GOSA Andrea

GOSA Andrea

Sec. XVI. Morto nel 1619. Di Gavardo. Nato da famiglia di umili condizioni fu pastore di greggi e riuscì ad accumulare un ingente patrimonio. Molto pio, con testamento del 15 aprile 1619, oltre che lasciare come usufruttuaria la moglie Bernardina, lasciava erede universale il comune di Gavardo con l'obbligo che le rendite del suo patrimonio fossero devolute a dotare della somma di L. 50 planet le ragazze povere e oneste della parrocchia che contraessero matrimonio e a fare dispensa di pane e di un po' di denaro ai poveri del Comune il Sabato Santo di ogni anno e venisse eretto, nella parrocchiale, un altare a S. Lucia con l'obbligo di una messa quotidiana e un officio funebre annuale e che il legatario, Nicolò da Vobarno, provvedesse ad ospitare nella sua casa, sita nella piazza, i cappuccini di passaggio. Per l'amministrazione del patrimonio il consiglio dei dodici eleggeva tre sindaci, un massaro che assieme all'arciprete doveva stendere l'elenco delle fanciulle e dei poveri da beneficare. Il Gosa venne sepolto nella chiesa parrocchiale davanti all'altare di S. Lucia (poi di S. Giuseppe) e sulla tomba venne posta l'iscrizione: "Ara e tumulum Andreae Gosae / pauperum et civium benemerito / 1619". Il Gosa venne inoltre ricordato con la dedicazione di una via mentre un suo ritratto ad olio viene conservato nel municipio di Gavardo.