BORGO Pile

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BORGO Pile (in dial. Borg de le Pile)

Dalla prima guerra mondiale fu chiamato Borgo Trento, in omaggio della città irredenta. Mentre nei più antichi documenti il nome pile è comune ad altre località (le pile di Tuzzano, le pile S.Lorenzo), il termine venne conservato alla sola porta presso la Chiesa di S.Faustino e al Borgo che si formò fuori di essa. La Porta venne eretta dal 1237 al 1239, cui seguì la formazione del Borgo esterno che è già nominato nel 1237-1239. Gli abitanti nel 1276 erano in urto con la badessa di S. Giulia per le acque della fontana. Il nome secondo il Fe' d'Ostiani deriverebbe da un edificio di pile mosso dalle acque del vaso Celato mentre è molto più probabile che derivi da un pilastro, cardine, spalla. Il Borgo si andò prolungando sempre più lungo la strada delle Valli Trompia e Sabbia. Nel 1517, in seguito allo spianamento, a scopo di sicurezza, ogni edificio nel raggio di mezzo miglio intorno alla città, anche il Borgo Pile venne, con inizio dal 9 dicembre 1517, in gran parte distrutto e ricostruito più a nord sempre lungo il fiume Garza e la strada delle Valli o strada reale. Alla fine del 500 venne ricostruita anche la chiesa dedicata a S.Giovanni evangelista in luogo di altra preesistente. Nel 1610 era abitato in gran parte da attivi venditori di biade (Franzoni, Arisi, Veneziani, Ponzoni, Pinetti, Armani, Badili, ecc.), le cui botteghe si allungavano lungo tutta la via principale. La maggioranza degli abitanti era però costituita da giornalieri e da "miserabili". Molti erano anche i Molini lungo il Bova, il fiume Garza ecc. Il territorio del Borgo retto da una vicinia fece parte delle Chiusure comprese nella terza e quarta Quadra di S.Faustino. Più tardi fece parte della Quadra di S.Bartolomeo mentre parte del suo territorio passò anche alla Quadra di Nave. Il Borgo conobbe anche numerosi passaggi di armati. Nel novembre 1813 i soldati del gen. Gifflenga vi fermava un reparto austriaco sceso da Gardone V. T. Il Borgo venne rivalutato dalla grande circonvallazione da Torrelunga a Porta Pile costruita nel 1816. Dai tempi napoleonici al 1884 venne compreso nel Comune S.Bartolomeo-Mompiano. La Parrocchia ebbe una lunga gestazione. Ne fu richiesta la istituzione, dalla vicina, il I novembre 1680 ma soltanto il 3 giugno 1808 il vescovo Nava vi istituiva il fonte battesimale e concedeva le funzioni sacre, ma non la parrocchia che venne eretta il 15 dicembre 1886 col titolo di S.Giovanni evangelista e comprendente anche S.Bartolomeo, S.Eustacchio, Costalunga, S.Gottardo, che poi diventarono via via autonome. Nel 1878-1886 veniva decisa l'erezione di una nuova chiesa parrocchiale, cui concorse gran parte della popolazione. Ricca di altari marmorei e di belle soase è stata arricchita da una pala di Luigi Campini, e nel 1932 è stata decorata da Vittorio Trainini. Legato alla vita del Borgo vi è il santuario delle Grazzine (v.). Alla periferia sorge il cascinale con la chiesetta di S.Donino. Borgo eminentemente popolare esso fu sempre ricco di fermenti popolari manifestatisi anche attraverso forme organizzative come il Circolo "La Fratellanza" di impronta democratico-socialista fondato nel 1884. Nel 1957 venne costruita la casa del giovane e il Circolo ACLI; nel 1967 un grandioso oratorio. Negli anni venti vi furono costruite le scuole e l'asilo. Opere di protezione dalle piene del Garza furono compiute dal 1940 in poi e terminarono con la copertura di gran parte del percorso del fiume. Parroci: Filippo Cantoni di Goglione S. (24 ottobre 1887-8 aprile 1889); Giuseppe Masserdotti di Volta Br. (8 dicembre 1889-10 maggio 1893); Battista Frate di Gottolengo (31 dicembre 1893-25 gennaio 1923); Pietro Bonfadini (20 novembre 1964...).