HOMI

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Famiglia originaria della Franciacorta e più precisamente da Ome. I componenti di tale famiglia erano proprietari di zone "ronchive" e si dedicavano principalmente all'allevamento dei bovini dal cui latte estraevano "butirro" e vari formaggi. Verso la metà del 1400, Agnol da Homi comperò una casa "in Bressa in la contratta del hospitale grando su la squadra prima de S.to Alexandro", in cui allestì una bottega di latticini. Il figlio Matteo, che nelle polizze si definì "reverzarolo, formagiario, caseario", pur mantenendo contatti con il paese di origine, pose la fonte della sua merce nelle vicinanze di Brescia. Infatti nel 1517 dichiarò di avere "una possessione aradora vidata sul territorio de borsadol bona et cativa et più la cativa ca (che) la bona cum una casa et uno tracto de fenil.. et è piova 60". In seguito, nel 1524, comperò terreni da Jo: Battista Anzillini e ne prese in affitto altri da Taddeo Roversi e da Antonio Agazzi, dai quali poi li affrancò, tanto che nel 1534 la sua proprietà era di 130 piò "cum li casamenti del patrò et del massaro.." e nella bottega a Brescia aveva "circa pesi 500 de formaj fresco da questo anno et circa pesi 20 de lardo et olio circa pesi sej.." Il figlio, "Zoan peder" notaio, aveva sposato Caterina, figlia di Bartolomeo Cassamali, un ricco proprietario terriero di Castenedolo, ma la dote deve essere stata piuttosto modesta, poiché nel 1548 la proprietà non era sostanzialmente mutata. I figli, Angelo e Teseo, si divisero l'eredità: il primo tenne la casa in Brescia, a Borgosatollo la cascina, detta poi Paolina, (dove si sta ora costruendo la banca) e piò 62; al secondo, che aveva sposato Giulia, figlia di Nicolò Marenda, toccò la cascina di via Molino Vecchio con circa piò 60. Teseo non ebbe eredi per cui alla sua morte tutti i beni passarono ai figli del fratello Angelo. Costui fu una persona molto intraprendente ed attiva: infatti partecipò direttamente, quale rappresentante dei signori cittadini, nella controversia che costoro avevano con il Comune di Borgosatollo per la divisione della campagna incolta a sud del paese; inoltre acquistò: case dai fratelli Mangiavini e un cortile da Costanzo Ragni; terreni da quest'ultimo, da Jo: Antonio Mesa e dai fratelli Valzelli (circa piò 30); le parti del Molino Vecchio che erano intestate a Giacomo Rosa, ad Alessandro Ponzoni, a Sigismondo Galiziolo. La moglie, Maddalena Riva, gli aveva recato come dote una cascina e piò 17 sul territorio di Leno.