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'''BUFFALORA (in dial. Bófalóra)'''
 
'''BUFFALORA (in dial. Bófalóra)'''
  
Contrada e frazione di Brescia a 4 Km. a SE della città, sulla statale 236 Brescia - Castenedolo - Montichiari - Mantova a 131 m.s.m. Abbraccia un'estensione di circa 7 Kmq. ed ha 2800 abitanti circa. Vi si trova il casello Est dell'autostrada Brescia-Venezia ed è collegata con la statale Brescia, Gavardo, Salò ecc. Comprende i gruppi di case delle Bettole che si trovano su un'importante quadrivio. Singolare la costituzione del terreno che indica l'esistenza in epoche geologiche del mare, giacchè già a 7 m. di profondità si trovano strati di sabbia, di ghiaia anche di formazione corallina. Fu fino a pochissimi decenni fa zona eminentemente agricola. Fin dal sec. XIII si registra la località Bettole, antica "stazio", con ricovero per pellegrini e viandanti, e con una bettola di ristoro. termine Buffalora compare poco più nel 1273 e nel 1603 e sembra derivi dal dialettale bófa (dal verbo bofà) - soffia e ora contrazione del latino aura aria o vento cioè luogo in aperta campagna e perciò spesso battuto dal vento. Il territorio, demaniale, passò poi al capitolo della cattedrale ed infine sotto l'influenza benedettina. La zona andò poi arricchendosi di cucine che alla fine del sec. XIX salivano a venticinque. I primi bonificatori furono i monaci benedettini di S.Eufemia mentre un certo impulso economico veniva impresso dalla strada romana che da porta S.Andrea congiungeva Brescia con Mantova, rasentando il porto, e passando per l'ospedaletto di S.Polo protetta da piccole fortificazioni (la "Tor", la "Castela"), mentre un altro tratto scendeva da S.Eufemia e l'ospedale di S.Giacomo. I nomi di molte cucine (S.Benedetto, S.Luigi, Finilecc dei Fra, Ermeleta ossia eremita, S.Eufemia ecc.) indicano l'esistenza di vasti possedimenti benedettini.  Un vero risveglio economico si verificò verso i secoli XV-XVI quando il territorio, ormai passato in mano di privati va popolandosi di grossi cascinali quali la Bergognina, la Castela, la Fenarola, la Fusera, la Bora, la Tirela, ecc. Fra le famiglie più distinte proprietarie di cascine e ai beni vi sono i nobili Borra, che nel 1500 eressero un grosso cascinale cintato da fossati e con oratorio privato (m. 5x10) dedicato a S.Michele, visitato da S.Carlo Borromeo; i nobili Savallo, che vengono definiti originari e che diedero ecclesiastici e benefattori (come dimostra un legato in favore della chiesa di S.Maria) e i cui beni passarono poi all'avv. Giuseppe Saleri; i nobili Rodengo-Porcellaga, alcuni dei quali lasciarono cattiva fama fra la popolazione. Religiosamente la zona gravitò (fino al 1916) sulla parrocchia di Caionvico (anch'essa di origine benedettina) e intorno alla piccola chiesa sussidiaria di S.Maria consacrata il 5 giugno 1573, mentre civilmente era suddivisa fra i comuni di Caionvico, S.Eufemia, Rezzato e Castenedolo. La chiesa di S.Maria ebbe una sua fabbriceria e quasi sempre un cappellano con beni e legati propri.  Facevano corona ad essa oratori privati quali quelli del Redentore ai Santi, di S.Rosa alla Fenarola, dei SS.Martino e Francesco dei Facchi, del Crocifisso del Cimitero, oltre S.Michele dei Borra. Nel 1845 alla chiesa di S.Maria fu affiancata per iniziativa della fabbriceria e per legato di Lorenzo e Caterina Seccamani anche una scuola per i ragazzi poveri della zona, dotata nel 1846 di un edificio apposito. Soltanto negli anni dal 1930 al 1940 vennero costruite due nuove scuole a Bettole e a Buffalora riunite poi nel 1945 in una sola. La vita religiosa ebbe invece impulso con la permanenza in luogo di curati e per decreto di mons. Corna Pellegrini dell'11 marzo 1900 di rettori. Soltanto 1'8 settembre 1916 veniva eretta la parrocchia.  