ITALIANI Agostino, Faustino e Giovanni Antonio

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ITALIANI Agostino, Faustino e Giovanni Antonio

Pittori attivi nella seconda metà del '600, abitanti a Riva di Trento. Il 20 giugno 1677 viene stipulato con Agostino, a nome anche di suo fratello Giovanni Italiani o Tagliani, il contratto per opere nella parrocchiale di Lumezzane S. Apollonio, cioè per 3 quadri per il nuovo coro, raffiguranti la SS. Trinità, l'Assunta con angeli e S. Apollonio "con li angeli che lo portano in cielo"; il prezzo è di 15 scudi. All'atto, rogato dal notaio Giovanni Antonio Ghidini, sono allegate due attestazioni di «Faustino Itagliani Pittore». Nella prima, datata 20 giugno 1677, l'artista «facendo anco à nome» di suo fratello, promette alla Comunità di Lumezzane «di farli di pitura gli tre quadri sotto al volto della chiesa nova nel Coro», raffiguranti S. Apollonio, l'Incoronazione della Madonna e l'Assunta. Il 31 luglio 1677 lo stesso Faustino dichiara di aver ricevuto «troni cento e quindici» per le opere di pittura «fatte nel coro della chiesa nova, ciò nè sotto al volto» e per aver «aggiustato anche li Quadri che prima erano posti dalla parte del coro della chiesa vecchia»; egli riceve altri 9 troni «per compitto pagamento». I dipinti risultano essere «ancora in corso» il 28 agosto 1678. Al 16 dicembre 1678 data il contratto con l'intagliatore Francesco Castellari e col figlio Girolamo per la soasa del coro. Il 30 dicembre 1922, dopo l'ultima funzione del triduo, un furioso incendio distrugge ancona e dipinti. Secondo mons. Paolo Guerrini - che cita le memorie manoscritte di don Giuseppe Maratti - la grandiosa ancona lignea, scolpita dal trentino Girolamo Castellari nel 1684, racchiudeva due tele probabilmente del medesimo autore. La più grande, in basso, (m. 3 x 1.50), raffigurava la Madonna col Bambino, S. Apollonio, S. Margherita e S. Sebastiano. L'altro dipinto - collocato in alto - rappresentava la SS. Trinità. Sulla tela maggiore era stata individuata la firma di Giovanni Antonio Italiani e la data del 1685. Nel luglio del 1983 Carlo Garatti ha individuato la firma dello stesso artista (IOAS ANT. ITALIANUS FACIE (BAT)] sulla pala dell'oratorio di S. Giuseppe di Zigole, frazione di Bovegno V.T. L'opera, raffigurante la Sacra Famiglia con S. Giovannino, come attesta un'altra iscrizione dipinta è stata donata - probabilmente alla fine del '600 inizi '700- dal rev. Angelo Ottelli, che nel giugno 1703, alla età di 40 anni, risulta essere cappellano del santuario della Madonna della Misericordia di Bovegno. Giovanni Antonio, come rimarca il Weber, nel 1675 dipinse nelle lunette del chiostro dei Gerolamini di Riva, presso la chiesa dell'Inviolata, la storia del beato Pietro da Pisa fondatore degli Eremitani di S. Girolamo. Di Giovanni Antonio sono anche la pala di S. Stefano (1624 c.) e di S. Lucia (1668) della parrocchiale di Bagolino. L'anonimo autore del manoscritto "La Storia di Bagolino" ricorda che eseguì anche ritratti e quadri per famiglie bagolinesi.