico), Cazzago, Cologne, Verolavecchia (della Cava), S. Zeno Nav. (all'Aspes), Ome (in Valle).


A S. MARIA INCORONATA vennero dedicate Chiese a Bagnolo M. (al Quartiere), a Coccaglio (sul Monte).


A S. MARIA MADRE E REGINA è dedicata la Chiesa delle suore di S. Giovanna Antida Thouret alla Torricella.


A S. MARIA MADRE DELLA CHIESA sono dedicate chiese a Brescia (quartiere Casazza), a Chiari, Montichiari (Rupis Mariae), Salò (Ist. Paola di Rosa).


ALTRI TITOLI - Addolorata: Città: Brescia, cappella degli Ospedali Civili, cappella delle Suore Canossiane, cappella delle Suore Ancelle, a Mompiano, cappella della casa di S. Marta, S. Maria della Passione (scomparsa). Diocesi: Erbusco S. Maria, Nuvolento (Pieve), Carpenedolo, Orzinuovi, Pilzone, Caino (alle Fontane), Calvagese, Chiari (al Santellone), Manerbio (fraz. Remondina), Motella, Ono Degno (Madonna dei Triboli), Piano di Volpino, Azzano (cimitero), Bovezzo (cimitero), Capriolo (cimitero), Cazzago S.M., Coccaglio (cimitero), Cremezzano (cimitero), Demo di Berzo, Ludriano (cimitero), Marone (cimitero), Pontevico (cimitero del la fraz. Campazzo), Pedrocca (cimitero), Pudiano (cimitero), S. Paolo (cimitero), Sopraponte (cimitero), Travagliato, Caino, Castelcovati, Casto (propr. Passerini), Nadro (del Santel), Orzinuovi (Madonna del Colera), Ossimo Sup., Paisco, Palosco, Passirano, Pralboino (del Videtto), Prevalle Sopra, Qualino, Remedello Sopra, Bienno (della Piscina), Borno (al Lazzaretto), Calcinato (fraz. Molino), Castelfranco di Rogno (a Piazzi), Iseo (al Crocevia), Manerbio (alla Remondina), Palazzolo (S. Giuseppe alla Sgraffigna), Prevalle Sopra (alla Bassina), Siviano (scomparsa), Vezza d'Oglio (in Fondolo), Verolanuova, Villa Carcina (ricovero). Numerose le cappelle: a Bagnolo Mella (ospedale, di suore Canossiane), Bedizzole, Borgo Poncarale, Brandico, Castenedolo, Chiari, Cigole, Cividate Camuno, Cizzago, Ghedi, Isorella, Monno, Motella, Nuvolento, Orzinuovi, Pisogne, Pontedilegno, Pontevico, S. Paolo, S. Zeno Naviglio.


Degli Angeli: Brescia (parr. dei S.S. Nazaro e Celso), Capriolo, Gavardo, Manerbio, Motella, Pralboino, Saiano, Gardone Valtrompia, Angolo.


Delle Anime Purganti: Nuvolera; Regina degli Apostoli: Brescia (Suore S. Paolo);


Della Apparizione: Paitone;


Ausiliatrice: Brescia (Salesiani), S. Agata (Suore Salesiane), Malonno, Muslone, Breno (fraz. Mezzaro), Montichiari.


A Maria Bambina: Gorzone, Odolo, Berzo Inf. (suore), Bossico, Erbusco S.M., Esine, Orzivecchi (casa di riposo), Iseo (ospedale), Castelcovati (asilo), Chiari (orfanotrof. fem.), Cigole (ricovero), Darfo (asilo), Edolo (collegio), Ospitaletto (a Camaione), Odolo, Passirano (asilo), Pontedilegno (suore), Treviso Bresciano (suore), Verolanuova (asilo), Villachiara (al Brolo).


Ausiliatrice: v. Montichiari, Passirano (fraz. Villa), Bovezzo (propr. Giovanardi), Ospitaletto (propr. Bonomi), Cevo (Salesani), Boario T. (Suore), Chiari (Salesiani), Gargnano, Manerbio (Oratorio), Pavone (Oratorio), Nave. Del Buon Consiglio: Brescia (già in S. Barnaba), Adro, Serniga, Demo di Berzo, Barco, Villa Dalegno.