Ma il vero sviluppo di Buffalora è segnato nel 1927 dall'aggregazione al comune di Brescia e, soprattutto, dall'intraprendenza del parroco don Andrea Recaldini, diventato parroco nel 1942. Si devono a lui l'acquisto (nel 1948) di un vasto appezzamento di terra per le opere parrocchiali, la costruzione (nel 1952) di scuole di catechismo, oratorio, cinema, teatro e soprattutto nel 1956-1957 (su disegni dello studio Guargnoni Gadola e Rotonda e su idea di mons. Carlo Montini) della chiesa parrocchiale inaugurata 1'8 settembre 1957.  Il parroco don Recaldini per la decorazione e l'abbellimento della nuova parrocchiale volle solo artisti bresciani. Infatti Vittorio Trainini con affreschi grafiti abbellì il pronao, l'abside, il battistero e due grandi lunette laterali; Renato Laffranchi, dipinse la pala dell'altare del S.Cuore; Oscar di ta dipinse i paliotto del medesimo altare; Mario Pescatori raffigurò in tre grandi pannelli ai lati della porta maggiore le virtù teologali: Fede, Speranza e Carità; Lusetti modellò le stazioni della via Crucis, e Claudio Botta, come ultima sua opera, scolpì il piccolo gruppo del Battesimo di Gesù ella vasca battesimale. Le vetrate infine disegnate da Eliodoro Coccoli sono opera della ditta Bontempi. La chiesa contiene inoltre tele provenienti dalla vecchia parrocchiale e precisamente una "Natività" di scuola morettiana un Crocifisso con la Maddalena, e la Madonna con Santi. L'altare è in marmo bianco di Botticino, rosso di Verona e nero del Messico. Deteriorato il paliotto dipinto da Ermete Lancini che l'adornava. Anche civilmente la frazione è andata consolidando le sue strutture. Dapprima (! ) venne costruito il Cimitero aperto il 15 dicembre 1907, più tardi vennero le scuole, nel 1957 l'ufficio postale. Intenso lo sviluppo urbanistico, grazie anche al Villaggio "La Famiglia". L'agricoltura registra ancora, anche se in diminuzione, la coltivazione di cereali, foraggio e tabacco. Sfruttate le cave di sabbia e ghiaia. Presenti alcune piccole industrie e officine artigianali.
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Contrada e frazione di Brescia a 4 Km. a SE della città, sulla statale 236 Brescia - Castenedolo - Montichiari - Mantova a 131 m.s.m. Abbraccia un'estensione di circa 7 Kmq. ed ha 2800 abitanti circa. Vi si trova il casello Est dell'autostrada Brescia-Venezia ed è collegata con la statale Brescia, Gavardo, Salò ecc. Comprende i gruppi di case delle Bettole che si trovano su un'importante quadrivio. Singolare la costituzione del terreno che indica l'esistenza in epoche geologiche del mare, giacchè già a 7 m. di profondità si trovano strati di sabbia, di ghiaia anche di formazione corallina. Fu fino a pochissimi decenni fa zona eminentemente agricola. Fin dal sec. XIII si registra la località Bettole, antica "stazio", con ricovero per pellegrini e viandanti, e con una bettola di ristoro. Il termine Buffalora compare poco più nel 1273 e nel 1603 e sembra derivi dal dialettale bófa (dal verbo bofà) - soffia e ora contrazione del latino aura aria o vento cioè luogo in aperta campagna e perciò spesso battuto dal vento. Il territorio, demaniale, passò poi al capitolo della