CHIZZOLA o "de Chizolis"

CHIZZOLA o "de Chizolis"

Di antiche origini feudali provenienti dal villaggio di Chizzola (l'antica Clausola, Claudiola romana) giunsero nel Bresciano nel sec. XIV. I "de Chizolis" furono valvassori del castello di Maclodio. La famiglia si divise poi nei due rami di Chiari (trapiantatisi poi a Brescia) e di Erbusco, conservando però ognuno di essi, qualche porzione degli antichi diritti feudali di Maclodio. Sul principio del sec. XIV la famiglia aveva assunto una certa importanza fra le principali di Brescia. Un Maffeo fu fra i dodici ghibellini che firmarono la pace del 1312. Lo stemma, ben originale (di rosso a tre focacce, dette in dialetto bresciano "chishöle" poste due e una, col capo dell'impero) è uno dei pochi stemmi che si vedono nel grande salone del Broletto sopra lo scudo di uno dei cavalieri malesardi. All'avvento della Repubblica Veneta, per le loro simpatie imperiali e viscontee, vennero privati dei beni feudali, ma nel 1441 venne loro concesso di tornare in patria e vennero reintegrati nei loro beni. Agli inizi del Quattrocento esistevano in Brescia cinque rami uno dei quali, quello di Giacomo, aveva beni in Erbusco, un altro di Giovanni e Francesco aveva possedimenti a Chiari e Maclodio. Le cinque distinte famiglie continuarono ben distinte fra loro per quattro secoli. Una soltanto di esse vive ancora in Austria. Un ramo dei Chizzola abitò nella cittadella vecchia e dal sec. XV in poi nella II di S.Alessandro nell'attuale via Martinengo da Barco 5 e 7 dove nel sec. XVIII innalzò un bel palazzo. Altro palazzo elegante ereditarono nel sec. XVI in via G.Rosa, 39, affrescato da L. Gambara e di proprietà di G.B.Chizzola (morto nel 1561), che l'aveva, forse ereditato dalla madre, una Soldo. Il ramo dei Chizzola di Erbusco si trasferì invece nel sec. XVI in via Battaglie, 60, in una bella casa oggi in disfacimento, per passare poi a S.Mattia in via Grazie. I Chizzola abitarono anche nel palazzo di via Moretto 12 che era già stato degli Averoldi e che essi sulla fine del '700 ridimensionarono e fecero decorare da Giuseppe Manfredini, facendo dipingere anche un episodio di valore di G.B.Chizzola. Ebbero abitazione anche in contrada Mostina di Calcinato dove edificarono nel 1739 una cappella dedicata a S.Narciso; a Rezzato dove nel sec. XVI edificarono una superba villa, oggi in piena decadenza, nella quale fu ospite Nicolò Tartaglia. Rilevanti possedimenti ebbero in Ghedi.