Della Carità: Brescia; del Carmelo: Brescia (clinica Città di Brescia), Pontoglio, Vestone, Sabbio Ch., Cevo (Andrista), Flero (in Contegnaga), Vestone (a Mocenigo), Nigoline (propr. Monti), Orzinuovi, Vezza d'O. (in Valle Grande);


Del Carmine: Brescia (Santuario), Sabbio Ch., Muscoline (di S. Quirico), Gottolengo (S. Girolamo), Cerveno (Disciplina), Bagolino (del Cerreto), Marone, Palazzolo S. Cuore (Osp. Civile e ai Morti del Russ), Salò, Calcinatello, Quinzanello (cimitero), Serle (al Lazzaretto), Toline (cimitero).


Della Consolata (Bedizzole);


Della Consolazione Brescia, Corniolo, Prestine, Emo di Degagna;


Della Croce (Gerolanuova);


del Curunì (Brescia);


della Divina Grazia (Azzano M.);


dell'Epifania (Malegno).


delle Grazie: Brescia (santuario), S. Francesco di Paola (via Bazza), Urago Mella (Centro spirit. Mater Divinae Gratiae), Villagana di Villachiara, Gianico, S. Andrea di Concesio (del Tronto), Calcinatello (anche Madonna della Misericordia), Ghedi, Roccafranca, S. Gervasio (Disciplina, poi Immacolata), Castenedolo (alla Rodenga, con S. Carlo), Mazzunno (delle Dazze), Molinetto (ai Prati Magri), Monti di Rogno, Offlaga (alla Vinaccesa della Formica), Paderno (fraz. Croce), Palosco (a Torre passere), Pontevico (fraz. Dossi), Rodengo (contr. Pianera), Salò (alle Rive), Vello (in Montibus), Azzano M. (della Polmonera), Bagnolo M. (palazzo Morari), Botticino S., Urago M. (propr. Colò), Bagolino (al Convento), Gavardo (monastero delle Orsoline, Orzinuovi. Quinzano);


delle Grazzine: (Brescia);


Madre della Chiesa: Brescia (alle Casazze), Chiari, Darfo (nuova parrocchiale), Montichiari, Salò; Maternità: (Anveno di Gardone V.T.).


della Mercede: Berzo Inf., Concesio, Piano dì Costa Volpino, Palosco (propr. Terzi), Salò(a Senzago), Palosco (alla Torre Rossa), Roncadelle (propr, Pranzini).


dei Miracoli: Brescia (san tuario civico), Bagnolo (Disciplina, poi Madonna della Stella);


del Miracolo: Zone (o del Disgiöl);


Della Misericordia: Brescia (parr. di S. Francesco di Paola, parr. di S. Lorenzo), Bettegno, Calcinatello, Collio (fraz. Tizio), Torchiera.


Nome di Maria: Noce (città), Inzino, Vallio, Bedizzole (in Cantrina), Darfo (Ospedale), Azzano, Brandico, Virle Tr., Agnosine, Cellatica, Cesovo, Eno di Degagna, Montichiari, Passirano, Sasso di Mussaga, Serniga, Vestone (alle Fornaci).


Della Pace: a Brescia (Chiesa nella parrocchia di S. Afra di S. Clemente, di S. Giovanni). In diocesi: Zanano (parrocchiale), Alfianello (fraz. Campagnole), Bione (fraz. di Cà Serena), Chiari (nella parrocchiale), Cologne (in Campagna), Lograto (fraz. Navate), Orzinuovi, sull' Adamello (Statua di Mario Gatti);


del Paradiso: Bettegnano;


della Passione: Brescia (parr. di S. Clemente), Sale di Gussago;


Patrocinio di Maria: a Brescia (sui Ronchi nella parrocchia di S. Gottardo). In diocesi: Beata, Rovato, Quinzano, Bedizzole (a Masciaga), Novelle di Sellero (contr. Nes), Pilzone, Brione, Pudiano, Sopraponte, Collebeato, Fraine (in Passabocche), S. Andrea di Concesio, Castrezzato (nella parr.);


del Pianto: Collebeato (alla Calvarola), Ono Degno (a Villa a Sera); ai Piedi della Croce: Paisco;


della Pietà: Brescia (nella parr. di S. Lorena, scomparsa), Bagolino (ex convento), Erbanno;


della Provvidenza: Brescia (casa della madre e del fanciullo), in S. Lorenzo.


