GORIO Giovanni

GORIO Giovanni

(Borgo S. Giacomo, 28 giugno 1872 - Desenzano, 29 giugno 1941). Dopo aver frequentato per cinque anni il corso di economia e quello consolare della Scuola Superiore di Commercio di Venezia, frequentò la facoltà di Scienze sociali dell'Università di Ginevra, i seminari di Economia Politica di quella di Berlino e infine, per due anni, l'Università di Monaco di Baviera, dove nel 1900 conseguiva la laurea in Economia Politica e Scienze Sociali. Fu poi per qualche tempo presente a Parigi in occasione dell'Esposizione Internazionale del 1900. Passò poi di nuovo a Berlino dove fu segretario e diresse fin dalla sua istituzione la filiale dell'unione Cooperativa di Milano, competente alla diffusione in Germania di prodotti italiani. Nel 1901 fondava la Società "Gorio e Andretta" per l'importazione in Germania di prodotti ortofrutticoli italiani. Nel 1902 veniva incaricato di una missione nelle Indie inglesi per il commercio di manufatti serici italiani e fondava a Bombay una ditta commissaria la "Gorio Limited" allo scopo di svincolare gli esportatori industriali italiani dalle case straniere che monopolizzavano il commercio ad oriente del canale di Suez. La ditta rimase efficiente fino alla seconda guerra mondiale. Nel 1903 veniva nominato Console onorario d'Italia a Bombay e tale carica che, in realtà, non era solamente onoraria, tenne per circa vent'anni. Fu inoltre console del Portogallo in India. Durante la guerra mondiale ebbe diversi incarichi ufficiali da parte del Ministero degli Affari Esteri, incarichi che svolse con competenza e in modo altamente apprezzato. Terminata la guerra mondiale, sempre in India, estendeva il raggio d'azione della sua casa e, per incarico dei rispettivi Governi, introduceva la sericoltura con metodi italiani negli stati del Cashmire, del Mysore e dell'Afghanistan. Sempre allo stesso scopo, compì viaggi in Giappone, in Cina, in America specie in Brasile, con missioni governative, e, per questa sua conoscenza dei mercati mondiali, venne chiamato alla direzione della Federazione delle Case di Esportazione d'Oltreoceano. Gli fu attribuito un particolare sistema di organizzazione commerciale. Subito orientatosi verso il fascismo fondava a Bombay uno dei primi fasci italiani all'estero. Rientrato in Italia nel 1923 impiegò gli utili delle imprese industriali nello sviluppo delle aziende di Borgo S. Giacomo, Orzinuovi e Desenzano del Garda. Qui iniziava la coltivazione nell'Italia Settentrionale di parecchie varietà di tabacco, e fece sorgere a Desenzano del Garda un apposito stabilimento per la lavorazione del tabacco per conto del Monopolio di Stato. Al contempo promuoveva la costituzione di due altre società, una per la Cina e una per il Brasile e si dedicava con fervore e con particolare competenza al rinnovamento delle attività industriali ed agrarie della sua famiglia. Andava inoltre ricoprendo ruoli importanti nella vita economica e politica bresciana. Nel 1934 veniva nominato Commissario Governativo alla Camera di Commercio di Brescia e poi vice presidente del Consiglio provinciale della stessa Provincia. In questo periodo si faceva promotore della costruzione della Autostrada Brescia Bergamo di cui presiedette il comitato promotore. Nello stesso anno il Ministero dell'Agricoltura lo nominava Presidente del Deposito Cavalli Stalloni di Crema, carica che tenne fino alla morte. Nel 1925 assieme al dott. Tommaso Nember, al dott. Nino Tempini ed altri acquistò una vasta zona di Cavazuccherina (chiamato poi Jesolo) di 750 ettari sul territorio di S. Donà di Piave che bonificarono, spendendovi enormi somme, creando il Lido dei Lombardi sparso di cascine con nomi Brescia, Offanengo ecc. La bonifica si allargò poi a Punta Sabbioni, a Grisolera (oggi Eraclea) e finì con il dissanguare ingenti patrimoni senza essere realizzata del tutto. Nel febbraio 1928, sciolto dopo pochi mesi dalla costituzione il Consiglio di Amministrazione dell'Ente Nazionale Serico, il Ministro dell'economia nazionale lo nominava Regio Commissario per l'Amministrazione dell'Ente. Nel 1936, dopo otto anni di gestione