GROPPELLO

GROPPELLO

È un vitigno già citato e lodato (specie il Groppello nero, e i Groppelli di provenienza Veronesi) da Agostino Gallo nel sec. XVI. Negli anni venti del sec. XX era diventato il vitigno prevalente nella Riviera del Garda per la sua longevità e per il prodotto abbondante, l'uva ricca di zucchero e tannino, ben colorata. Dalla sua uva, vinificandola da sola e levando il mosto dalle vinacce dopo 24-45 ore, si otteneva il Chiaretto. Veniva però di solito vinificata assieme ad altre uve come la Schiava, il Berzamino, la Corva, il Sangiovese ecc. Due sono i tipi di Groppello della Valtenesi che si differenziano fra loro per alcune caratteristiche, in modo particolare, del grappolo e delle foglie adulte, per la quantità di uva producibile e la qualità del vino che ne deriva e cioé: il Groppello gentile o fino, dalla produzione conseguibile contenuta ed inconstante, per cui ora è poco coltivato, ma qualitativamente più pregiata; ed il Groppellone, più rustico, più produttivo e costante nella produttività, al quale va la preferenza dei viticoltori, tuttavia meno pregiata. E coltivato in piccola quantità in alcune provincie dell'Italia settentrionale, nonché in zone della valle del Chiese, «Groppello di Mocasina», ma soprattutto in Valtenesi dove trova la sua «naturale» ambientazione per le caratteristiche della zona, direttamente influenzata dalla grande massa termoregolatrice delle acque del lago di Garda: mitezza del clima, buona intensità luminosa, discreta piovosità estiva, ottima ventilazione, giacitura collinare dei terreni, buona esposizione degli stessi. Per quanto attiene al terreno, il Groppello, predilige terreni sciolti o di medio impasto, poco o mediamente calcarei, dal PH neutro. Fisiologicamente la fase di germogliamento si verifica verso il 10/15 aprile, precedentemente a quella delle altre varietà di uve a bacca bianca o nera ivi coltivate; la fioritura si evidenzia verso la metà di giugno ed ha una durata di 8-9 giorni, cui fa seguito una allegagione molto sollecita, che si esaurisce nel giro di 3-4 giornate.L'invaiatura, localmente chiamata «sarisì», si verifica, in annate normali, nella prima decade di agosto, precedendo la vendemmia di circa cinquanta giorni. Grande importanza per il Groppello ha la scelta dei portainnesti (piede americano), fra i quali, per la adattabilità, sono preferiti il gruppo Berlandieri X Riparia, e il gruppo Riparia X Rupestris. La sua scheda fissata da Enzo Giacomini contiene i seguenti dati: Zona di produzione: Comuni della Valtenesi: Puegnago, Manerba, Polpenazze, Moniga del Garda, Soiano al lago, Padenghe sul Garda, S. Felice del Benaco. Uva da cui è prodotto: almeno con 1'85% di uve Groppello (nei tipi Gentile, Groppellone e Mocasina). Il resto Barbera, Marzemino e Sangiovese. Epoca della vendemmia: generalmente prima decade di ottobre. Fermentazione: in presenza delle vinacce. Durata della fermentazione: 6-8 giorni. Invecchiamento: è un vino da bere giovane, normalmente entro i 2 anni. In casi eccezionali si può invecchiare. Esame organolettico: colore: rosso rubino intenso, vivo, brillante; profumo: sempre vinoso, con bouquet mediamente intenso; sapore: asciutto, sapido, gradevole con fondo leggermente amarognolo. Gradazione alcoolica: minimo 11°, può raggiungere in alcuni casi, in cui si sono utilizzate uve appassite, 12-13°. Accoppiamenti gastronomici: salumi, arrosti di carni bianche e rosse, pollame e cacciagione, ottimo con minestre e intingoli poco saporiti. Al Groppello è stata dedicata anche una "Confraternita" che intende promuoverne lo smercio e difenderne la qualità. Ha sede in Sirmione. Inoltre venne dedicato un convegno nell'ambito della fiera del vino di Polpenazze dal 28 al 30 maggio 1983, terminato coll'auspicio di una regolamentazione DOC.