Purissimo Cuore di Maria. In città al Quartiere Libici. In diocesi: a Prevalle Sopra, Malpaga di Casto, Calcinato, Provaglio d'Iseo (alla Sciama), S. Vito di Bedizzole, Volpino, Coccaglio (propr. Tonelli), Brozzo, Gardone V.T. (oratorio femminile), Navazzo, Gazzolo di Lumezzane, Corti;


della Purità: Brescia, Carpenedolo (alle Lame), Sabbio Chiese, Sarezzo (a Valle).


Del Rosario: Brescia (Mandolossa, Badia, Villa Vergine), Corteno (al Gaudosso), Vione (del Cortaiolo), Rezzato (fraz. Rezoletto), Boario (ricovero), Borgo S. Giac. (propr. Cossina), Ghedi (nella parr.), Limone, Salò (asilo), Manerbio (nella parr.), Montecchio, Pilzone, Quinzano (ricovero), Breno, Botticino M. (fraz. Molvina), Monte Maderno (fraz. Vigole), Ceratello (o dei Mortò del Pendoler), Pezzaze (ai Prati Nuovi), Roè V. (fraz. Cassaga), Pezzoro (al Lavacolo).


Rosa Mistica: Rudiano;


della Rotonda: Brescia ora Duomo Vecchio;


Salus Infirmorum: Chiari, Tremosine (fraz. Sompriezzo);


della Salute: Brescia (Ist. Razzetti ora Maternità di M.), Sopraponte (in Barzina);


di San Cassiano: Zone;


Nostra Signora del S. Cuore di Gesù: Prevalle, Calcinatello (asilo), Pedergnaga di S. Paolo (oratori);


di San Francesco: Manerbio (ex convento dei Cappuccini);


di San Giorgio: Monterotondo;


di San Jago: Salò;


di S. Lorenzo: Cazzago di Villa Carcina;


di San Luca: Brescia (ora Immacolata di S. Luca), Bagolino (nella parr.), Bovezzo (propr. Rampinelli).


di S. Martino: Lonato, Rudiano;


di San Pietro: Marone, Palazzolo;


di S. Rocco: di S. Rocco a Pavone Mella; Capriolo; di San Rocco e Martino: Castrezzato; di San Stefano: Rovato; di S. Tommaso: Pilzone;


di S.S. Vito e Modesto: Verolavecchia;


dello Spasimo: Pavone M., Pompiano;


del Suffragio: Bagnolo M., Darfo, Esine, Ghedi, Maclodio, Montichiari, Orzivecchi, Ospitaletto, Pontevico, Calcinatello, Orzinuovi, Pralboino, Rezzato, Verolanuova.


Umiliatrice: Tignale (santuario di Montecastello. È uno dei vari titoli).