cattedrale ed infine sotto l'influenza benedettina. La zona andò poi arricchendosi di cucine che alla fine del sec. XIX salivano a venticinque. I primi bonificatori furono i monaci benedettini di S.Eufemia mentre un certo impulso economico veniva impresso dalla strada romana che da porta S.Andrea congiungeva Brescia con Mantova, rasentando il porto, e passando per l'ospedaletto di S.Polo protetta da piccole fortificazioni (la "Tor", la "Castela"), mentre un altro tratto scendeva da S.Eufemia e l'ospedale di S.Giacomo. I nomi di molte cucine (S.Benedetto, S.Luigi, Finilecc dei Fra, Ermeleta ossia eremita, S.Eufemia ecc.) indicano l'esistenza di vasti possedimenti benedettini.  Un vero risveglio economico si verificò verso i secoli XV-XVI quando il territorio, ormai passato in mano di privati va popolandosi di grossi cascinali quali la Bergognina, la Castela, la Fenarola, la Fusera, la Bora, la Tirela, ecc. Fra le famiglie più distinte proprietarie di cascine e ai beni vi sono i nobili Borra, che nel 1500 eressero un grosso cascinale cintato da fossati e con oratorio privato (m. 5x10) dedicato a S.Michele, visitato da S.Carlo Borromeo; i nobili Savallo, che vengono definiti originari e che diedero ecclesiastici e benefattori (come dimostra un legato in favore della chiesa di S.Maria) e i cui beni passarono poi all'avv. Giuseppe Saleri; i nobili Rodengo-Porcellaga, alcuni dei quali lasciarono cattiva fama fra la popolazione. Religiosamente la zona gravitò (fino al 1916) sulla parrocchia di Caionvico (anch'essa di origine benedettina) e intorno alla piccola chiesa sussidiaria di S.Maria consacrata il 5 giugno 1573, mentre civilmente era suddivisa fra i comuni di Caionvico, S.Eufemia, Rezzato e Castenedolo. La chiesa di S.Maria ebbe una sua fabbriceria e quasi sempre un cappellano con beni e legati propri.  Facevano corona ad essa oratori privati quali quelli del Redentore ai Santi, di S.Rosa alla Fenarola, dei SS.Martino e Francesco dei Facchi, del Crocifisso del Cimitero, oltre S.Michele dei Borra. Nel 1845 alla chiesa di S.Maria fu affiancata per iniziativa della fabbriceria e per legato di Lorenzo e Caterina Seccamani anche una scuola per i ragazzi poveri della zona, dotata nel 1846 di un edificio apposito. Soltanto negli anni dal 1930 al 1940 vennero costruite due nuove scuole a Bettole e a Buffalora riunite poi nel 1945 in una sola. La vita religiosa ebbe invece impulso con la permanenza in luogo di curati e per decreto di mons. Corna Pellegrini dell'11 marzo 1900 di rettori. Soltanto 1'8 settembre 1916 veniva eretta la parrocchia.  Ma il vero sviluppo di Buffalora è segnato nel 1927 dall'aggregazione al comune di Brescia e, soprattutto, dall'intraprendenza del parroco don Andrea Recaldini, diventato parroco nel 1942. Si devono a lui l'acquisto (nel 1948) di un vasto appezzamento di terra per le opere parrocchiali, la costruzione (nel 1952) di scuole di catechismo, oratorio, cinema, teatro e soprattutto nel 1956-1957 (su disegni dello studio Guargnoni Gadola e Rotonda e su idea di mons. Carlo Montini) della chiesa parrocchiale inaugurata 1'8 settembre 1957.  