commissariale, ricostituito il Consiglio, veniva nominato Presidente. designato dalla Confederazione generale fascista dell'Industria; nel marzo 1929 venne nominato deputato, carica alla quale venne confermato nel 1934, entrando poi a far parte della Camera dei Fasci e delle Corporazione in rappresentanza della Confederazione Fascista dei Commercianti. Non abbandonò tuttavia l'agricoltura e nel 1939 comperava un grosso stabile a Barco. Tenne numerosi discorsi sui bilanci delle Corporazioni, dell'Agricoltura, delle Finanze e degli Esteri. Fu membro della Commissione dei trattati e delle tariffe internazionali, Presidente del Comitato internazionale per la propaganda della seta, Vice Presidente delle case di esportazione oltremare. Il 10 marzo 1939 veniva proclamato consigliere della Camera dei Fasci e delle Corporazioni in rappresentanza delle industrie tessili. Della sua attività parlamentare restano anche elaborate relazioni alla Giunta dei Trattati Doganali ed applauditi discorsi sulla industria serica, sulle case di esportazione sui servizi commerciali italiani all'estero, sulla produzione del tabacco e sull'incremento ippico, allacciando quest'ultimo all'opera da lui svolta quale Presidente del Deposito cavalli stalloni di Crema, discorsi raccolti in una pubblicazione per cura della famiglia alla sua memoria. Si deve a lui la legge che tutela il nome Seta e che ha portato in Italia la distinzione fra la Seta e le fibre tessili artificiali e alla maggiore valorizzazione del "Primo tessile Nazionale". Sue le diverse iniziative per importare in Italia, dall'Estremo Oriente, campioni di seme di bachi a bozzolo e la susseguente azione insistente perché questa coltura venisse introdotta e diffusa anche in Italia. Si interessò inoltre della ripresa della sericoltura in Calabria, in provincia di Messina e, in generale, nell'Italia Meridionale e si fece iniziatore delle Missioni di esplorazione sericola nell'Africa Orientale Italiana che portarono poi alla costituzione, d'accordo con quel Governo di un primo Centro Sericolo nell'Impero. Designato dall'Istituto del Commercio estero, fu membro del Consiglio dell'Ente Nazionale per il tabacco fin dalla fondazione (1923) e nominato subito vicepresidente, carica che tenne fino al 1938, dedicando alla nostra istituzione preziosi contributi e segnando chiare direttive di studio e d'azione. Fu, ancora presidente della Federazione delle Case d'esportazione di Oltre Mare, membro della Silk Build degli U.S.A.. Fu inoltre commissario governativo della Camera di Commercio di Brescia dal 1924 al 1927, vice presidente del Consiglio provinciale delle Corporazioni, consigliere della Pastori, della Tirandi e di altri istituti agrari e professionali e podestà di Treviso Bresciano. Fu presente in numerosi consigli d'amministrazione quali quelli della Società Elettrica Bresciana, dalla Società Nazionale Radiatori di Milano, della Società Filatura Cascami seta ecc. Il 10 aprile 1927 venne nominato socio dell'Ateneo di Brescia, fu inoltre vice presidente (dal 1925) del Consiglio di amministrazione della Fondazione consigliare dell'Istituto di famiglia, vicepresidente dell'Istituto autonomo Case popolari di Brescia (1926), membro del Consorzio provinciale per l'istruzione professionale, presidente del Comitato esecutivo della Rassegna ippica provinciale (1925), presidente del Comitato provinciale propaganda per la valorizzazione del lavoro italiano all'estero (1925), presidente della Società bresciana per la costruzione e l'esercizio di autovie (dal 1925), membro del Comitato bresciano dell'Associazione nazionale "Amici dell'idea coloniale" (1927), presidente del Rotary Club di Brescia (1927, 1929, 1931 ecc.). Pubblicò: "Die Milchwirthschaft der Lombardei", (Monaco di Baviera, 1898), un'inchiesta sui minatori italiani in "Goldfields" (Mysore, India), un'inchiesta economica della provincia di Brescia; rapporti consolari sulle industrie e il commercio nelle Indie inglesi; articoli in riviste varie. Alla Camera tenne discorsi sulla Sericoltura, sul Commercio estero, sull'industria del tabacco, l'ippologia italiana ecc.