ALTRE DENOMINAZIONI - Madonna o Maria SS: dell'Abito (Passirano), dell'Acqua Salto (S. Faustino di Bione), dell'Adamino (Bagolino), dell'Acqua (Bione), Albanese (Santicolo); dell'Albera o della Carità (Brescia), dell'Anconella (Pralboino), degli Alpini (Boario, Esine, Lumezzane, Nuvolento, Rezzato, Tavernole), Antica (Sellero), dell'Armata (Gottolengo), dell'Aiuto (Ponte Caffaro), dell'Avello (Ome), degli Avogadro (Borgo Poncarale), dei Bargnani (Adro), della Basilica Alba (Trenzano), della Bergoma (Montichiari), del Boschetto (Onzato di Castelmella), del Bosco o dell'Ingazzo (Bagnolo M.), delle Bredelle (Calvisano), delle Brine (Brescia nella chiesa di S. Maria del Carmine), del Brolo (Villachiara), del Buon Viaggio (Castegnato), dei Brusati (Brescia parr. di S. Nazaro), del Caduto (Alfianello), del Camino (Breno, edicola; Brescia, in S. Maria Calchera), delle Campagnole (Alfianello), del Campanile (Sabbio Ch.), dei Campi o in Campis (Travagliato), delle Cantinelle (Brescia, S. Maria delle Grazie), del Capitolo (Brescia, S. Pietro de Dom), in campis (Palazzolo), del Carnerio (Orzinuovi), del Carrozzone (Prevalle Sopra), del Carpino (Carpenedolo), in Casacce (S. Gervasio), della Casella (Passirano), delle Caselle (Bagnolo M.), dei Caselli (Vighizzolo), di Caserite (Corzano), di Cassivico (Corzano), del Castello (Adro, Carpenedolo, Inzino, Losine, Nuvolento, Paderno F.C., Pontevico, Sabbio Ch., Tignale), del Castelletto (Cazzago S.M., Quinzano d'O.), della Cattedrale Antica (Brescia), della Cava (Verolavecchia), del Cavatore (S. Gallo di Botticino, statua), delle Cavete (Rudiano), della Ceriola (Siviano), dei Cesareni (Azzano M.), del Cimitero (Azzano, Barbariga, Bovezzo, Brandico, Calcinatello, Calvisano, Capriolo, Castelletto di Leno, Coccaglio, Cremezzano, Erbusco, Lodetto, Ludriano, Ospitaletto, Pedrocca, Pontevico, Pudiano, Quinzano, Quinzanello, Sopraponte); della Cintura (Rezzato), del Colera (Brescia edicola in via Marsala 11, Orzinuovi), della Conchiglia (Brescia), del Coro (Gussago nella parrocchia), dei Custù (ossia delle verze, Brescia), del Diavolo (Serie), della Disciplina (Bagnolo M., Bedizzole, Calvisano, Castenedolo, Chiari, Flero, Gavardo, Orzivecchi, Paderno, Palazzolo, Pontedilegno, Quinzano, Remedello Sopra, S. Gervasio, Travagliato), del Disgiöl (cioè del Disgelo, Zone), dei Dispersi (Piano di Costa Volpino), del Disperso (Adro, Calino, Clusone, Colombaro, Provaglio d'Iseo), del Fante (Bienno, statua), delle Ferrate (Iseo, scomparsa), delle Fraole (cioè delle fragole, Gardone Riv., nella parr.), della Froscanegra (Marcheno), delle gambe (Nigoline, Santella), Grande (Demo di Berzo nella parr.), del Grattacielo (terracotta di A. Martini sul Grattacielo di Piazza Vittoria a Brescia, ora scomparsa), Iemale (Brescia, Duomo Vecchio), delle Lacrime (Montichiari), dei Làder (Brescia), del Laghetto (Rezzato), della Lama (Mairano), delle Lame (Carpenedolo), del latte (Chiari in S. Marta), del Lavello (Ome), del Lavoro (Cevo, casa ACLI), del Lazzaretto (Bedizzole, Borno, Esine), del Latte (Treviso Bresciano), del Lino (Brescia), dei Livelli (Brescia, Noce), delle Longhe (Fraine), della Lotta (Gambara), della Maggia (Volta Bresciana), Maggiore (Brescia, Cattedrale, Chiari), di Maguzzano, delle Malghe Rosse (Quinzano d'O.), della Mansione (Brescia), del Manello (Pontedilegno nella parrocchiale), della Marella (Duomo di Rovato), del Massago (Gottolengo), del Mattarello (Vestone), del Mercato (Brescia, Iseo), del Monastero (Manerbio), del Monte (Gianico, Monte di Berzo, Monticelli Brusati, Prandaglio, Provaglio d'Iseo, Saiano), dei Morti (Montecchio, Barbariga, Ceratello, Orzinuovi), delle More (Lavenone), ad Nemus in Silva (Brescia, Castelmella), del Naif (Ghedi, Santella), Nera (Nuvolera), della Neve: Brescia, chiesa delle Cappuccine scomparsa, in S. Alessandro, Boario, Gombio, Nuvolento, Piazza d'Artogne, Garibara, Pisogne, Adro, Nave, Bovegno, Collio (in Pratis), Capriano, Comero, Gazzolo, Iseo, Sale M. (a Gandizzano), Prandaglio, Prestine, Bagnolo