DUCCO Giovanni (4)

DUCCO Giovanni

(Sec. XV - morto a Brescia il 21 febbraio 1496). Di Giacomo, della linea di Pontevico. Dopo la prima formazione in Brescia, studiò diritto presso le Università di Padova e Bologna. Ordinato sacerdote verso il 1460, venne nominato canonico curato 2.o della Collegiata di S.Nazaro. Ebbe lodi per i suoi particolari meriti dal Comune di Brescia. Dopo un primo soggiorno romano al tempo di Pio II, nel 1464, dopo la rinuncia di Manfredino Ferrari ottenne la prepositura di S.Nazaro e successivamente, nel 1470, quella di Gussago. Ma egli passò la maggior parte del tempo a Roma e in missioni diplomatiche. Molto versato nelle leggi canoniche, abile e prudente nella trattazione dei pubblici affari, nel giugno 1477 venne nominato Referendario della Segnatura Apostolica e, in seguito, da Sisto IV inviato come nunzio in Germania, per reprimere i primi moti antiromani e vi lasciò un prudente piano di efficaci riforme. In compenso, per il successo conseguito in una così delicata missione, il Papa gli riconfermava, con bolla del 5 aprile 1479, le prepositure di S.Nazaro in Brescia e di S.Maria di Gussago, lo investiva anche del beneficio di Cividate Camuno e lo nominava vescovo titolare di Corone, nella Morea. Consacrato il 7 giugno 1479, poco dopo venne incaricato di reggere quale pro-Legato pontificio, la Provincia del Piceno (o Marca anconitana) nel quale incarico meritò molte lodi.


Nel 1492 il Comune di Brescia chiese invano con una ambasceria, la sua nomina a Vicario del Comune. Anche per questo, Innocenzo III progettò di nominarlo cardinale, ma venne ostacolato dalle riserve e dai contrasti suscitati dalla pubblicazione dell'opera "De Regimine Ecclesiae", che suscitò fra i cardinali una violenta reazione, avendo il Ducco in essa, sferzato il malcostume curiale. Tornato a Brescia nel 1492, diede nuovo impulso al compimento della Chiesa di S.Nazaro, nella quale fondò sei cappellanie mansionarie e introdusse la dignità primiceriale. Dopo la morte nel 1527 gli venne edificato in S.Nazaro un sarcofago, opera di Maffeo Oliveri. Egli fu il probabile committente del pontificale miniato della Biblioteca Queriniana (AV. 27, composto tra il 1479 e il 1483).