Il parroco don Recaldini per la decorazione e l'abbellimento della nuova parrocchiale volle solo artisti bresciani. Infatti Vittorio Trainini con affreschi grafiti abbellì il pronao, l'abside, il battistero e due grandi lunette laterali; Renato Laffranchi, dipinse la pala dell'altare del S.Cuore; Oscar di ta dipinse i paliotto del medesimo altare; Mario Pescatori raffigurò in tre grandi pannelli ai lati della porta maggiore le virtù teologali: Fede, Speranza e Carità; Lusetti modellò le stazioni della via Crucis, e Claudio Botta, come ultima sua opera, scolpì il piccolo gruppo del Battesimo di Gesù ella vasca battesimale. Le vetrate infine disegnate da Eliodoro Coccoli sono opera della ditta Bontempi. La chiesa contiene inoltre tele provenienti dalla vecchia parrocchiale e precisamente una "Natività" di scuola morettiana un Crocifisso con la Maddalena, e la Madonna con Santi. L'altare è in marmo bianco di Botticino, rosso di Verona e nero del Messico. Deteriorato il paliotto dipinto da Ermete Lancini che l'adornava. Anche civilmente la frazione è andata consolidando le sue strutture. Dapprima (! ) venne costruito il Cimitero aperto il 15 dicembre 1907, più tardi vennero le scuole, nel 1957 l'ufficio postale. Intenso lo sviluppo urbanistico, grazie anche al Villaggio "La Famiglia". L'agricoltura registra ancora, anche se in diminuzione, la coltivazione di cereali, foraggio e tabacco. Sfruttate le cave di sabbia e ghiaia. Presenti alcune piccole industrie e officine artigianali.
 
   
 
   
 
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Versione attuale delle 07:25, 6 giu 2023

BUFFALORA (in dial. Bófalóra)

Contrada e frazione di Brescia a 4 Km. a SE della città, sulla statale 236 Brescia - Castenedolo - Montichiari - Mantova a 131 m.s.m. Abbraccia un'estensione di circa 7 Kmq. ed ha 2800 abitanti circa. Vi si trova il casello Est dell'autostrada Brescia-Venezia ed è collegata con la statale Brescia, Gavardo, Salò ecc. Comprende i gruppi di case delle Bettole che si trovano su un'importante quadrivio. Singolare la costituzione del terreno che indica l'esistenza in epoche geologiche del mare, giacchè già a 7 m. di profondità si trovano strati di sabbia, di ghiaia anche di formazione corallina. Fu fino a pochissimi decenni fa zona eminentemente agricola. Fin dal sec. XIII si registra la località Bettole, antica "stazio", con ricovero per pellegrini e viandanti, e con una bettola di ristoro. Il termine Buffalora compare poco più nel 1273 e nel 1603 e sembra derivi dal dialettale bófa (dal verbo bofà) - soffia e ora contrazione del latino aura aria o vento cioè luogo in aperta campagna e perciò spesso battuto dal vento. Il territorio, demaniale, passò poi al capitolo della cattedrale ed infine sotto l'influenza benedettina. La zona andò poi arricchendosi di cucine che alla fine del sec. XIX salivano a venticinque. I primi bonificatori furono i monaci benedettini di S.Eufemia mentre un certo impulso economico veniva impresso dalla strada romana che da porta S.Andrea congiungeva Brescia con Mantova, rasentando il porto, e passando per l'ospedaletto di S.Polo protetta da piccole fortificazioni (la "Tor", la "Castela"), mentre un altro tratto scendeva da S.Eufemia e l'ospedale di S.Giacomo. I nomi di molte cucine (S.Benedetto, S.Luigi, Finilecc dei Fra, Ermeleta ossia eremita, S.Eufemia ecc.) indicano l'esistenza di vasti possedimenti benedettini. Un vero risveglio economico si verificò verso i secoli XV-XVI quando il territorio, ormai passato in mano di privati va popolandosi di grossi cascinali quali la Bergognina, la Castela, la Fenarola, la Fusera, la Bora, la Tirela, ecc. Fra le famiglie più distinte proprietarie di cascine e ai beni vi sono i nobili Borra, che nel 1500 eressero un grosso cascinale cintato da fossati e con oratorio privato (m. 5x10) dedicato a S.Michele, visitato