M. (al Gazzo), Lumezzane S. Ap. (fraz. Premiano), Lumezzane, Gazzolo, Santella, Presegno (in Bisenzio), Teglie (alle Fratte), Anfurro, Bagolino (in Gaver), Bagolino (all'Adamino), Bienno, Bione (6dell'Oliva), Pralboino, Remedello Sopra (cimitero) Urago Mella (scomparsa), Bogliaco (a Zuino), Capriano del Colle, Cecina di Degagna (in Lissone), Gaino (in Campiglio), Lavenone (di Cleane), Marmentino (ai Piani di Vaghezza), Muscoline, Muslone (alla Piazza), Nuvolento, Prandaglio (sul Monte Rezzico), S. Colombano (rifugio Bonardi al Maniva), Tremosine (in Cardignano), Virle, Nave (Montichiari), Nuova (Iseo, Cemmo), delle Nuvole (Castelcovati), degli Occhiali (Brescia, edicola in via G. Rosa), dell'Oliva (Casto), degli Olivetani (Brescia), in Onda dell'Oliva (Bione), dell'Oratorio (Montecchio), degli Orti (Bienno), dei Osei (Roè Volciano, Sabbio Chiese), dell'Ospedale (Iseo), dell'Ospizio (Malegno), delle Polmonere (Azzano M.), di Pavona (Chiari), dei Pascoli (Vallio), dei Pedrioli (Brescia), Pellegrina (Berzo Inf.), delle Pertiche (Treviso Bs.), del Pianto (Ono Degno), della Piazza (Iseo, Muslone), in Piazza (Nozza), Piccola (Gavardo, Chiari), della Pieve (Bedizzole, Corticelle, Erbusco S.M., Mulzano, ora Ovanengo, Manerbio, Nave, Nuvolento, Orzinuovi, Orzivecchi, Pisogne, Quinzano d'O., Salò, Tremosine), del Pilastro (Calvisano), del Pino (Barbariga), del Pirlo (Volta Bs.), della Piscina (Bienno), in Pisogneto (Corteno), del Ponte (Breno, Calcinato, Gozzone, Ossimo, Santella a Piamborno), del Popolo (Brescia alla Mansione, Gardone V.T.), Porta del Paradiso (Pontevico), al Portico o del Camino (Breno), dei Poveri (Cevo, Paspardo), dei Prati (Calcinato, Cesovo, Pezzaze, Rudiano), della Pusterla (Brescia), del Quartiere (Bagnolo M.), della Rasega (Niardo), del Restello (Erbanno), del Ribelle (Cividate C.), del Rio (Villachiara, Salò, Capovalle), di Ripa d'Oglio (Palosco, Pontevico), delle Rive (Salò), del Rio (Salò), del Riosecco (Capovalle), di Roane (Eno di Degagna), della Rocca (Sabbio Ch., Vobarno), della Roggia (Barco). Della Rosa: Brescia (nella parr. di S. Giovanni), Malpaga di Calvisano, Calvisano, Cignano, Barco, Calcinato (ora Ponte S. Marco), Milzano, Ovanengo, Quinzano (a Montecchio, distrutta e alle Malgherosse), Scarpizzolo (o della Strada); delle Rose: Monticelli Br., Quinzano d'O. (distrutta), della Rota (Marone), della Rotonda (Brescia, Piancamuno, Rezzato), della Rupe (S. Faustino di Bione), Rupis Mariae (Montichiari), del Sagrato (Orzinuovi), della Salute (Brescia, in S. Nazaro), del Salto (Bione), del Santèl (Nadro), della Santella (Cizzago), del Santellone (Chiari), dei scalpilì (Cigole, Santella), della Scodella o Incidella (Gottolengo), della Scoperta (S. Martino), della Seriola (Siviano, Montisola), del Serpente (Brescia, Fornaci), in Silva o in Silvis (Brescia, Castelmella, Cellatica, Gavardo, Pisogne, Pontedilegno, Rodengo), in Solario (Brescia), della Spiga (Quinzanello), della Stalla (Porzano), della Stella (Bagnolo M., Cellatica, Flero, Meano, Tignale), della Strada (Brescia in Cattedrale, Badia, Bagnolo M., Bettegno, Odolo, Scarpizzolo), dello Strone (Pontevico), dei Sub (Desenzano), della Supina (Cecina di Toscolano), del Tabarino (Brescia, S. Giovanni), del Tempio (Brescia alla Mansione), Ternis (Sopraponte), delle Taschere, del Termine (Ono Degno), dei Topi (Coccaglio, Santella), dei Tordi (Passirano), dei Triboli o del Tribulato o della Tribulazione (Eno di Degagna), del Tronto (S. Andrea di Concesio), degli Uccelli (Roè V.), dell'Onès (ontano) (Bione), dell'Uva (Brescia, edicola), della Valle (Gavardo, Puzino), di Valverde (Rezzato, Botticino scomparsa), di Val Vecchia (Capriolo nella parrocchiale, Cemmo, Dello), in Via (Bettegno), del Vialetto (Pralboino), delle Vigne (Pontevico), della Villa (Rivoltella), della Vita (Cellatica, statua nel santuario della Madonna della Stella), della Vite (Gerolanuova), della Vittoria (Brescia), degli Zanelli (Pontevico), della Zucchella (Bornato), del Viandante (a Cecina sulla Gardesana).