da S.Carlo Borromeo; i nobili Savallo, che vengono definiti originari e che diedero ecclesiastici e benefattori (come dimostra un legato in favore della chiesa di S.Maria) e i cui beni passarono poi all'avv. Giuseppe Saleri; i nobili Rodengo-Porcellaga, alcuni dei quali lasciarono cattiva fama fra la popolazione. Religiosamente la zona gravitò (fino al 1916) sulla parrocchia di Caionvico (anch'essa di origine benedettina) e intorno alla piccola chiesa sussidiaria di S.Maria consacrata il 5 giugno 1573, mentre civilmente era suddivisa fra i comuni di Caionvico, S.Eufemia, Rezzato e Castenedolo. La chiesa di S.Maria ebbe una sua fabbriceria e quasi sempre un cappellano con beni e legati propri. Facevano corona ad essa oratori privati quali quelli del Redentore ai Santi, di S.Rosa alla Fenarola, dei SS.Martino e Francesco dei Facchi, del Crocifisso del Cimitero, oltre S.Michele dei Borra. Nel 1845 alla chiesa di S.Maria fu affiancata per iniziativa della fabbriceria e per legato di Lorenzo e Caterina Seccamani anche una scuola per i ragazzi poveri della zona, dotata nel 1846 di un edificio apposito. Soltanto negli anni dal 1930 al 1940 vennero costruite due nuove scuole a Bettole e a Buffalora riunite poi nel 1945 in una sola. La vita religiosa ebbe invece impulso con la permanenza in luogo di curati e per decreto di mons. Corna Pellegrini dell'11 marzo 1900 di rettori. Soltanto 1'8 settembre 1916 veniva eretta la parrocchia. Ma il vero sviluppo di Buffalora è segnato nel 1927 dall'aggregazione al comune di Brescia e, soprattutto, dall'intraprendenza del parroco don Andrea Recaldini, diventato parroco nel 1942. Si devono a lui l'acquisto (nel 1948) di un vasto appezzamento di terra per le opere parrocchiali, la costruzione (nel 1952) di scuole di catechismo, oratorio, cinema, teatro e soprattutto nel 1956-1957 (su disegni dello studio Guargnoni Gadola e Rotonda e su idea di mons. Carlo Montini) della chiesa parrocchiale inaugurata 1'8 settembre 1957. Il parroco don Recaldini per la decorazione e l'abbellimento della nuova parrocchiale volle solo artisti bresciani. Infatti Vittorio Trainini con affreschi grafiti abbellì il pronao, l'abside, il battistero e due grandi lunette laterali; Renato Laffranchi, dipinse la pala dell'altare del S.Cuore; Oscar di ta dipinse i paliotto del medesimo altare; Mario Pescatori raffigurò in tre grandi pannelli ai lati della porta maggiore le virtù teologali: Fede, Speranza e Carità; Lusetti modellò le stazioni della via Crucis, e Claudio Botta, come ultima sua opera, scolpì il piccolo gruppo del Battesimo di Gesù ella vasca battesimale. Le vetrate infine disegnate da Eliodoro Coccoli sono opera della ditta Bontempi. La chiesa contiene inoltre tele provenienti dalla vecchia parrocchiale e precisamente una "Natività" di scuola morettiana un Crocifisso con la Maddalena, e la Madonna con Santi. L'altare è in marmo bianco di Botticino, rosso di Verona e nero del Messico. Deteriorato il paliotto dipinto da Ermete Lancini che l'adornava. Anche civilmente la frazione è andata consolidando le sue strutture. Dapprima (! ) venne costruito il Cimitero aperto il 15 dicembre 1907, più tardi vennero le scuole, nel 1957 l'ufficio postale. Intenso lo sviluppo urbanistico, grazie anche al Villaggio "La Famiglia". L'agricoltura registra ancora, anche se in diminuzione, la coltivazione di cereali, foraggio e tabacco. Sfruttate le cave di sabbia e ghiaia. Presenti alcune piccole industrie e officine artigianali.